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Mario, da questo tuo commento traspare tutta la tua angoscia e disperazione, che è anche la mia.
Ma il tempo della rabbia, e della "risposta pan per focaccia", c'è stato, e non ha prodotto risultati positivi, come puoi constatare, anzi, l'ha rafforzato.
E non poteva essere altrimenti. Quante volte, quì, tra i commenti ai post dei nostri blog, ci è capitato di accanirci l'uno con l'altro, non io e te, dico in generale, quà e là, rispondendo pan per focaccia... E' sempre finita male, per tutti. Io sto battendo altre strade ora, alla ricerca della chiave risolutoria. Ti ricordi quando trovai Highlander che da solo combatteva contro tutti voi nel tuo blog? E me la presi con te perchè permettevi che qualcuno di sinistra lo trattasse in modo non corretto? Tu mi rispondesti che con lui non era possibile altrimenti. Ed io ti sfidai, perchè avevo capito cosa cercava di fare lui, perchè anche io mi ero trovato come lui solo contro tanti, a cercare prima di esporre le sue idee, e poi, contro i soliit pregiudizi, ad abbandonarsi alle risposte polemiche. Ti sfidai, scommettendo che sarei riuscito invece a confrontarmi tranquillamente con lui, e a cavarne qualcosa di buono. Ora non ci sentiamo spesso, ma ci siamo confrontati molto, e ci siamo ritrovati con le stesse idee, se pur con sfumature diverse. E da lì ho ripetuto il mio tentativo con altri, e ho spesso ricevuto risposte positive. Ma questo è possibile se abbandoniamo la nostra rabbia, se la mettiamo da parte, se accettiamo di sopportare i pregiudizi iniziali degli altri, se a tutti i costi crediamo che anche gli altri abbiano un'anima, un cuore, come il nostro, a cui è possibile arrivare. E' necessario creare un ponte, un nuovo ponte, fra tutti noi, ad un livello più alto, un livello tra esseri umani che occupano la stessa Terra, non tra nemici di razze aliene diverse. Dobbiamo riaprire i canali della comunicazione, ritrovare la morale assoluta del vivere insieme per il bene comune. Chi di noi è consapevole della situazione, della problematica, del degrado attuale, deve farsi carico di questa consapevolezza, e deve frenare la propria aggressività.
Questa tua rabbia, ed anche mia, nasce dalla sofferenza nel vedere l'ingiustizia realizzarsi, e la possibilità per noi, e per i nostri figli, di vivere felici, di allontanarsi.
Ma chi guarda alla nostra rabbia, ed ai modi di esprimerla, non riflette sulle cause, sulla sofferenza da cui scaturisce. Da un pò di tempo ho notato come sia emerso, tra i simpatizanti di destra, il termine "livore", per descrivere questa rabbia. L'hanno usato così tanto, da un pò di tempo a questa parte, che l'ho visto usare anche da quelli di sinistra, a loro volta contagiati. Beh, anche dietro alla rabbia ed al livore di quelli di destra c'è sofferenza. E' la stessa tua sofferenza, e la mia, che tramutate in rabbia non fanno altro che nascondere quella sofferenza agli occhi dell'altro, per di più creando ulteriore rabbia. Io non trovo altra possibilità Mario, per uscire da questo circolo vizioso, di togliere di mezzo quella rabbia, che impedisce la comunicazione. Tolta quella, la sofferenza risale, e si mostra, come in questo tuo commento. E' forse questo il motivo per cui ci sale su la rabbia. Soffriamo, e non vogliamo soffrire, nè vogliamo che altri ci vedano soffrire. Perchè la nostra anima sarebbe mostrata, scoperta, vulnerabile. Eppure, io so che proprio mostrando la nostra sofferenza, e non la rabbia, otterremo da parte dell'altro quella attenzione che in realtà desideriamo. Nessuno, mai nessuno oserà attaccare chi, in nome del bene comune, mostrerà la sua vulnerabilità, la sua sofferenza, per ciò che ritiene ingiusto. Devi avere fede nell'animo umano, chiunque sia il so portatore. Fede che se rimetti a lui la tua sofferenza, piuttosto che la tua rabbia, qualcosa di positivo sicuramente accadrà. Berlusconi è ormai entrato in una spirale che non so se è da lui vissuta inconsciamente, con meccanismi ormai per noi evidenti ma a lui stesso ignari, o conscia, e quindi con spiegazioni a lui interne sul suo operato del tipo "il fine giustifica i mezzi". Potrà accorgersi del male che diffonde solo quando la sofferenza arriverà rivelatrice ai suoi occhi, senza più scuse. Quando questo accadrà, lui si renderà finamente conto, e si