Gruppo Scout Pesaro2

Iqbal Masih, tessitore di tappeti.

Creato da PesaroDue il 02/11/2006
 
 

L'EVOLUZIONE DELLA SPECIE...

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I NOSTRI LUOGHI...

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LA TANA DEL BRANCO!!!

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LA SEDE DI REPARTO MASCHILE!!!

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LA SEDE DI REPARTO FEMMINILE!!!

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LA SEDE DI CLAN-COCA!!!

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ESTATE CON NOI!!!

 
 

DISSE B.P. ...

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Essere buoni è qualche cosa, fare il bene è molto meglio.
...
Un sorriso fa fare il doppio di strada di un brontolio.
...
Quando sei a corto di idee, risparmia il cervello e serviti delle orecchie.
...
Abituati a vedere le cose anche dal punto di vista dell'altro.
...
"Andiamo", non "vai", se vuoi che un lavoro sia fatto.

 

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TEOREMI SULLO SCOUTISMO

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PRIMA COSTANTE METEREOLOGICA

Il numero di perturbazioni in arrivo è direttamente proporzionale all'importanza dell'attività in programma.
TEOREMA DELLA COINCIDENZA TEMPORALE
Se in tutta la giornata avete previsto un solo gioco all'aperto, quello è il momento in cui pioverà.
TEORIA DEL RITARDO SELETTIVO
Se c'è una sola volta in cinque anni che arrivate in ritardo alla stazione, quel giorno per la prima volta il treno è passato in orario.
LEGGE DELL'IMPENETRABILITÀ DEI CORPI
I corridoi delle carrozze dei treno sono 10cm più stretti degli zaini degli scouts
ALTRI POSTULATI
- Non affacciarti mai dal finestrino del treno in partenza: scopriresti di aver lasciato giù qualcosa o qualcuno.
- Se Dio avesse voluto che gli scouts cantassero, li avrebbe creati intonati.
- Il panino del vicino è sempre più buono.
- Se c'è la pesca dei panini ti riprendi il tuo; se non ti riprendi il tuo, ne prendi uno che fa schifo.
- L'imbranatura di uno scout è proporzionale all'invadenza dei suoi genitori.
- Gli scarponi sono la sauna del piede; se piove c'è anche l'idromassaggio.
- Gli scouts mettono i pantaloni corti per non graffiare il velluto quando camminano tra i rovi.
A volte li mettono per fare contente le ortiche.
- Se porti il poncio sudi.
Se non lo porti piove.
- L'unico attrezzo che non avete portato è quello che serve; se l'avete portato è rotto.
- Se porti il materassino dimentichi il tappo.
- Se possiedi X tappi di qualunque genere, il tuo materassino avrà X + 1 buchi di qualunque grandezza.
- La fiducia dei genitori nello scoutismo è inversamente proporzionale alla conoscenza che ne hanno.

 

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LA PACE COME CAMMINO...

Post n°95 pubblicato il 08 Ottobre 2007 da PesaroDue

In un corteo lungo 15 km tra la testa e la coda domenica 7 ottobre noi rovers e scolte del clan ‘Hellzapoppin’ Pesaro2 abbiamo marciato per 24 km da Perugia ad Assisi con altre 200.000 persone, tra cui tantissimi altri scout, per dire che i DIRITTI UMANI sono una bussola per navigare in questi tempi difficili e per gridare che sono la pietra sui quali costruire un mondo nuovo. Ci piace riportare quanto scriveva don Tonino Bello a proposito de “La pace come cammino”:

A dire il vero non siamo molto abituati a legare il termine PACE a concetti dinamici. Raramente sentiamo dire: "Quell'uomo si affatica in pace", "lotta in pace", "strappa la vita coi denti in pace"...
Più consuete, nel nostro linguaggio, sono invece le espressioni: "Sta seduto in pace", "sta leggendo in pace", "medita in pace" e, ovviamente, "riposa in pace".
La pace, insomma, ci richiama più la vestaglia da camera che lo zaino del viandante. Più il comfort del salotto che i pericoli della strada. Più il caminetto che l'officina brulicante di problemi. Più il silenzio del deserto che il traffico della metropoli. Più la penombra raccolta di una chiesa che una riunione di sindacato. Più il mistero della notte che i rumori del meriggio.
Occorre forse una rivoluzione di mentalità per capire che la pace non è un dato, ma una conquista. Non un bene di consumo, ma il prodotto di un impegno. Non un nastro di partenza, ma uno striscione di arrivo.
La pace richiede lotta, sofferenza, tenacia. Esige alti costi di incomprensione e di sacrificio. Rifiuta la tentazione del godimento. Non tollera atteggiamenti sedentari. Non annulla la conflittualità. Non ha molto da spartire con la banale "vita pacifica".
Sì, la pace prima che traguardo, è cammino. E, per giunta, cammino in salita. Vuol dire allora che ha le sue tabelle di marcia e i suoi ritmi, i suoi percorsi preferenziali ed i suoi tempi tecnici, i suoi rallentamenti e le sue accelerazioni. Forse anche le sue soste.
Se è così, occorrono attese pazienti. E sarà beato, perché operatore di pace, non chi pretende di trovarsi all'arrivo senza essere mai partito, ma chi parte.
Col miraggio di una sosta sempre gioiosamente intravista, anche se mai - su questa terra s'intende - pienamente raggiunta.

Buona strada, dunque, a tutti quelli che camminano per la PACE!

 
 
 
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