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Post n°24 pubblicato il 02 Luglio 2007 da uyro
Torna la kermesse pordenonese che propone due mesi di grandi eventi musicali, culturali e sportivi. Nel capoluogo, artisti d’eccezione e iniziative per grandi e piccini. Si parte il 26 giugno con un concerto gospel
Una serie di appuntamenti musicali, culturali e sportivi animerà i mesi caldi dei pordenonesi. L’“Estate in Città” 2007, promossa dagli assessorati alla Cultura, Sport e Tempo Libero del Comune di Pordenone, è pronta per offrire musica, cinema, teatro, danza, arte, poesia, sport, tra grandi eventi come il concerto di Battiato (25 luglio), il Festivalshow di Radio Birikina (23), Folkest (11), il FestivalBlues (26 agosto), e iniziative più discrete, come “ I nonni raccontano”, ma non meno portatrici di un messaggio importante e profondo, che si riallaccia alle radici e alla storia.
A partire dalla tradizioni popolari per arrivare fino alla musica classica e alla lirica, infatti, “Estate in Città” si propone sempre più come una kermesse culturale di alto livello, capace di abbracciare tutti i settori, per venire incontro ai gusti e alle esigenze di tutti: dal grande avvenimento di piazza, alle serate più classiche, ai raffinati programmi per cultori. In quest’ottica si inserisce anche la collaborazione con le associazioni, che sul palco estivo cittadino, non solo vedono valorizzato il proprio lavoro, ma hanno anche una concreta possibilità di crescita.
Preceduto da “Aspettando l’estate” – con il concerto gospel del First Mount Zion Baptist Church Women’s Choir di Dumfries (Virginia) il 26 giugno, e L’Elisir d’Amore di Donizetti il 27 – il programma prenderà ufficialmente il via venerdì 29 giugno con il concerto inaugurale “E lucevan le stelle” dell’Orchestra Sinfonica del Friuli Venezia Giulia diretta per la prima volta da Eddi De Nadai, per concludersi come da consuetudine con il Concerto Grosso a cura dell’Orchestra e coro San Marco.
Rimangono gli appuntamenti tradizionali con i generi e i luoghi: il Convento di San Francesco ospiterà la poesia al lunedì, il cinema al martedì e al giovedì, la musica classica al mercoledì, il jazz al giovedì; i concerti aperitivo della domenica “si sorseggiano” ai musei civici, mentre il Duomo coglierà cori e musica d’organo. Il parco San Valentino si conferma come casa del teatro (per grandi e piccini) e della danza (venerdì e sabato). La rassegna di teatro itinerante inoltre coinvolgerà in modo suggestivo gli angoli più impensati della città, mentre immagini e note invaderanno festosamente piazzetta San Marco, l’Aula Magna, il cortile delle scuole Gabelli e il Chiostro di S. Francesco con Visioni Sonore, la kermesse di musica ed immagine a cura di Cinemazero articolata in Schermo Sonoro, al Cinema con l’orchestra, Jazzimmagine e Kinosoundproject, a cui si aggiunge la stuzzicante novità della maratona cinematografica notturna.
Anche lo sport assume un ruolo maggiormente importante Si amplia, infatti, lo spazio di Sportivissima, in collaborazione con l’amministrazione provinciale, con 5 appuntamenti di grande effetto in piazza XX Settembre, tra cui l’eltramaratone, il sollevamento pesi e il kick boxe. Anche il carnet di proposte dedicate ai bambini si accresce con laboratori e visite guidate. Si rinnova infine lo spazio estivo di Dedica, inaugurato dallo spettacolo “Patrilineare” il 30 giugno, con Intrecci, incentrato quest’anno sui rapporti tra Israele e Palestina, per mandare un messaggio di pace. Il programma completo, che si rivolge ai pordenonesi, ma anche ai turisti in cerca di una parentesi culturale, sarà contenuto in un libretto, rinnovato nella grafica, distribuito dal Comune e consultabile on line sul sito www.comune.pordenone.it/estate.