fermerà. Intanto, quello che possiamo fare, e dobbiamo fare, è continuare a cercare di mostrare ciò che noi riteniamo le conseguenze dei suoi errori, ma nel rispetto della sua umanità, fallace quanto la nostra. E lo stesso dobbiamo fare con chi lo sostiene, perchè anche loro sono parzialmente entrati nello stesso circolo vizioso, così come noi, come controparte. Deve essere interrotto Mario, e non può essere fatto con l'aggressività, che invece lo alimenta. Non credere che sia così difficile. Ciò che già conosciamo, e ci fa male, ristagna nel nostro cervello pressandoci. Ciò che è nuovo, e rivelatorio, e che produce positività, è di molto più contagioso, e vola veloce di animo in animo, una volta conosciuto. Continua a mostrare quel video, ma solo dopo averne mostrato un altro con l'immondizia che ancora è presente a Napoli. E fallo sempre mostrando il massimo rispetto per quell'essere umano, e se non ti umilia, anche la tua sofferenza. Ma soffoca come puoi la tua aggressività, anche nella pur minima sfumatura, che anche l'ironia è in fondo aggressività. Non vedo altra efficace via d'uscita Mario. Anche se l'altro non mostra lo stesso rispetto per te, tu continua a rispettarlo. Chi reagisce alle provocazioni con aggressività, come ha fatto Berlusconi, si aspetta già altrettanta aggressività. Ma se non ottiene la risposta aspettata, allora viene spiazzato, e il suo cervello è obbligato alla riflessione, alla analisi. Quello è il momento in cui può accadere qualcosa di buono. Non è mai la lotta contro le persone a vincere, ma la lotta per le persone. Se vuoi che chi ritieni "disumano", torni ad essere umano, allora devi cercare la sua umanità nascosta tra i suoi errori. Non puoi eliminare le persone. Ma puoi eliminare gli errori. E tutto deve essere fatto con massima umiltà. Perchè nessuno di noi è estraneo all'errore. E questo è un altro dei motivi per cui ci sale su l'aggressività. Non è solo sofferenza per ciò che causa un altro. Ma è anche sofferenza per la nostra parte di errore, che non vogliamo vedere. Per questo se andiamo avanti così Berlusconi non potrà far altro che peggiorare, e noi tutti con lui. No, non le ho ascoltate quelle parole, mi sono bastate le precedenti, e me ne sono andato prima. Anche io ho i miei limiti. Ma attento. Io so che lui voleva solo dire che in parte la verità non è raccontata correttamente nei libri di scuola. E questo lo ritengo vero. Ma lui identifica quella parte di errore con il tutto, perchè finora è effettivamente quel potere che ha predominato, dal dopoguerra in poi,almeno, nella cultura italiana. E quel potere effettivamente ha i suoi errori.
Come i bambini, e la maggior parte di noi adulti, non avvezzi alla analisi approfondita dei processi mentali, e alla matematica applicata al pensiero, ovvero alla capacità di dare una giusta misura ad ogni cosa, sentendosi defraudato, escluso, da parte del potere culturale dominante, riguardo a quella parte di verità che invece lui conosce, o ritiene di conoscere, ma che viene censurata da quel potere, confonde la parte col tutto. E quindi, non può fare altro che allontanare da sè tutto ciò che identifica come proveniente dalla cultura "comunista".
E per reazione, sempre come fanno i bambini, e la maggior parte di noi adulti, corre dall'altra parte, inneggiando alla proprietà privata, abbracciando totalmente il modello capitalista, unito a tutti i valori della destra storica italiana.
Forse è stato realmente scioccato profondamente dal racconto di quel prete.
Lui ci crede che con il sistema capitalistico, liberistico, che crea le condizioni affinchè la persona reagisca da sola agli eventi negativi, industriandosi, si risolverebbe tutto.
Ma non ha invece, non conosce, perchè rifiutata in toto, quell'altra parte di cultura, la parte "buona", sempre detenuta in parte da quel potere, ma che, come forse non molti sanno, se pur definita comunista, proviene in realtà dai fondamenti reali del cristianesimo, base fondante ma distorta del comunismo, e ancor peggio nelle sue realizzazioni malriuscite come lo stalinismo.
Quelle stesse basi che mi mostri di non conoscere tu, o di non aver valutato nel loro significato profondo, o forse dimenticato, quando, al mio invito di rispettare sempre quella persona, anche quado sbaglia, mi porti ad esempio il suo esempio di mancanza di rispetto.
