Creato da piccolapefuribonda il 05/07/2011
sono molto più di ciò che sembro
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Ritornerai
lo so ritornerai
e quando tu sarai con me
ritroverai
tutte le cose che
tu non volevi vedere intorno a te
e scoprirai
che nulla e' cambiato che sono restato l'illuso di sempre
E riderai
quel giorno riderai
ma non potrai lasciarmi piu'
ti senti sola
con la tua liberta'
ed e' per questo
che tu ritornerai, ritornerai...
ti senti sola
con la tua liberta'
ed e' per questo che tu ritornerai,
ritornerai ritornerai, ritornerai...
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A volte proprio mi urti!
te lo scrivo dopo l'sms... l'sms dispettoso :)
dispettoso, frivolo e completamente protratto... verso te, verso quella parte di te!
graffi
piccolape
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Caro mio pensiero...
la prossima volta ti farò dono di questo libro.
Se ne avrò occasione
mi auguro di sì
col cuore, l'anima, i nervi, le particelle della mia pelle, i miei respiri, la rabbia, i sogni, i denti bianchi, la saliva che deglutisco e quella che mi rimane dentro, tra le cosce... ancora con i pugni stretti, con le mie mani brutte a parer mio ma cordiali, forti e sgranate...
un bacio
che sa del tuo ritorno da me
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Ho scritto mille canzoni di uomini
ho costruito castelli di musica
ho raccontato decine di favole,
versi dolcissimi, rabbie incredibili,
ma non ho fatto mai la musica per te.
Ho respirato amore
che usciva da te
ed ho capito cose
perché tu vivevi i tuoi giorni con me.
Vorrei offrirti dei giorni impossibili
dove la guerra è vinta dai popoli
dove non crescono alberi inutili,
miseri esseri, privi di scrupoli
che non permettono la tua felicità.
Ma il tempo ci è alleato
e giorno verrà,
chi ti ha rubato tanto
un giorno lo so, io lo so, pagherà.
Non posso darti che questa mia musica
tutto l'amore che sento pensandoti,
dirti le cose che provo stringendoti
le bocche tacciono, …e non ci sei che tu.
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più confuso di cosi non sarò
tutto andrà bene ci possiamo fidare
chiamami ogni tanto se vuoi.
Da questo giorno che comincia a Settembre
chiamami quando vuoi.
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Cosa vuol dire essere pazzo di qualcuno.
Non lo sa.
No.
Alla donna ...Senza volerlo le tornarono in mente tante scene che aveva vissuto al fianco dell'uomo che amava, o lontano da lui, che poi era la stessa cosa, lo era da un sacco di tempo. Di solito cercava di non pensarci. Ma lì le tornarono in mente e in particolare si ricordò di una delle ultime volte in cui si erano lasciati e di quello che aveva capito in quell'istante - era seduta al tavolino di un caffè, e lui se n'era appena andato. Quel che aveva capito, con certezza assoluta, era che vivere senza di lui sarebbe stato, per sempre, la sua occupazione fondamentale, e che da quel momento le cose avrebbero avuto ogni volta un'ombra, per lei, un'ombra in più, perfino nel buio, e forse soprattutto nel buio.
Da " tre volte all'alba "
di Alessandro Baricco
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Un respiro non basta se non può stare in un altro respiro
Non voglio essere sempre un numero primo
a volte avrei bisogno di allentare i bulloni della mia esistenza, di quei dadi che tengono tutto in piedi nonostante tutto e tutti
avrei voglia di vedere che succede
un numero primo serve a se stesso, io vorrei servire a te a volte
non dico sempre, perché secondo l'idea che mi sono fatta del mondo, l'uomo deve contare sempre e solo sulle proprie forze
ma ogni tanto...
condividere, sorridersi, confortarsi, ridere di cuore, crogiolarsi nel sogno, barcamenarsi nelle vicessitudini, può servire a sentirsi più forti, non più vulnerabili.
A volte a me particolarmente manca proprio abbandonarmi sul petto del mio uomo
abbandonarmi sul di lui petto largo, granitico, forte, generoso.
