Dentro me

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Vi confido una bugia.

Il tempo che passa su di me  non ha alcun peso,

quando ho visto tra i miei capelli il primo capello bianco

ho pensato che finalmente il tempo mi rendesse giustizia.

Finalmente il tempo mi da il giusto spessore.

Pone su di me il giusto peso, il valore che nascondo

dentro questa apparente immaturità.

Giunge come qualcosa di nuovo,

pur sottolinenando che di nuovo vi è ben poco.

Ma nuova è ogni  mia esperienza delineata dalla saggezza,

perchè la carta d'identità, la mia inganna,

si prende gioco del tempo che sul mio volto insegna

tutto quello che nascondo ma neanche tanto.

Vi confesso un segreto.

Le bugie ci ringiovaniscono,

a me è sempre riuscito meglio invecchiare ma così con stile,

il mio stile...

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Realtà distorta, disordine il mio equilibrio.

Ho mille volti e un solo rimpianto la mancanza totale di umanità.

So perdermi nel presente solo perché ho riposto la memoria.

Posso cancellarmi e riscrivermi come se non mi appartenesse più niente...

Ho la stessa concezione del prima pur vivendo in alternanza tra l'apparente incoerenza e la più recondita certezza.

Non ponendo limiti al mio vagare sono approdata su rive incerte.

Non pretendendo la tua incessante presenza ho realizzato il potere dell'assenza.

Perché manco il centro, ignoro la possibilità di ogni replica.

Indosso volti nuovi tenendo stretto al mio ruolo ogni radice.

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Ho cercato una sola parola,

che si rivelasse prepotentemente nel più torbido silenzio...

Non giunge mai, ma si rivela nella fierezza del mio sguardo...

Fu così che compresi la bellezza del rumore

di ciò che s'infrange...

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Io sto! Bene/Male sono concetti relativi dell'essere umano.

Ho abbandonato determinati termini che collocano

senza una reale necessità.

Muto, come sempre, mai immobile.

"Sto" Perchè ci sono, lucida e presente,

è la mia realtà del movimento.

Se perdessi lucidità mi riscoprirei inerme,

spingendo la mia mente a collocarsi per definizione umana nella parola 'male'.

Se dicessi bene precluderei alla mia anima

la possibilità di vedere le sfumature persino nel più arduo grigiore,

sarebbe un limite umano...

Dunque 'sto' ed è bellissimo.

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I percorsi sono linee intermiabili,

sono fatti di attese mai immobili,

nel momento in cui la notte ti svegli

nella totale dimenticanza del vortice nel quale sei strettamente collocata,

il suo eco ti accompagna nel brusco risveglio.

I percorsi sono inviolabili,

non vi è modo di penetrarli,

sono treni deragliati,

sono luoghi del tuo vivere,

nelle radici del tuo essere.