Creato da Erikasimo il 15/06/2011
 

Pinkissimo

il mondo delle donne

 

 

Biscotti nemici della ceretta

Post n°25 pubblicato il 13 Gennaio 2012 da Erikasimo
 
Foto di Erikasimo

Secondo un recente studio tutte quelle donne che hanno una folta peluria sul corpo devono fare molta attenzione a non abusare di biscotti industriali. Vediamo perché.

Come sappiamo i prodotti industriali non sono genuini come quelli caserecci. Tra i biscotti del supermercato e quelli fatti da noi non ci sono dubbi, il lavoro a mano è sicuramente meglio della produzione industriale che arricchisce gli alimenti di grassi trans-idrogenati che favoriscono la produzione di cellule tumorali. Ma con la fretta che viviamo oggi nelle città e col costante ritmo di crescita con cui dobbiamo condurre le nostre giornate per poter sbarcare il lunario non possiamo di certo metterci a fare ogni giorno la pasta fatta in casa, il pane e  i biscotti, giusto? E così finiamo sempre per fare la scorta al supermercato soprattutto durante i periodi di "offertissime".

Ma cosa potrebbe accadere se mangiassimo sempre biscotti industriali?

Secondo gli esperti questi farinacei industriali e tutti i prodotti raffinati industrialmente non fanno altro che ricoprire le donne di peluria. Anche se l'idea ci sembra stravagante in realtà è molto ovvia scientificamente.

La causa di questa folta peluria spesso va ricercata nei medicinali che assumiamo, nella dieta o in determinati disturbi ormonali. Ma per i nutrizionisti anche gli zuccheri raffinati industrialmente sono dei validi responsabili. Dnque anche lo zucchero finissimo bianco che compriamo in grosse quantità al supermercato ha un ruolo determinante che poi ci induce a fare molte più cerette di quelle che potremmo. Sotto accusa sono dunque gli zuccheri, i carboidrati, le torte, i pasticcini i gelati che non solo ci fanno diventare delle autentiche ciccione, ma ci riempiono anche di peli.

Un indice glicemico troppo alto può causare insulino-resistenza
. Quando abbiamo un livello troppo alto di zucchero nel sangue il pancreas produce più insulina perché l'ormone non riesce a bruciare tutto. Ma una dose eccessiva di insulina fa sì che le ovaie producano molto testosterone che, essendo un ormone maschile, ci aiuta a rinfoltire la peluria del nostro corpo.

Maria Melania Barone

 
 
 

Bellezza: come curare mani e piedi

Post n°24 pubblicato il 09 Gennaio 2012 da Erikasimo
 
Foto di Erikasimo

Arriva l'inverno e tu hai pensato come curare mani e piedi? Ecco qualche consiglio.

Per prendersi cura di mani e piedi anche d'inverno bisogna fare attenzione ad alcune raccomandazioni che ci arrivano direttamente dagli specialisti del settore.

Innanzi tutto non possiamo non partire dai piedi che nel periodo invernale vengono spesso costretti in calzature soffocanti, troppo alte o troppo basse. Se d'estate i podologi e gli ortopedici si preoccupano del tacco a spillo troppo vertiginoso, d'inverno l'attenzione viene invece posta per le scarpe troppo basse.

Questo tipo di scarpe basse infatti non aiuta assolutamente la schiena che viene inevitabilmente compromessa. Certo un conto è indossare scarpe da ginnastica basse per correre, un conto è indossare stivaletti superassi che fanno sudare il piede e lo costringono a stare per terra su una suola non del tutto comoda. Gli esperti dicono infatti che se i tacchi troppo alti fanno male, un pò di tacchetto (3 cm circa) fa bene alla schiena perché aiuta a supportare il peso. E' importante però avere una suola comoda e traspirante.

Il sudore che si forma nelle scarpe infatti finisce inevitabilmente per stressare i nostri piedi causando dolore. Da evitare anche gli stivali stretti, opprimenti e con tacco alto perché oltre a non lasciar traspirare il piede fanno anche male alla schiena.

Le mani invece subiscono un altro tipo di problemi nel periodo invernale: in particolar modo sono soggette a screpolature da freddo. Uno dei rimedi più consigliati per questo tipo di problema è indubbiamente la glicerina. Quest'ultima rende elastica la pelle, la idrata e la nutre aiutando la ricostruzione delle strutture epiteliali dell'epidermide superiore.


Maria Melania Barone

 
 
 

Un nuovo chip contro i virus

Post n°23 pubblicato il 22 Dicembre 2011 da Erikasimo
Foto di Erikasimo

Niente più uova e miscugli chimici per creare vaccini. Le case farmaceutiche lavorano alle intelligenze artificiali. Sembra assurdo ma è così. I robot piccoli o grandi che siano, saranno destinati a controllare le funzioni biologiche.

Una realtà che nasce qualche settimana fa tra le pagine della rivista Nature dove, il dottor Jef Boeke, biologo dell'università di Baltimora ha scritto di aver condotto un giovane team di studenti nella creazione di un sistema che simula la riproduzione naturale del DNA realizzato attraverso un lievito al cui interno sono stati inseriti due frammenti cromosomi e un sistema che li mescola stimolandone la riproduzione. In questo modo è possibile creare artificialmente un rimedio contro virus e batteri.

