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I nipoti di re Riccardo Cuor di Leone (Voce fuori scena. Nel 1154 iniziò in Inghilterra, sotto il regno di Enrico II ed Eleonora d’Aquitania, un periodo di pace e prosperità. Sembrava che la situazione non dovesse cambiare quando nel 1157 nacque l’erede al trono: Riccardo, il quale venne educato alla giustizia e alla magnanimità. Nel 1167 nacque un altro maschio: Giovanni. Di carattere opposto al virtuoso fratello, Giovanni, si mostrò subito prepotente, subdolo e malvagio. Un anno dopo venne al mondo una bambina Elisabeth. Ora nel 1173……) (le scena si apre nella stanza del trono in cui sono compostamente seduti i due sovrani. Da una porta entra Riccardo un giovane sedicenne con i capelli biondi e gli occhi azzurri) Riccardo: Padre, madre, mi avete chiamato? Enrico II:Figlio mio ormai sei un uomo (sorride ma poi il suo sguardo si fa più serio) Noi temiamo per la vita di tua sorella….. Riccardo: (rimane a bocca aperta) Ma chi potrebbe volerle fare del male?! (i suoi occhi si riempiono di rabbia) Chiunque sia dovrà prima battersi con me! Enrico II: (afflitto) Non puoi….Nessuno di noi può. Vedi È tuo fratello che vuole uccidere Elisabeth….. Riccardo:Come È possibile, non posso credere ad una cosa simile! Giovanni È subdolo, anche se ha sei anni, lo so, ma non può voler fare una cosa del genere! Eleonora: (tristemente)Ci ha già provato. Ha cercato di buttarla giù dalla torre…..ha finto un incidente naturalmente e ha fatto anche finta di provare a salvarla….ma abbiamo capito subito come stavano le cose, se non ci fosse stato quel carro pieno di fieno sotto…… Enrico II: Perciò abbiamo deciso di allontanarla dal castello. Riccardo: Mandarla via?!! Siete sicuro, padre, che sia l’unica soluzione? Enrico II: Si, non abbiamo altra scelta….La affideremo ad una balia fidata e la manderemo, in segreto, in un castello non lontano, solo così sarà in salvo….. Eleonora: Poi quando sarà più grande le riveleremo ogni cosa. Enrico II: naturalmente dovremo far credere a tutti che sia morta e tu dovrai aiutarci. Riccardo: Si!Farò ogni cosa per salvarla. Enrico II: Fingeremo che sia gravemente malata e poi faremo sapere il giorno del funerale….ma la tomba sarà vuota ed Elisabeth in viaggio con la balia. Riccardo:Io le starò vicino e le impedirò di uscire dalla sua stanza….giocherò con lei così starà tranquilla, ma…..la sua morte dovrà avvenire in breve tempo o cominceranno a nascere dei sospetti. Enrico II: Si, in capo a tre giorni sarà tutto finito. (quello stesso giorno i sovrani annunciarono tra finte lacrime che Elisabeth era gravemente malata e che c’erano pochissime possibilità che guarisse da questo male misterioso) (Cambio scena. Riccardo gioca con la sorella nella stanza di lei) Riccardo: Guarda, Elisabeth, che bella bambola. (le tende il pupazzo di pezza) Elisabeth:Che bella! Grazie fratello! Riccardo: (sorride) (i due continuano a giocare) (cambio scena. Sono passati tre giorni e i sovrani insieme al figlio Riccardo celati dal buio della notte affidano la figlia addormentata alla balia) Enrico II: (voce sommessa)Vi affido mia figlia portatela al sicuro nel castello di Rochsley, noi verremo a darvi ulteriori ordini quando le acque si saranno calmate. Balia: Si, Maestà (prende la bambina e la nasconde dentro il suo mantello) Enrico II: Ora andate! Eleonora: (appoggia il volto sulla spalla del marito e mormora qualche parola) Addio figlia mia, un giorno ci rivedremo…. (rientrano silenziosamente nelle loro stanze) (Cambio scena. Il giorno seguente i sovrani vestiti da lutto entrano nella sala