Quelle stesse basi che probabilmente non conosceva neanche quel prete a cui Berlusconi si riferiva, visto che invece di prendere spunto da quell'episodio, pur duro, per mostrare con la sua testimonianza la potenza del messaggio cristiano, cadde probabilmente nell'umana fallace istintiva reazione di chi vede uccisa tutta la sua famiglia.
E probabilmente avrà scaricato quella sua aggressività sul "piccolo" Berlusconi, sconvolgendolo a sua volta, visto che ancora racconta quell'episodio.
O forse no, forse se l'è addirittura inventato, quell'episodio.
Forse lo schema delle giustificazioni ai suoi comportamenti parte da tutt'altra parte, dalla legge della giungla, da chissà quali remoti torti ha subito, o dalla più completa incoscienza, non lo so.
Di certo, una sua giustificazione ce l'ha.
Per comprenderla a fondo, bisognerebbe conoscerlo.
La sua mancanza di rispetto verso i giornalisti non è così ingiustificabile.
Io stesso ho visto più volte fatti che sono invece stati narrati in modo distorto dai giornalisti, a loro uso e consumo.
Una volta, molti anni fa, ne conobbi uno, del Paese Sera, non so se te l'ho detto.
Ne approfittai per chiedergli subito perchè distorcevano le notizie.
Mi rispose tranquilamente che al pubblico non interessa la verità, ma l'enfatizzazione, lo spettacolo, ...
Capisci?
Il "male" non è in una singola persona, è diffuso in tutti noi.
Se Berlusconi quella volta ha sbagliato, è perchè, per un momento in dubbio se l'avesse detto o no, come si vede chiaramente nel video, dato che non se lo ricordava con esattezza, ha valutato la sua presunta memoria a confronto con la conosciuta inaffidabilità e spesso malignità dei giornalisti, ed ha optato per se stesso, come in molti altri avrebbero fatto.
Se quella volta quella giornalista aveva ragione, chissà poi quante altre volte avrà distorto fatti, magari senza neanche rendersene conto, che tanto il pubblico non merita rispetto in qualità di essere umano, ma solo di "lettore", per di più "affamato di sensazioni", possibilmente negative, che tanto vivono tutti, gli ALTRI, in un mondo di sogni...
E se lei fosse stata invece sempre irreprensibile, avrebbe comunque pagato per gli errori dei suoi colleghi, fosse stato anche solo quello che conobbi io.
Per questo dico che non è così grave quel video, se non nell'ottica che ti ho presentato, di un degrado diffuso, di cui ognuno di noi ha la sua parte.
Per questo ti dico che solo con il rispetto ad oltranza c'è la possibilità che tutto questo marciume venga alla luce, e ci mostri la Realtà per quello che è.
Non c'è altro metodo, sia per chi ha compreso come funziona la Realtà, sia per chi non l'ha compreso.
Tornando a quella frase, ragionando lui per opposti, come molti, e per di più avendo davanti a sè una platea, essendo quindi stimolato alla retorica che quella situazione impone a chi come molti ha anche desiderio di gloria, ecco che riesce a tirar fuori frasi che feriscono, offendono, quell'altra metà di Italia, nonchè metà della storia e della cultura dell'Italia stessa.
Reagire con aggressività, con sdegno, non fa altro che peggiorare la paradossale tragicomica psicodrammatica situazione nella quale tutta l'Italia vive, ma che è solo l'estremizzazione, che solo noi italiani sappiamo creare, della condizione umana.
Me ne sono andato perchè anche lui, come tutti noi, è vittima della nostra incapacità di venir fuori dal circolo vizioso della nostra condizione umana di schiavi della ignoranza, ignoranza della nostra condizione.
Tu mi mostri la sua mancanza di rispetto, e quindi ti rifai al vecchio testamento, e dici "occhio per occhio", quindi, "non merita rispetto".
Io mi rifaccio al nuovo testamento: "porgi l'altra guancia", che non vuol dire essere coglioni, ma mostrare la tua anima ferita, e chiederne conto, lasciando a chi ha causato la ferita tutta la responsabilità della consapevolezza di ciò che ha causato.
Comprenderne la dinamica psicologica di base vuol dire comprendere buona parte del messaggio cristiano, ovvero dell'animo umano, ovvero di come siamo fatti tutti noi.
E quindi capire anche che non c'è altra soluzione parimenti efficace.
Non era uno stupido, quel tal Cristo, se pur ce lo vogliono far credere.
Forse non è neanche morto in croce, ma chissà dove, con intorno i suoi pargoli ormai grandi, dopo lunga vita accanto alla sua Maddalena... ;-)
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