Mi sento proprio come un pesce con le ali, perché in ogni pesce c'è un sogno ed ogni Marlin appartiene ad un Santiago, ma le mie ali stentano nel volo a volte e nel cielo spesso di stelle non se ne vedono e anche Giove e Venere, stanno riprendendo le sembianze precendenti, non più come fino a qualche notte fa, magicamente allineati, vicini, amanti.
Se io avessi solo cinque giorni per vivere
uno vorrei viverlo con te, sardo!
Piccolapefuribonda
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Il libro è bellissimo,
volevo dirtelo ma non si ha quasi mai tempo con te, ancora devo dirti: pronto! che già mi proclami i minuti a disposizione e così cerco di fare la cernita, tra un'idiozia e un ricordo e la confessione di un desiderio, il minuto si riempie subito, trabocca, traballa e arriva il : ciao Piccola, che tanto mi piace e tanto mi leva!
Comunque lo scrivo qui
m i c a l c o
Non hai mai sbagliato a consigliarmi qualcosa (parliamo solo di libri va') : ecco un altro filo teso tra noi, uno dei fili di seta della nostra trama, del nostro "tappeto" dove ogni tanto riusciamo a capovolgerci, ad inchinarci, a consumarci...
Hai iniziato con Salvatore Niffoi, poi J. Amado, Carofiglio, Milena Agus, ho in arretrato i due di Pellegrino ( ma recupero, Fra') ed ora "il sangue di Cristo" di Michele Pio Ledda.
Anche qui sento forte la sardità, come dire...
La riconosco la forza nuragica dei sentimenti nudi che appartengono alla tua isola, ai pastori e agli uomini della terra che alla terra appartengono e alla terra ritornano, si donano, si sacrificano.
Come Minniu che ama sotto il mandorlo Mallena, la sua Mallena dai fianchi larghi, Mallena che lascia senza respiro, Mallena che affronta tutto il paese a testa alta e con gli occhi acuminati quando porta con sè e con il suo scialle nero il privilegio di sentirtsi la donna di un uomo che non potrà mai avere, che non avrà, ma che terrà sempre nel suo cuore, Mallena e il suo cuore generoso, palpitante e rosso come il vino, che poi è il sangue di Cristo.
Storia intricata come i vicoli stretti di Pagubene, storia di mani impastate nell'odore buono di anime dannate perché troppo vere, troppo nude, troppo indomite.
Non ho ancora terminato e mi godo le pagine come fossero un respiro in un giorno di primavera con te
Grazie, sardo
anche per questo
bacio, che è come questa lingua che tu conosci e che io leggo e assaporo e mi sembra musica
per me che sono un po' musicista e un po' musicale
Piccolape
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Forse non leggerai
e quest'idea mi rende più libera di scrivere, mio adorato sardo!
Sai cosa mi ha procurato nervosismo?
"essere stato un piacere sentirmi oggi"
è troppo poco dopo aver passato una notte a letto insieme, dopo essermi svegliata in mezzo agli abbracci è davvero troppo poco per me
poi mi passa, poi ritorno a volare a bassa quota, ma tu mi obblighi a farlo con così tale rapidità che mi viene un po' difficile...
ecco, ho scritto
va già meglio
ti voglio bene
al di sopra del resto
dei miei pensieri, dei miei bisogni, dei miei umori, della mia voglia di te
un bacio leggero e di color indaco
piccolape
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Sbaglio io.
Sbaglio e sono disonesta.
sbaglio, sono disonesta ed egoista.
sbaglio, sono disonesta, egoista e prepotente.
Sono una piccolapefuribonda
tutto qui
solo questo
tutto quello che di più sono non verrà più fuori
il cuore si spacca una volta solo ho letto ieri
poi sono solo graffi.
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Voglio che tu sappia
Una cosa.
Tu sai com’è questa cosa:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l’impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m’attendono.
Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d’amarti poco a poco.
"Se d’improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
chè già ti avrò dimenticata"
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
Che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi sulla riva
del cuore in cui ho le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell’ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.
Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si dimentica,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finchè tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscire dalle mie.
(Pablo Neruda, Se tu mi dimentichi)
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Caro mio bene,
questi pezzi di amore caro
quest'esistenza tremante
che sono io e che sei anche tu
che sono io e che sei anche tu. "
Baci che sanno di baci appena dati, di fresco, di appartenenza, di gioco,
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giorni inattesi questi! giorni colmi di piccole aritmie, di brevi incontri, di accidenti, di baci rubati che non corrispondono mai a quanti di più ne vorrei rubare.
