pilarmivida

Vecchiaia (Lo Zio-di-Monza).

Secondo la tradizione della famiglia di Pilar, Ferragosto si trascorre al ristorante vicino alla casa-estiva dello zio-di-Monza, vicino alla Svizzera. Sono presenti:
- la famiglia di Pilar (5 persone, se nessuno riesce a scappare prima)
- la famiglia della zia materna (comprendente lo zio-di-Monza e un cugino grigiotriste)
- un'amica di famiglia ( quasi sessantenne, simpatica e felicemente single)


Oggi Pilar s'è ritrovata rinchiusa all'interno di una squallida trattoria, stretta tra lo-zio-di-Monza e il cugino che mastica facendo disgustosi rumori con la bocca.
I motivi:
- all'interno, perchè gli zii sono letteralmente terrorizzati dalla corrente d'aria, tanto che viaggiano sempre con diversi sacchettoni appresso contenenti maglie e maglioni. "Perchènonsipuòmaisapere...se fa freddo...!" A Ferragosto???
- in una squallida trattoria, perchè allo zio piace elargire pranzi per fare lo "sciuro", ma in realtà è esosissimo e teme di non reggere un'eccessiva spesa.

Lo zio-di-monza, però, merita una parentesi tutta sua.

Primaditutto, è bene dire che è il marito della sorella della mamma. Alcuni secondi per rileggere, e vi accorgerete che il sangue di Pilar non c'entra un cacchio col suo. Scusate, ma la precisazione era dovuta.
Poi.
Lo zio è di destra destrissima; odia gli "èstra" (gli extracomunitari), perchè aprono negozi sotto casa sua; odia le donne perchè rubano il lavoro agli uomini e perchè pretendono di essere indipendenti anzichè pensare a servire e riverire l'Uomo.
Non legge, ma ama i Libri Con le Figure (= di fotografia), perchè non richiedono eccessivo sforzo mentale.
Alla Tv impazzisce per i film di Boldi e De Sica e i programmi de Il Bagaglino, perchè sono l'unica occasione per guardare un po'di carne senza stare alzati a notte fonda.
In spiaggia, ha sempre fatto figure di merda perchè rimaneva in fissa sulle chiappe e sul topless delle ragazze (ma anche delle over-anta).
Ha sempre guardato le gambe della mamma di Pilar, il culo di Pilar e le tette dell'amica di famiglia. Il tutto sotto gli occhi di sua moglie, senza alcun ritegno.
Ha sempre fatto il provolone con le donne, facendo sempre pessime figure, in quanto:
- non ha senso dell'umorismo
- ha uno spiccato accento milanese-cafone
- fa lo "spantega" (nel senso che se la tira perchè c'ha "Il Golf", perchè ha lavorato in banca e perchè ha la moglie che lo serve).

MA

Oggi Pilar s'è accorta che lo zio è invecchiato:
- non ha chiesto a Pilar informazioni del suo ragazzo (un tempo avrebbe annotato tutto e sarebbe andato a trovarlo sul lavoro, prendendo informazioni anche dal suo capo)
- non ha attaccato bottone con due ragazze che prendevano il sole in costume su un prato.
- non ha fatto commenti sulla scollatura dell'amica di famiglia senza nemmeno buttarci l'occhio.
- non ha portato Pilar all'autogrill svizzero dicendole: "prendi tutto quello che vuoi" (per poi mostrarle orgoglioso lo scontrino per sottolineare quanto aveva speso in dolciumi e cioccolato)
- non ha fatto cadere la mano sul culo di nessuna donna/ragazza
- ha chiesto seimila volte se poteva ordinare un tagliere di salumi solo per sè, senza sentire la risposta dello stupito cameriere
- quando tutti avevano ordinato tutto, lui ha ricominciato a chiedere cosa volevano mangiare. Attimo di silenzio. Pilar guarda esterrefatta la mamma () poi il cugino () e poi la zia (). E vabè.

Lo zio perde i colpi, Pilar.
Sta invecchiando.
Nonostante tutti i regolari ceck up, nonostante abbia il terrore di morire, lo zio sta invecchiando. La vecchiaia piglia pure chi la sfugge.
Tocca a tutti, nessuno escluso.
Tiè.

Lo zio prete.

I parenti dalla parte del papo sono decisamente particolari, perchè dalla piccola moltitudine di figli generati da un fascistone (il nonno) e una bigotta monarchica (la nonna), alcuni meritano particolari menzioni: un fascista che si ostina a dire che l'olocausto non è stato una cosa così grave ed estesa (sigh); un comunista incallito, il papo, che non mangia bambini ma che da qualche parte ha certamente una terza narice, e un prete.
Ecco, il prete.

