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Post N° 55

Post n°55 pubblicato il 31 Marzo 2008 da picilongo

Introduzione alla storia contemporanea

P.Pombeni (ED.)

Domande 6 _ Religioni e Secolarizzazione

 

1.        Di che cosa parliamo quando impieghiamo i termini «religione» e «secolarizzazione»?

«Religione» à insieme di credenze e di riti che collegano uno o più individui con uno o più esseri extraumani. Deriva dal latino religare, cioè tenere unito (le religioni, infatti, uniscono le comunità umane con usi e dottrine condivise).

«Secolarizzazione» à (dal latino speculum, secolo) fu impiegato per la prima volta nel XVII sec nelle trattative per la pace di Westfalia per indicare il passaggio di beni e persone dalla sfera di influenza del potere ecclesiastico a quello dei sovrani; cioè, anche oggi, quel processo che sottrae spazi d’azione e di potere alla religione per conferirli ad altri soggetti.

2.        Per quale ragione la Rivoluzione francese costituisce un evento così importante per comprendere la vicenda delle religioni nell’EC?

Perché la Rivoluzione segnò una svolta nella struttura dei rapporti tra lo stato e la religione. Infatti lo stato iniziava a riconoscere una pari dignità a tutti i culti praticati al suo interno; cioè libertà religiosa, che concerneva, anche, la possibilità di non praticare alcuna religione, senza incorrere in censure o limitazioni della libertà personale.

3.        Quali sono state le evoluzioni principali dell’ebraismo dalle origini all’EC?

Storicamente: già all’aprirsi dell’era cristiana l’ebraismo subì la diaspora. L’allontanamento dalla terra d’origine (Palestina) aveva determinato anche la fine della fase storica della religione ebraica caratterizzata dalla centralità del tempio di Gerusalemme come luogo esclusivo per rendere culto ad Adonai. Alla fine del I sec d.C. la sinagoga era diventata il luogo in cui le comunità ebraiche si ritrovavano per esprimere la propria identità religiosa. All’interno delle varie comunità nasce la figura del rabbino. Con il passare dei secoli l’ebraismo ha approfondito i contatti con i paesi in cui si trovava inserito: ciò ha portato ad un arricchimento culturale, ma essi erano appena tollerati. Il commercio veniva loro vietato ed era nelle attività di finanziamento di terzi che le comunità ebraiche trovavano i mezzi per poteri sostenere e collocare socialmente. Gli ebrei a partire dal XIII sec furono oggetto di campagne di persecuzione subendo l’espulsione dalla Francia, Inghilterra, Germania e Spagna e dove non furono cacciati furono costretti a vivere separati dal resto della popolazione. Nacquero nel corso del XVI sec i ghetti (Dal veneziano ‘getto’, cioè fonderia, il nome della zona della città lagunare in cui furono concentrate le abitazioni degli ebrei. Erano quartieri della città separato dagli altri da mura in cui gli ebrei erano obbligati a risiedere).

4.        Quali sono i caratteri che l’ebraismo ha assunto in epoca più recente?

Con il XVIII sec ci furono importanti cambiamenti: in Occidente si assistette al fenomeno dell’ ‘illuminismo ebraico’ (Cioè, il tentativo di rompere l’isolamento culturale e sociale dell’ebraismo per favorire un confronto ed un’assimilazione della cultura e dei valori dell’Occidente), nell’Europa Orientale si assistette al fenomeno del ‘chassidismo’. La Rivoluzione francese tolse gli ebrei dal loro isolamento per inserirli come cittadini con pieni diritti all’interno dello stato. Ma venne negata loro una identità collettiva: non si voleva cioè in alcun modo considerare gli ebrei nel loro insieme come un popolo e quindi come un’entità che aveva diritto ad una propria terra. All’epoca della restaurazione successiva a Napoleone molti dei diritti concessi furono revocati e istituiti nuovamente i ghetti. Solo alla fine dell’Ottocento i cambiamenti della rivoluzione francese si fissarono e divennero vincolanti (anche per l’Italia).