Così, ci risiamo... mi accorgo subito quando cammini parallelamente a me, seppure a centinaia di chilometri più in là.
Perché mi accorgo che ti penso con più frequenza, che le coincidenze diventano più serrate, che il mio cuore prende respiro; è come se, e ne sono quasi certa, dicevo è come se io fossi sicura, a volte, che i miei pensieri coincidano con i tuoi, sono quasi sicura che tu senta davvero la forza del mio sguardo su di te... e sento quando decidi di non voltarti dall'altra parte, ma di sostenerlo, di guardarmi a tua volta e di sorridermi...
perché sai essere anche molto duro con me, mi imponi disciplina a volte e mi costa tantissimo ogni volta subirti, lo sai e lo so.
Stavolta è così...
Dal 2007 un inizio di una storia tutta strana, che forse non potremmo mai davvero confessare a qualcuno, fino in fondo dico.
Ci siamo conosciuti come solo io e te sappiamo
due pietre focaie
irremidiabilmente
subito complici, intimi, attratti, irresistibili, calamitati l'uno verso l'altra come l'unica cosa possibile, sensata, esatta! eravamo invece insensati, pazzi, sbagliati, folli e immensamente felici
Poi il primo incontro a maggio 2007, tu da me con i baci nelle tasche della tua giacca che vidi in trasmissione su sky, il tuo regalo per me accartocciato, la penombra della prima notte, l'umido di un'estate che giocava ancora a nascondino e noi che invece noi siamo usciti allo scoperto... eravamo curiosi e quasi increduli che stesse succedendo tutto quello che per mesi era stato nelle frasi, nelle telefonate, nel pc, negli sms.
Poi giugno, poco dopo... due giorni di fuga, d'amore, di sensi in allarme, di conferme e di paure... sì, perché poi era inevitabile che tutto dovesse ritornare alla normalità, alla maledetta quotidiana guerra silenziosa, al torpore emotivo che ci allontana e rendendoci quasi estranei
io invisibile, nuovamente piccola, goffa, semplice.
Seguono le stagioni e qualche breve telefonata. Non mi sono mai arresa all'idea di perderti del tutto, non l'ho mai presa in considerazione questa ipotesi. Ho sempre fatto in modo che che il filo che ci legava rimenesse teso, forse più liso, più debole, ma non potevo sopportare si spezzasse per sempre; avrei rinunciato ad una parte di me ed io senza quel pezzetto di noi, sono molto meno, lo ammetto.
Una sera ascoltando rai tre, l'omaggio a Faber, decido di scriverti un sms ricordandoti della chiave del mio piano e tu : proprio oggi, mettendo in ordine, l'ho avuta tra le mani... ecco il filo che si tende!
e poi così neglio anni... ogni tanto.
poi due anni fa
Dopo tanti MMM (messaggi mai mandati) decido di scriverti... e subito dopo la tua risposta
Ecco, vedi... cosa mi piace di noi? abbbiamo un linguaggio in codice io e te, bellissimo ed affascinante... la tua risposta era: mi va'! perché l'ho inteso dal modo in cui mi hai salutato, dal Fra'...
Il tuo viaggio lunghissimo ed infinito da me, la notte insieme e ti assicuro, quando mi sei apparso così, dopo due anni, avevo il cuore in gola, mi sembrava impossibile e bellissimo e sai perché? Perché era come se non ci fossimo mai persi!
Ovviamente non è andata così, ci siamo persi
come un segugio ho sentito il pericolo nell'aria e dopotutto ogni volta, aspetto che arrivi quel momento, il momento del distacco, della ripresa della vita.. l'altra vita, quella che non prevede noi due e così è stato.
Sai, mio Fra', voglio dirti che sopravvivo "senza"
non devi mai preoccuparti di questo. Vado avanti come un caterpillar, avanzo, mi proietto avanti, mi rinnovo la pelle, faccio mille cose come sempre e vivo anche bene
ma ogni tanto la nostalgia si impossessa di me
il rammarico di non aver potuto sapere della nostra storia, anzi io lo so come sarebbe stata: forse non lunga ma certamente avremmo avuto una storia d'amore intensa, importante, indicibile... perché così devono rimanere le cose più belle della proprio vita: non dette!