Lo zio A. è uno dei pochi, rarissimi preti illuminati: non ti scassa le balle cercando di convertirti, ma si interessa circa le tue idee su società, famiglia, religione...; è altruista all'eccesso (sta sempre per strada ad aiutare le famiglie disagiate) e generosissimo (si fa in quattro per chiunque).
Lo zio A. ha un difetto fondamentale: fa delle battute del cazzo. Sì, senza mezzi termini. sono quelle battutine che ti lasciano con una fitta allo stomaco, alle quali tutti ridono, ma lo fanno per cortesia o per compassione.
Il senso dell'umorismo dello zio di Pilar nasce prevalentemente dal gioco di parole, tanto che sono passate alla storia alcune battute che generano ilarità tra tutti i cugini...

Una volta ha fatto un viaggio con due cugini della fatina e, arrivati ad uno svincolo, vede il cartello che indica "Ischia". A questo punto non riesce a trattenersi, e comincia a snocciolare una serie di parole che finiscono con ISCHIA... tipo:"ah, ischia, fischia, mischia..." e non la finisce finchè trova un altro cartello che gli fa sorgere la voglia di trovare altre assonanze. Un viaggio demenziale fino a Lecco.

Quando era venuto a Lecco, Pilar lo aveva portato a fare un giro a Como, dove lo zio le aveva offerto una super coppetta di gelato. E a questo punto ecco un'altra battutona:
Zio - Siamo a Como, quindi mangiamo il gelato dalla coppetta
Pil - Eh?
Zio - Ehssì, perchè ieri stavamo a Lecco, dove si lecca il gelato, e quindi abbiamo preso il cono, perchè a Lecco si lecca. A Como non si può, quindi si prende la coppetta, perchè non siamo a Lecco dove si lecca il gelato, quindi a Como si prende una coppetta per non leccare il gelato che invece si lecca a Lecco..."
Pil - (udiu...)

Sulla strada del ritorno, passano da Cantù, un paese che ha generato la famosa battuta: "Cantù, canto io che canti tu...Cantù..." E avanti così...

Insomma, battute che non fanno ridere nemmeno i somari, ma che in compenso servono nele giornate di pioggia, quando i cugini sono riuniti ad annoiarsi e si fa a gara per trovare delle gag pessime... ma spesso le originali dello zio non le batte nessuno!

SFIGATA, PILAR!

E' cosa saputa che la fatina è sfigata, ma ultimamente si stupisce di se stessa.
Prendiamo oggi.

Da qualche giorno Pilar è affetta da una fame ossessivo-compulsiva che le fa inghiottire l'iradidio: non fa in tempo a digerire un boccone che già pensa a cosa ricacciare nello stomaco. Fame nervosa, per OVVI motivi che non verranno MAI argomentati quassù.
Cof cof... Si diceva? Ah, sì...
Dunque, avendo questa famona, la fatina-ina-ina ha motivo di credere che presto diventerà una fatona-ona-ona ... RAGIONPERLAQUALE alle 15,45 del pomeriggio ha formulato questo pensiero: Mi va un gelato. Un cornetto, per la precisione. Però devo pur bruciare qualcosa di quello che ingerisco... quindi: vado a prendere il gelato in bici!

Detto, fatto: la fatina si mette a pedalare sulla scassona alla volta del baretto del paese CHE PERO' è chiuso per ferie.
Pilar non si demoralizza, e prosegue alla volta del baretto numero 2, solitamente frequentato da vecchierelli alticci. Niente da fare: chiuso per ferie.
La donzelletta non demorde: prosegue verso il baretto numero 3, ma anche quello ha la saracinesca abbassata.
Sono le 16.
Pilar decide di tornare a casa, sapendo che il papo ha la buonissima abitudine di tenere il freezer pieno di Cornetti Algida di scorta. Pedala, pedala... la fatina arriva a casa, parcheggia la scassona accanto al garage, cerca febbrilmente le chiavi nella borsa, apre la porta, si fionda davanti al frigo, lo apre, sente l'acquolina in bocca MA ... niente Cornetto, bensì UN GHIACCIOLO ALL'ANICE (O PUFFO), famoso per essere il gusto che dis-gusta gli under-80.
                                          MERDA.
Pilar è stremata, ma prima di giungere ad una seria crisi di nervi decide di darsi una mossa, e parte alla volta del Lago del Segrino.
Vai a correre, fatina, che almeno ti sfoghi. Vai, vai...

                                              

Diecimila??

DIECIMILA!!

                                      Grazie