Ora gli ebrei avevano due scelte: 1) assumere la prospettiva nazionale (Essere riconosciuti come una nazione e dotati di un territorio in cui poter vivere in pace e sicurezza); 2) oppure inserirsi nello stato in cui ci si trovava. Nell’Europa occidentale prevalse questa ultima tendenza, mentre nella zona orientale (specie in Russia) prevalse la prima ipotesi. Allora nel 1881 iniziarono i pogrom (Dal russo: distruzione. Veri e propri assalti della popolazione civile ai villaggi ebraici favoriti dalle autorità statali). L’antisemitismo, già diffuso, fu ulteriormente stimolato dalla diffusione di uno scritto Protocollo dei savi di Sion, un falso realizzato dalla polizia segreta dello zar che conteneva intenti di conquista globale. Ciò portò ad una nuova emigrazione: tra 800 e 900 due terzi degli ebrei residenti in Russia di trasferirono negli Stati Uniti, disponibili a far colonizzare i territori dell’Ovest. In questi anni si diffuse anche il movimento sionista, corrente che si proponeva di favorire il ritorno di tutti gli ebrei del mondo in Palestina.

5.        Secondo quale tripartizione possiamo considerare oggi l’ebraismo?

a.        I sostenitori della riforma, movimento nato in Germania e diffuso negli Stati Uniti che ritenevano che per l’ebraismo fosse necessario integrarsi totalmente nelle varie nazioni in cui esso si era diffuso.

b.       I riformatori hanno trovato l’opposizione dei sostenitori dell’ortodossia: la bibbia e le tradizioni ebraiche così come tramandate sono espressioni della volontà di Dio e quindi immutabili. È un movimento di nicchia.

c.         Tra i due movimenti troviamo i conservatori: rifiutano la rigidità degli ortodossi ma anche la liberalità dei riformatori. Riconoscono l’importanza dell’evoluzione storica e l’impossibilità di un ritorno al passato.

6.        In quanti gruppi può essere suddiviso il cristianesimo e quali sono le caratteristiche che li distinguono?

a.        Il cristianesimo riformato o protestante (inizi XVI, Europa settentrionale e America)

Cambia il modo in cui i cristiani riformatori riflettono su Dio e lo presentano a coloro che condividono la loro fede. Ricordiamo F. Schleiermacher (1768-1834), romantico ed ermeneuta, che porta avanti un movimento del ‘risveglio’ (Vivere la fede con maggiore consapevolezza ed entusiasmo per riscoprire ricchezze ed energie che il tempo aveva gradualmente offuscato). Da questo movimento prende il via anche il movimento del ‘pentecostalismo’ (Stati Uniti, Africa, Asia). Negli Stati Uniti la fede cristiana viene presentata anche agli schiavi africani nascendo così il ‘protestantesimo nero’ che punta sulla liberazione annunciata dal Cristo (ricordiamo la figura di M.L. King 1929-1968).

In Italia troviamo principalmente la comunità dei valdesi.

A livello teologico, con R. Bultmann, si sviluppa il metodo storico-critico, che ha sottoposto il testo della bibbia e la figura di Gesù ad una attenta analisi che non si preoccupava di trovare giustificazioni o spiegazioni al di là di ciò che non era storicamente dimostrabile (ricordiamo anche von Harnack e Albert Schweitzer).

Come le altre chiese, anche le comunità protestanti, nel 900, si sono dovute confrontare con i grandi totalitarismi europei. Ricordiamo le figure di Karl Barth e Dietrich Bonhoeffer (teologia della Shoah). Dopo la seconda guerra mondiale si intensifica sempre più il discorso ecumenico.

b.        Il cristianesimo ortodosso (Europa orientale e Grecia)

Ortodosse sono tutte quelle chiese che a partire dallo scisma d’Oriente (1054), per dispute dottrinali e di supremazia, hanno cessato di considerare la chiesa di Roma il punto di riferimento unico ed esclusivo del mondo cristiano. Le differenze principali risiedono nei riti liturgici e nella teologia (primato del papa e questione del Filioque.

c.         Il cristianesimo cattolico (Europa occidentale e meridionale, Stati Uniti, America Latina)

All’aprirsi dell’EC la chiesa cattolica vive uno shock: subisce la rivoluzione francese e le conseguenze che ne derivano come un attacco frontale che occorre ad ogni costo contrastare. La chiesa cattolica assume una posizione definita ‘intransigente’ puntando ad un ritorno al regime di cristianità. Ciò si espresse nel lungo pontificato di Pio IX (1846-1878).