delle udienze, gremita di gente) Enrico II: Miei fedeli sudditi(si rivolge a Riccardo e Giovanni)figli miei, È con sommo dolore che devo annunciare che mia figlia, la mia piccola Elisabeth, è spirata questa notte in seguito ad un male misterioso di cui non sappiamo nulla. Eleonora: (si nasconde il volto tra le mani e mormora)Elisabeth, mia piccola Elisabeth…. Riccardo: (piange silenziosamente e pensa) Sorellina ti voglio bene e ti proteggerÒ sempre qualunque cosa accada! Giovanni: (sogghigna tra sè) Enrico II: I funerali si terranno domani, sarà una cerimonia privata e si terrà nella piccola chiesa del castello. (i sovrani si allontanano in silenzio insieme ai figli, poi ognuno si dirige alle proprie stanze) (il giorno seguente si celebrano i funerali ma la bara È vuota) (Cambio scena. Qualche mese dopo) Enrico II: Moglie mia È venuto il momento di andare al castello di Rochsley. E’ passato ormai più di un mese dal funerale ed io sono impaziente di rivedere mia figlia. Eleonora: (gli occhi lucidi) Anch’io non vedo l’ora di stringerla di nuovo tra le mie braccia. Enrico II: (chiama un servitore suonando una piccola campanella d’argento) Servitore: (si inchina) Vostra Maestà desidera? Enrico II: Sellate i nostri cavalli e preparate le provvista per il viaggio (lo congeda con un gesto) (Cambio scena. Il servitore aspetta i sovrani davanti alle mura con i cavalli) Enrico II: (al servitore) Potete ritirarvi. (aiuta la moglie a salire sul cavallo) Andiamo! (sprona il cavallo) (i sovrani partono verso occidente e in qualche ora arrivano al castello) Servo: (esce dal portone e va incontro ai sovrani aiutandoli a scendere dal cavallo) Maestà. (si inchina) Enrico II: portateci da nostra figlia! Servo: Si Maestà.(chiama lo stalliere che accorre immediatamente) Porta i cavalli del re e delle regina nella stalla. Stalliere: (si inchina ai sovrani e sparisce con i cavalli) Servo: Sire….venite…. Enrico II: ti seguiamo. (si incamminano dietro al servo e dopo poco l’uomo indica inchinandosi una porta) Servo:Ecco, sire, vostra figlia È qui dentro con la balia. (sorride) (il re apre la porta ed entra. All’interno della stanza nel caminetto sfavilla un caldo fuoco e su un tappeto di pelle di lupo siede la balia con Elisabeth la quale gioca con un cavallino di terracotta.) Balia: (Appena vede entrare i sovrani si alza e va loro incontro con un inchino) Maestà, venite vostra figlia chiedeva spesso di voi. Eleonora:Come sta? Balia:(sorride) bene maestà….però sentiva la vostra mancanza. Elisabeth: (vede i genitori e si alza correndo loro incontro) Padre, madre! Siete tornati! Eleonora:(abbraccia la figlia piangendo seguita dal marito che accenna un sorriso) Enrico II: (si rialza tornando serio e parla con la balia) Noi non possiamo restare e nessuno deve sapere che lei è qui.(diventa ancora più serio) Nessuno, hai capito? Balia:(china la testa) Si, Sire Enrico II:Dovrete educarla voi in questo castello, vi manderemo i migliori istruttori. Noi verremo ogni tanto a trovarla, ma se per caso non potessimo voglio che sappia chi è. Balia:Come ordinate, Sire. Enrico II: (guarda la figlia ancora tra le braccia della madre e per la prima volta fa un largo sorriso) Vieni, moglie mia dobbiamo tornare o qualcuno potrebbe insospettirsi. Eleonora:(si alza annuendo e saluta la figlia) (i due sovrani si dirigono verso i loro cavalli con il cuore di piombo al pensiero di dover lasciare la loro bambina ma rasserenati dal fatto che in questo modo sarebbe stata al sicura, ma i fatti avrebbero dimostrato il contrario……)
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