James Sigfried (alias James Chance aka James White) fu uno
dei quattro nomi inclusi nell’epocale “No New York” di Brian Eno: fondamentale
compilation che annoverava i personaggi di spicco della scena musicale
“No-wave” newyorkese.
L'impatto sonoro con Buy the Contortions, ancora oggi a 30
anni dalla sua pubblicazione, è letale.
Chance mischia (con maestria ineccepibile) le sincopi del
funk bianco, la violenza del noise e l’anarchia del free jazz.
C'è da rimanerne storditi già dalla prima canzone.
Design to kill apre il disco con un suono secco, preciso e
tagliente: un sax isterico si dimena dietro un tappeto ritmico paralizzante e
rumoroso.
Chance canta, quasi ricordando Mark Stewart, il desiderio
di non essere allegro (I Don’t want to be happy) dietro un giro di basso che
ruota su sé stesso.
Ma probabilmente il manifesto musicale di tutto il disco è
Contort Yourself. Basso e batteria si rincorrono agitando la cadenza dei
battiti sonori, il sax di Chance stride e vibra, la chitarra sonda gli
amplificatori intrecciando gli isterismi vocali di White. La canzone si chiude
con il delirio della ritmica e del rumore suggellato dal furore sonoro della
voce di Chance.
L’album si chiude con una dissacrante cover di Jailhouse
Rock di Elvis Presley che trasforma un classico del rock ‘n roll in un ammasso
di rumore e distorsioni.
Un disco intelligente e acuto che spiana la strada a tutta
la cultura musicale del dopo punk che andrà a consolidarsi nei successivi anni
80.