Post n°23 pubblicato il 02 Luglio 2007 da uyro
Il Friuli l'ha già approvato, il veneto insorge. Dì la tua
Continua a far discutere il progetto interregionale dell’elettrodotto che dovrebbe attraversare anche il territorio dell’Alto Livenza. Stavolta ad alzare la voce, chiedendo chiarezza, è il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro. Anche perché i cittadini cominciano a rumoreggiare e a farsi sentire. A fine maggio alla riunione di Francenigo hanno partecipato molti dei 1.800, del comitato cittadino "Ambiente & Salute" che hanno raccolto le firme contro l'elettrodotto Cordignano - Sesto al Reghena. Il rischio è che l'inchiesta pubblica e le risposte della commissione arrivino nel mezzo dell'estate e per questo non si arresta il flusso di iniziative per ostacolare l'Enel. Tra le proposte del Comitato ci sarebbe anche la richiesta di inserire nel regolamento comunale di Gaiarine, Cordignano ed Orsago una postilla che vieti il passaggio di elettrodotti aerei così da ostacolare la realizzazione di futuri elettrodotti. Netta la posizione assunta dalla Provincia. «Ribadisco per l’ennesima volta – esordisce Muraro –, soprattutto al Comitato che ci accusa di non prendere posizione, che noi abbiamo detto no all’elettrodotto di Gaiarine e Cordignano, il tracciato di 132 kv. che è di nostra competenze secondo la Legge Bassanini. Ma non solo: abbiamo più volte espresso la nostra chiara contrarietà anche al tracciato che dovrebbe unire ad anello Venezia, Orsago, Cordignano e Vedelago, di 380 kv di potenza e quindi non di nostra diretta pertinenza. Non a caso per dare più valenza alle nostre azioni ancora nel 2003 abbiamo firmato un documento con diversi sindaci del territorio, in maniera trasversale e indipendente dalle forze politiche». La dorsale elettrica da 132 kv in questione è quella che da Sesto al Reghena nella provincia pordenonese arriverebbe fino al comune trevigiano di Cordignano, passando per Gaiarine. «Noi – prosegue il presidente – abbiamo sempre dato parere negativo e ci siamo attivati a tal riguardo. Ricordo, infatti, che sin dall’inizio di questa querelle l’Enel non è stata particolarmente chiara: innanzitutto parliamo di un progetto interregionale (Veneto / Friuli Venezia Giulia),ma Enel lo ha suddiviso in due sottoprogetti e li ha presentati alle due autorità regionali con tempi e modalità diverse. Così mentre la Regione Friuli aveva già valutato positivamente lo studio di Impatto Ambientale nel 2004, al Veneto lo studio è stato presentato solamente nel maggio 2006. Inoltre, la Provincia di Treviso non è mai stata coinvolta. Quindi considero vergognoso arrivare a saccheggiare Treviso. Va bene lo sviluppo del Friuli, ma non a spese nostre.Quindi basta strumentalizzare vicende come queste perché rischiano di compromettere le azioni in atto. Piuttosto il Comitato si unisca ai nostri sforzi per presentare un fronte comune e compatto». Il caso è destinato a protrarsi.
Post n°22 pubblicato il 02 Luglio 2007 da uyro
Nell'ultimo numero di "Livenza net" abbiamo parlato dei baci, andando a carpire a Vip e non del nostro territorio quale è stato il primo per loro o quello che ricordano più volentieri. E tu, hai voglia di raccontarci il tuo?
Post n°21 pubblicato il 02 Luglio 2007 da uyro
I Distretti del Pordenonese sono saliti a tre: Componentistica e Meccanica, Mobile e Coltello. Solo nell’Alto Livenza si fatturano oltre 2 mila milioni l’anno
Se la forma organizzativa del distretto è stata in questi ultimi due decenni la grande scoperta delle piccole e medie imprese, oggi ci si interroga su quanto esso sia nella forma classica ancora competitivo sui mercati internazionali e come esso possa evolvere. La Camera di Commercio di Pordenone ha inquadrato la panoramica dei distretti del territorio nella recente pubblicazione “Pordenone in cifre”, reperibile anche on-line su www.pn.camcom.it.