Ora
poche settimane fa
il mio sms
la sciarpa che quello stesso giorno, dopo tanto hai deciso di metterti addosso
una pagina
altra
io e te
a vederci
ancora caos, simbiosi, intimità, gioia immensa, temporale estivo di quelli che ti colgono all'improvviso e vuoi uscire senza ombrello, estasi, attesa
ti attendo sardo, ti attendo ogni volta
attendo di abbracciarti, di parlare con te, di esserci per te e tu per me
baci
che sanno di me e di te, che siamo sempre più di ciò che sembriamo
ma solo quando siamo io
e
te.
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HO POSATO ANCORA I MIEI OCCHI SU DI TE
TU DI SPALLE ORAMAI
MA COME LA RISACCA
GLI OCCHI MIEI RITORNANO INDIETRO
E SI MISCHIANO A TUTTA LA MALINCONIA CHE MI PORTO ADDOSSO
SONO PAZIENTI GLI OCCHI... UN PO' COME L'ANIMA
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non avrei chiesto mai niente di più
ma in questo giorno che comincia a Settembre
ti abbraccio e mi manchi.
Arrivederci allora ragazza più forte di me
tenera è la notte ma la vita è anche meglio
di questo momento che te ne vai
tu non parlare che si calma il dolore
dopo è solo tempo.
Questa è la pioggia che deve cadere
sulle piccole scene di addio
siamo solo noi fra milioni e milioni
benvenuto anche il tuo nome
Se questo può farti felice
più confuso di cosi non sarò
tutto andrà bene ci possiamo fidare
chiamami ogni tanto se vuoi.
Da questo giorno che comincia a Settembre
chiamami quando vuoi
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Io ti immagino, Amore Mio..
Come una strada sempre tutta nuova
Nella mia vita ordinaria
non ci avevo, riflettuto ancora
Hai fatto ingresso nei miei giorni come l'uragano, e mi fa bene..
Scaraventarmi dentro alla vita
Per mano, con te..
ivano fossati
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Perché oggi mi manchi? Cerco di tamponare con questa canzone che mi ricorda noi, ma non basta, lo so. Prego il cielo che ... che passi. Solo questo.
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Perché poi, ogni tanto, mi ritorna la voglia di te e pure quindi il bisogno vitale di rigurgitare parole scarne, dirette, viscerali come sono io del resto forse, anzi sì certamente. Ho deciso di non cercarti più ma ti cerco in ogni cosa che faccio, ti tiro fuori in ogni mail, nei miei cassetti dei ricordi, nelle poche cazzo, troppo poche foto che ho di te, nemmeno una di noi! Sono certa che non mi hai potuto dimenticare non per presunzione ma solo perché io ero destinata a te ma purtroppo tu ostinatamente hai voluto dare un colpo secco a tutto e quindi a me cioè soprattutto a me che ero poi la più impensabile difficile improbabile impresa della tua vita Mi dicevi spesso che ero imprevedibile e che era questo a farti impazzire di gioia e di tormento Mi dicevi anche che nessuna altra donna era stata capace di farsi amare da te con quella stessa animalesca dolcissima intensità Ti son costata bugie (poche a dir la verità) viaggi pazzi e lunghissimi questo è vero ma soprattutto il sopravvento del cuore sulla ragione del sogno sul pragmatismo del tutto sul niente del rischio sul certo e tu questo non hai potuto permettertelo… ma che meraviglia quelle telefonate interminabili piene di cose da dirci che tu mi ripetevi sempre: continua, p a r l a m i ed io l’adoravo quando mi dicevi in quel modo che è stato tutto così sfacciatamente vero, immaturo scandaloso indicibilmente tenero che io per questo non potrò mai dimenticarmi di te posso solo provare a vivere “senza” e già non sai quanta fatica mi costi, quanta davvero. Vivo con l’incertezza di riuscire ad amare ancora e con la voglia irreparabile di incontrare ancora te un giorno forse magari no ma chi può dirlo… vengo da te un bacio come due bocche che si strusciano
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