Creato da scamattini il 13/01/2011
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I Nostri Figli

Post n°6 pubblicato il 09 Aprile 2011 da scamattini

Spesso sento dire che i giovani d’oggi < non hanno più valori >,  che la nostra generazione di genitori era meglio che aveva più interessi. Mi chiedo se, le stesse persone che affermano queste cose, spesso genitori , hanno valutato l’ambiente, la società in cui i nostri figli stanno crescendo? Non è forse la stessa società che noi cinquantenni  abbiamo contribuito a costruire?

< E allora i nostri figli sono spesso schivi, soli, chiusi ed egoriferiti.  Spesso sconosciuti per i genitori, che non li riconoscono più e li sentono estranei. Sono la gran parte degli adolescenti di oggi. Una generazione contraddistinta soprattutto da una condizione: la solitudine . Uno stato d'animo diffuso, nelle case di genitori sempre più assenti , presi dal proprio lavoro e dalle proprie vite frenetiche. Padri e madri che realizzano spesso troppo tardi che il vuoto, la voragine che si è creata, è stata divorata da compagni di pomeriggi come i videogiochi, internet, le chat, e i cellulari . Pomeriggi trascorsi non di rado in case vuote, dove rimbomba il silenzio, perché il sistema scolastico, passati i primi anni in cui offre il tempo pieno, lascia i pomeriggi vuoti e "scoperti" proprio in una fase così delicata della crescita dei figli di oggi. Dobbiamo indagare proprio lì, dove abitualmente regna il vuoto dell'incomprensione e del dolore. Molto spesso i figli sono dimenticati e lasciati soli da genitori fragili, frustrati o semplicemente egoisti, e purtroppo  non sono storie tanto infrequenti nella società attuale.
Giovani soli, o anche già alle prese con i primi amori, che vivono esistenze spesso sconosciute ai genitori. Restii al dialogo, si schermano dietro a risposte fatte di monosillabi oppure più fisicamente dietro a un paio di cuffie con musica a tutto volume.>

Cosa possiamo fare per migliorare i rapporti con loro, un primo passo importante, per me, è prendere coscienza di questa situazione, senza trovare alibi, che spesso ci creiamo per giustificare le nostre assenze.

Mi piacerebbe che chi ha tempo e voglia di leggere queste brevi riflessioni, desse il proprio contributo raccontando la propria esperienza di genitore o figlio.

 
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Commenti al Post:
ilmiointrigomentale2
ilmiointrigomentale2 il 12/04/11 alle 14:08 via WEB
Spesso i figli sono soli perchè entrambi i genitori sono "costretti" a lavorare per portare avanti e garantire una Vita_dignitosa, e non sto parlando di superfluo in questo caso, ma generi di necessità e poter garantire un minimo di cultura...sono tante e complicate le motivazioni per cui allo stato attuale ed in questa società c'è sempre più spazio per la solitudine e meno per i rapporti_umani e di amicizia...diciamo che anche la tecnlogia, se da una parte rende molte cose più semplici, dall'altra crea un mondo a "sè"...anzi un fuori_dal_Mondo. E' difficile fare i genitori.....molto.
(Rispondi)
 
 
scamattini
scamattini il 12/04/11 alle 15:24 via WEB
sono d'accordo nel dire che:<....sono tante e complicate le motivazioni per cui allo stato attuale ed in questa società c'è sempre più spazio per la solitudine.....> non possiamo proprio fare nulla per migliorare questa situazione?
(Rispondi)
 
 
 
ilmiointrigomentale2
ilmiointrigomentale2 il 14/04/11 alle 15:33 via WEB
.....hai Tu qualche idea in merito?
(Rispondi)
 
 
 
 
scamattini
scamattini il 14/04/11 alle 17:33 via WEB
so solo che devo cercare di dialogare il più possibile con le mie figlie
(Rispondi) (Vedi gli altri 5 commenti )
 
 
 
 
ilmiointrigomentale2
ilmiointrigomentale2 il 14/04/11 alle 21:45 via WEB
Non sei SOLO_TU che devi cercare di dialogare...anche Loro devono essere disposte a farlo o almeno ad ascoltare...inizialMente.....
(Rispondi)
 
 
 
 
scamattini
scamattini il 14/04/11 alle 22:05 via WEB
il dialogo funziona se tutti sono disponibili ad ascoltare....non solo loro
(Rispondi)
 
 
 
 
ilmiointrigomentale2
ilmiointrigomentale2 il 19/04/11 alle 09:25 via WEB
Io infatti intendevo da entrambe le parti....a volte è difficile capire come introdurre un argomento, come approcciare, come "cominciare" un dialogo, come ascoltare e farsi_ascoltare...non trovi?
(Rispondi)
 
 
 
 
scamattini
scamattini il 19/04/11 alle 10:19 via WEB
è molto difficile anche per me, a volte non so proprio da che parte cominciare, l'unica cosa che mi guida è cercare di non costruire muri contro muri
(Rispondi)
 
 
 
 
ilmiointrigomentale2
ilmiointrigomentale2 il 20/04/11 alle 14:56 via WEB
E' già una cosa molto_importante, e sei bravo se riesci ad evitare ciò, perchè spesso ci facciamo guidare dall'orgoglio,dalla rabbia, dal vissuto travagliato o meno,e non siamo molto lucidi ed equilibrati nell'agire.
(Rispondi)
 
nicoletta.cadallora
nicoletta.cadallora il 19/04/11 alle 12:11 via WEB
... il dialogo con i figli, non cosa facile! la domanda che mi sono posta è: “ Ma io sono abituata a raccontare le cose che mi succedono a mia figlia?”. La comunicazione non sempre passa attraverso una serie di domande e risposte ma è fatta anche di racconti, storie, aneddoti, silenzi. Insomma uno scambio reciproco. Fino ad ora in modo spontaneo mia figli si racconta. Non so quanto possa durare e spero un giorno non dover dire "questa casa non è un albergo"
(Rispondi)
 
 
nadiaemanu
nadiaemanu il 02/06/11 alle 11:08 via WEB
Io posso parlare per me .... ho un figlio di 10 anni che assorbe ogni momento libero della giornata,l'ho abituato sin da piccolo a parlare con me dei suoi problemi, grandi o piccoli che siamo, nn perchè siamo "genitori amici" ma perchè è necessario ad entrambi per crescere. Lavoriamo sia io che mio marito per necessità e per garantire dignità a ognuno di noi, se potessi resterei a casa a gestirmi il figlio, ma fortunatamente ho una mamma e una suocera che lo possono seguire, ma .... mi pesa. Quando era piccolo ho chiesto il par-time proprio per nn perdermi i primi anni così fondamentali per la crescita serena, ma in questo momento nn è possibile farlo. Per me serve si il dialogo e che tutti siano disposti a farlo, ma bisogna vedere il tempo,la qualità di tempo che ognuno di noi è disposto a "sacrificare" per il benessere della famiglia a favore di tutti NAdia
(Rispondi)
 
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