Lo scoppio della prima guerra mondiale impegna la chiesa su più fronti: denuncia il conflitto come il risultato dell’epoca moderna e tende a raggiungere la pace tra le varie nazioni. Più ambigua è la posizione nel secondo conflitto.

Dopo le guerre si avverte la necessità di accogliere in teologia il metodo storico-critico e con il Vaticano II (1962-65) porta una nuova giovinezza nella chiesa, novità che ancora non sono portate a compimento.

7.        Quali sono gli eventi più importanti che hanno inciso nella storia recente del cristianesimo?

Il movimento illuminista, la rivoluzione francese, totalitarismi europei, secolarizzazione e fondamentalismi.

8.        Quali sono le correnti che hanno animato la vicenda dell’islam in EC?

Il riformismo dei secoli XIX-XX che si caratterizza per l’ambizione di restituire alla religione rivelata da Maometto il prestigio e l’autorevolezza di un tempo. Tra gli esponenti di questa corrente: Gamal al-Afgani (1838-1897) [intendeva un processo simile a quello che la riforma protestante è stata per il cristianesimo]; Muhammad Abduh [armonizzare ragione e rivelazione di Dio per mezzo di Maometto].

Il movimento wahabita (XVIII sec): rifiuto assoluto di tutti quegli elementi che erano penetrati col trascorrere dei secoli nella religione musulmana e contrastavano col messaggio del profeta.

Il movimento dei Fratelli musulmani, sorto in Egitto nel 1928, per quasi un ventennio: rifiutava il processo di laicizzazione.

Il movimento Gamat I-Islami (in Pakistan): si propone una islamizzazione radicale della vita pubblica secondo il Corano.

Con la rivoluzione iraniana del 1979 gli sciiti (contro i sunniti) sono un modello e un segnale di rinascita del mondo musulmano.

9.        Che cosa si intende con l’espressione «fondamentalismo islamico»?

La determinazione degli aderenti all’islam a dilatare su uno spazio pubblico e istituzionale l’appartenenza alla religione musulmana. Si richiama anche oggi il movimento wahabita del XVIII: rifiuto assoluto di tutti quegli elementi che erano penetrati col trascorrere dei secoli nella religione musulmana che contraddicevano il messaggio rivelato dal profeta Maometto.

 

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 01/04/08 alle 00:19 via WEB
in realtà è un falso storico che l'espressione "secolarizzazione" sia stata utilizzata la prima volta a Monaco l'8 maggio 1646 dal legato francese Longueville nel corso delle trattative per la pace di Westfalia per segnalare il passaggio di proiprietà religiose in mani secolari (e quindi espropriazione di beni ecclesiali a favori di principi e chiese riformate). si tratta di una convenzione erronea basata sull'unica base filologica di J.G. von Meiern nell'edizione degli Acta Pacis Westphalicae Publica del 1734. il riferimento alla secolarizzazione, infatti, compare già negli ultimmi decenni del 500 nelle dispute canonistiche francesi (J. Papon e P. Gregoire) con il significato del transito da regularis a canonicus, quidi dallo stato di monaco regolare a quello secolare o, più in generale, di riduzione alla vita laica di chi ha ricevto ordini religiosi.. noodless78
 
 
picilongo
picilongo il 08/04/08 alle 14:57 via WEB
Cfr. P. Pombeni (ed.), Introduzione alla storia contemporanea, il Mulino, Bologna 2006, cap. 6.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 08/04/08 alle 22:44 via WEB
ed infatti volevo dire che, qualunque sia la fonte, si tratta di una notizia infondata. nel commento precedente ti ho dato anche le coordinate per cui sostengo questa tesi. noodless78
 
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