Con la recente istituzione del distretto della Componentistica e della Meccanica, che si è andato ad unire ai consolidati distretti del Mobile e del Coltello, sono tre i distretti produttivi della provincia di Pordenone. I tre centri dei distretti, ovvero i comuni che sono posti nel baricentro oltre che geografico anche simbolicamente economico, risultano disposti lungo un medesimo asse nord-nord-ovest che taglia a metà la provincia. I primi due, Prata di Pordenone e Porcia, sono tra l’altro prossimi come territori e sono rispettivamente i centri del distretto del Mobile e del distretto della Componentistica e della Meccanica. Più su c’è il comune di Maniago, nucleo storico del distretto della coltelleria. Quest’ultimo distretto è quello che per struttura si avvicina maggiormente all’idealtipo del distretto italiano: una produzione manifatturiera matura, un’area ristretta caratterizzata da una popolazione di piccole-medie imprese inserite in un denso reticolo di relazioni non solo economiche ma sopratutto socio-culturali. Come si apprende dal sito www.distretti.org, pur essendo il meno esteso territorialmente dei tre, tale distretto riveste una notevole importanza nell’economia regionale e nazionale: esso produce all’incirca il 50% dei coltelli italiani, coinvolgendo circa 200 aziende che occupano un migliaio di addetti e fatturano in totale quasi 75 milioni di euro. Un quarto delle imprese manifatturiere della provincia appartengono, invece, al comparto del mobile-legno, e di esse il 60% circa è inserito nel distretto del Mobile dell’Alto Livenza. Questa realtà produttiva fattura circa 2000 milioni di euro l’anno e, insieme al vicino distretto dell’arredo dell’opitergino-mottense - forti sono le sinergie che tra i due distretti intercorrono - rappresenta complessivamente la maggior area mobiliera a livello nazionale.
A riprova di questo legame accresciutosi nel tempo vi è il fatto che i tre comuni che insieme raggiungono il 30% delle unità locali in provincia di Pordenone (Brugnera, Pasiano di Pordenone e Prata di Pordenone) sono comuni di confine. Nell’economia degli 11 comuni del distretto friulano il peso che assume la produzione di mobili è notevole, tant’è che in 5 di questi comuni la percentuale di unità locali (cioè luoghi fisici in cui l’impresa esercita l’attività) appartenenti al settore del mobile varia dal 10 al 14% rispetto al totale di tutte le unità locali attive nelle rispettive municipalità.
Il mobile è, non a caso, la prima voce nella lista delle merci per valore delle esportazioni provinciali, raggiungendo quasi i 715 milioni nel 2006 con una crescita del 7,7% rispetto all’anno precedente, rappresentando così ben il 20% dell’intero export pordenonese.
Infine l’ultimo distretto, ma solo per data di nascita o meglio di riconoscimento, è quello della componentistica e della meccanica. Questo distretto ha, di diverso dai due precedenti, la propria origine: esso infatti si è formato per gemmazione da alcune aziende importanti quali Zanussi e Officine Savio. Oggi questo distretto ha assunto una configurazione definita evoluta, come meglio spiega il volume voluto dalla Cciaa di Pordenone e edito dalla Franco Angeli a cura di G. Bortoluzzi, A. Furlan e R. Grandinetti, e comprende quasi 800 aziende.
Esso presenta due peculiarità che lo distinguono: un intreccio di più filiere produttive distinte ma con la presenza di segmenti comuni, e un tasso di innovazione (registrato con il numero di imprese che ha depositato brevetti nel periodo 2001-2005, 27,4%) superiore ai valori generali delle realtà distrettuali.
