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Favola

Post n°245 pubblicato il 14 Febbraio 2011 da sognando.mi

Lei aveva gli occhi pieni di lacrime e un dolore dentro quando lui le disse che avrebbero dovuto dare un taglio netto a questa storia. Il peso delle responsabilità, il senso di colpa per un matrimonio finito non gli rendevano possibile amare ed essere felice. Come costretto da una forza invisibile si era imposto, ed imponeva, la fine di questo amore. Giorno dopo giorno lei si faceva forza e cercava di non pensare, di non ricordare, solo il tempo avrebbe potuto guarire il dolore. E ogni giorno rivedeva lo stesso giorno un anno prima, e ogni cosa, ogni luogo e ogni canzone, li collocava un anno prima, in una stanza del suo cuore che aveva su una targa "amore".
E i giorni passavano, il respiro e i pensieri tornavano regolari, ma accanto a quella stanza chiamata "amore" c'era una stanza altrettanto bella e luminosa con su una targa "speranza". La porta di questa stanza non è mai stata chiusa. Il vento a volte la faceva sbattere e cigolare, ma poi il vento si calmava e la stanza tornava luminosa più di prima.
E lei sognava e fantasticava sul come e dove e quando il passaggio da una stanza all'altra sarebbe avvenuto.
Forse il primo dell'anno? Forse la sera che Bisio presenta Zelig? Forse quando la prima neve ha coperto Genova rendendola uguale a un anno prima.... e quanti altri momenti ha sognato.
A volte il sogno è talmente forte da sembrare vero, la felicità come se fosse vera, proprio come ora.
Suonano alla porta, e lei si avvia chiedendosi chi possa essere, non aspetta nessuno stasera.
Un trillo, un attimo e poi un altro trillo.
"Eccomi, chi è?" Silenzio, il rumore delle macchine che passano per strada, un fruscio... e... "Sono io" . "Io, chi?" e si precipita giù...la gatta che le corre dietro, e lo vede, lui.
Un silenzio rumoroso, un rumore muto, i colpi del cuore che martella e dei pensieri che rimbalzano. Le gambe si sono fatte improvvisamente molle, non capisce, non vuole capire per la paura di gioire e poi tornare a soffrire di nuovo.
Lui non parla, non ha mai parlato. Accenna un sorriso con la bocca, e con gli occhi chiede se può restare, se non è troppo tardi.
No, non è tardi, "ho del vino, due pizze congelate, e il film da vedere che non abbiamo finito.... ieri".

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Commenti al Post:
eugenia1820
eugenia1820 il 14/02/11 alle 21:28 via WEB
e poi? Curiosa? Sì! :-)))
 
sognando.mi
sognando.mi il 14/02/11 alle 21:31 via WEB
... e poi mi sono svegliata! la pizza è una sola... e adesso aspetto la prossima volta! R.
 
eugenia1820
eugenia1820 il 14/02/11 alle 22:26 via WEB
Tutta colpa della pizza congelata! :-)
 
sofia.ricceri
sofia.ricceri il 14/03/11 alle 18:19 via WEB
...sarà che oggi è una giornata particolare di estrema sensibilità (sai di quelle che pensando a qualsiasi cosa hai brividi e lucciconi agli occhi? ) senza apparenti motivi.. sarà che in queste righe mi immedesimo (anche io vivo di ricordi con uno spazio temporale di circa un anno) sarà che ogni tanto quando suonano alla porta un pò ci spero... :-) buona serata
 
sognando.mi
sognando.mi il 14/03/11 alle 21:51 via WEB
Anche il mio spazio temporale è di circa un anno.. e anche io mi sono ritrovata in alcune cose che hai scritto tu.. Un saluto R.
 
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