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Il mitico Bucintoro

Post n°2 pubblicato il 09 Gennaio 2010 da pinkyextra

La nave che conduce il Doge al leggendario sposalizio di Venezia col mare è uno dei più significativi simboli della città delle meraviglie. Tutto, in questa nave, ci riporta a un mondo di sogni, bellezza e splendore.

03.jpgJosé Manuel Jiménez Aleixandre

Circa nel VI o VII secolo, fuggendo dalle invasioni barbariche, un popolo si insediò nei paludosi isolotti di

una laguna, in riva all'Adriatico, dando origine alla città di Venezia. Costituito da cattolici, dopo aver rafforzato la popolazione originaria, questo popolo cominciò a lanciarsi in grandi imprese marittime.

Origine della festa della "Sensa"

Una di queste ebbe inizio il 9 maggio del 998, festa della Sensa, o Ascensione di Nostro Signore, nel dialetto veneziano. Le popolazioni cattoliche della regione avevano chiesto aiuto alla Repubblica della

Wikipedia
02.jpg
Modello dell'ultimo
bucintoro - Museo storico
navale di Venezia
Serenissima contro i continui attacchi dei pirati narentini.

Per soccorrerle, il Doge Pietro II Orseolo organizzò una potente flotta di 35 navi benedetta dal Vescovo, Mons. Domenico Gradenigo, il quale consegnò al comandante un nuovo stendardo col simbolo di San Marco, patrono della città: il leone alato d'oro su fondo rosso. La squadra smantellò le basi dei pirati e rase al suolo la loro principale città.

Con questo, il mare Adriatico fu libero dai saccheggi. In ricordo di questa vittoria, tutti gli anni il Doge si imbarcava sulla migliore nave di Venezia e si dirigeva col Vescovo fino all'entrata del porto. Il prelato benediceva una porzione d'acqua, aspergeva il Doge e il popolo e implorava: "Degnati, Signore, di fare sì che questo mare stia tranquillo, tanto per noi quanto per tutti quelli che lo solcano!" Detto questo, disperdeva il resto dell'acqua benedetta tra le onde.

Così fu fino a che nel 1176, grazie alla fedeltà alla Sede romana contro le pretese di Federico Barbarossa, il Papa Alessandro III donò un anello d'oro al Doge di Venezia, dicendogli:  "Ricevetelo come pegno della sovranità che voi e i vostri successori avrete perpetuamente sul mare". Da allora, la festa della Sensa mutò di aspetto.

"Sposiamo il mare"

La nave più bella di Venezia era chiamata Bucintoro. L'origine del nome è incerta, probabilmente proviene dalla contrazione dei termini buzo (grande nave) e in oro (dorato). Da qui la parola italiana bucintoro. Il primo Bucintoro, di cui conosciamo la descrizione, data al 1311. Essa aveva due ponti.

L'inferiore era destinato ai 96 rematori, quello superiore era ricoperto di sete, velluti e dorature e diviso in due sale: una per il Doge e i suoi principali invitati, l'altra per gli altri nobili. La medesima struttura sarebbe stata conservata nelle ulteriori ricostruzioni della nave, del 1526, 1606 e 1729.

Giovanni Zardinoni

Nella festa della Sensa, la popolazione della città accompagnava il Bucintoro in gondole e barche decorate con ricchi tessuti. Giunti alla "porta del mare", il Prelato benediceva l'acqua e un bell'anello d'oro che, in seguito, il Doge lanciava nelle acque dichiarando: "Sposiamo il mare, come segno di vero e perpetuo dominio".

Così trascorsero le successive feste della Sensa fino a che, nel 1798, l'ultimo Bucintoro fu saccheggiato e distrutto dalle truppe napoleoniche. La meravigliosa nave non solcò più le acque della laguna, ma il suo mito perdura nei secoli.

 
 
 
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