Se uno dei vantaggi competitivi dei distretti è il basso tasso dei costi di transazione permesso dall’elevato capitale sociale dell’area distrettuale, diviene fondamentale per il suo mantenimento il ruolo degli attori istituzionali locali. Infatti, da questi soggetti dipende la qualità di una serie di fattori la cui rilevanza per il vantaggio competitivo delle imprese risulta crescente: le infrastrutture fisiche e di comunicazione, i servizi finanziari e reali alle imprese, le attività di ricerca, formative e culturali. A tal proposito opera in Concentro, l’azienda speciale della Camera di Commercio di Pordenone, il Centro regionale della subfornitura del FVG, autorevole interfaccia tra la domanda e l’offerta del settore della meccanica e della componentistica.
Post n°20 pubblicato il 02 Luglio 2007 da uyro
Unico comune altoliventino al voto, Prata ridà fiducia a Nerio Belfanti, che ora si appresta ad intraprendere il secondo mandato. «Sarò ancora il sindaco di tutti», il suo commento. Le reazioni degli sconfitti
«Credo profondamente che la comunità sia il vero motore della vita cittadina. Per questo sono convinto che dobbiamo affrontare tutti assieme le sfide che la quotidianità ci metterà di fronte, in un periodo che sta trasformando a grande velocità il nostro tessuto sociale e penso al lavoro, all’immigrazione, all’integrazione. Logico dunque che debba essere proprio l’associazionismo, che nasce dal cuore delle persone, la leva su cui fare forza. Dal punto di vista personale, il mio essere presente in molte realtà nazionali (vedi Anci, Arpa e Ater) mi dà la possibilità di partecipare in maniera determinante a molte scelte che riguardano anche il nostro territorio. Allo stesso tempo avrò la possibilità di dare maggiore risonanza ai problemi locali. La rappresentanza all’interno delle Autonomie locali mi agevola nel farmi veicolo di tante voci del nostro Comune».
Con queste premesse e con le parole d’ordine “continuità e coinvolgimento”, Nerio Belfanti, sostenuto dalla lista “Uniti per Prata” che metteva assieme Fi, An e nuova Dc Rotondi, appoggiato anche dalla Lega Nord (con una propria lista), è stato confermato sindaco di Prata. Una riconferma cosiddetta “bulgara”, quella ottenuta dal Centro-destra che, con il 66,44 % dei voti andata al di là delle più rosee aspettative. Unico neo, nelle fila dei vincitori, la non elezione a consigliere di nessun rappresentante di Alleanza Nazionale. ma questo meriterebbe un discorso a parte, anche perché i voti degli elettori che si riconoscono in quel partito sono rimasti nel “carniere” della maggioranza. Nettamente distanziati gli altri pretendenti al “trono” di Villa Morosini. Maurizio Vecchies, sostenuto da “Cambiare Insieme” e “Progetto NordEst” ha ottenuto il 17,63%, mentre il giovane Daniele Gasparotto che rappresentava “Giovani Idee” e “Idee in comune” si è attestato sul 15,93% dei voti.
Rinfrancato dalla sonante affermazione e dopo aver ringraziato i suoi concittadini che «con il loro voto hanno voluto riconoscere il forte impegno dimostrato». Nerio Belfanti ribadisce quanto espresso in campagna elettorale: «Cercherò di essere, così come lo sono stato in questi anni, il sindaco di tutti, questo per concretizzare quanto proposto nel programma elaborato e fatto proprio dalle liste che mi hanno sostenuto. Auspico che anche le opposizioni collaborino nel far sì che il nostro Comune diventi sempre più un territorio dove il confrontarsi sul cosa fare non diventi motivo di divisione, ma di unità per il bene di tutti». A tal proposito, dopo essersi congratulato con Belfanti per l’eclatante vittoria, Maurizio Vecchies ha detto: «Faremo un opposizione attenta e costruttiva per una crescita urbanistica e sociale a misura d’uomo e del territorio sul quale viviamo. A sua volta, Daniele Gasparotto, dopo aver ribadito che il suo movimento giovanile «guarda a destra» ha affermato: «Il programma di “Giovani Idee” e “Idee in comune” non si differenzia molto da quello proposto da “Uniti per Prata” e Lega Nord. Per quanto ci riguarda, cercheremo di attuarlo insieme collaborando con ciò che ci unisce». Idee chiare, queste. Sarà il futuro?
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