Questo tipo di scienza è stato battezzato "biologia sintetica" e sembra si stia già affermando come "futuro della medicina". Una scoperta che viene subito dopo quella del Dottor Venter che, nella primavera scorsa, ha dichiarato alla rivista Science di aver reato un'intelligenza artificiale. Anche se su questo concetto, quello di creazione, alcuni studiosi hanno espresso dei dubbi sostituendolo col termine "riproduzione" come afferma il dottor Vittorio Sgaramella, responsabile della Sezione di biologia molecolare al Centro Ricerche e Studi Agroalimentari (CERSA) del Parco Tecnologico Padano di Lodi. Il dottor Sgamarella spiega che Venter ha soltanto decifrato il DNA per poi riprodurlo in laboratorio per poi iniettarlo in una cellula di macroplasia svuotata del suo DNA originario.

Grazie a questa nuova scienza gli studiosi possono procedere con maggior celerità nella creazione di vaccini  contro i virus pià potenti. Non ci resta che affidarci alla scienza dunque per poter risolvere gli enigmi che ancora restano.

Maria Melania Barone

 
 
 

Natale: addobbi fai da te

Post n°22 pubblicato il 16 Dicembre 2011 da Erikasimo
 
Foto di Erikasimo

Hai bambini in casa e non sai come farli divertire per il natale? Basta dedicare 2-3 giorni ad un sano divertimento, ne trarrete vantaggio tutti perché giocare coi bambini aiuta anche a scaricare lo stress.

Per i bambini il Natale è un momento magico che va decorato quanto più possibile.    Quando arriverà il giorno in cui scarterete i vostri regali, la casa dovrà rispondere a quel momento festoso e allora abbellire la propria casa diventa necessario. Inoltre per loro tutto deve accogliere Babbo Natale che poterà con se doni e regali.

Ma come fare per rendere la casa sempre più magica? Basta armarsi di buona volontà di carta e di forbici. Uno degli addobbi più praticati soprattutto nelle scuole dell'infanzia è questo:

prendi un paio di forbici taglia del cartone a cerchi ondulati per poi chiuderli ad ombrello e stropicciarli.  A questo punta taglia altri cerchi di misura progressivamente inferiore. Se si usa una carta morbida allora andrebbe bene cospargere col pennellino la carta di albume d'uomo che poi una volta indurito permetterà a voi altri di dipingere il vostro alberello. Se invece usi il cartone tutto è molto più semplice.



Prendi un ago e un filo di cotone ed unisci almeno tre, quattro parti del tuo albero e dipingilo di verde. Inoltre potrai fare la stessa cosa anche usando dei brillantini e della colla.


In alternativa potrete fare un'altra cosa. Con della carta velina colorata tagliare dei cerchi perfetti di varia grandezza e di vari colori. Potrete incollarli poi sul muro usando un fondo di cartoncino bianco o nero per non rovinare le pareti. Le incollerete usando prima i cerchi grandi e poi quelli piccoli procedendo dal basse verso l'alto in modo da formare un abete.

Lo stesso procedimento potrete farlo anche sui vetri in modo da rendere visibile anche all'esterno la bellezza dei vostri decori.

Maria Melania Barone

 
 
 

Cuore ricostruito con le staminali

Post n°21 pubblicato il 09 Dicembre 2011 da Erikasimo
Foto di Erikasimo

Due gruppi di ricerca americani hanno dimostrato che il cuore può essere ricostruito anche in laboratorio in questo modo si otterrà un cuore artificiale realizzato con tessuto biologico al 100%. Ma le staminali possono servire anche per altri scopi.

Il medico italiano Roberto Bolli Dalle staminali dell'Università di Louisville negli Stati Uniti ha portato a termine una ricerca che ha del sensazionale: aiutare la contrazione cardiaca del cuore partendo dalle staminali ma anche la capacità di miglioramento della contrazione

Lo studio, riportato dalla rivista Lancet, si è basato sul prelievo di cellule staminali cardiache che a seguito di un determinato trattamento vengono iniettate nell'organo per far sì che esso recuperi la sua naturale capacità di contrazione e pompaggio.
La prima porzione prelevata è quella dell'appendice atriale destra da cui vengono rilevate le staminale e poi trattate. Dopo soli 3 mesi la capacità di pompaggio del muscolo cardiaco aumenta dal 30,3 al 38,5.

Tra i volontari che non hanno ricevuto il trattamento non hanno mostrato alcun tipo di miglioramento. Anche se dunque adesso gli studi non sono ancora in grado di mostrare una capacità di ricostruire un cuore efficace al 100% attraverso le staminali, questi risultati sono più che significativi perché in questo modo possiamo gettare le basi per una nuova prospettiva di ingegneria medica per la cura delle patologie del futuro. Anche se oggi è possibile trapiantare cuore, fegato, reni ed anche tessuti esterni, il futuro sarà appunto nelle staminali ed è per questo che la ricerca si sta orientando in questa direzione.


Inoltre il Professor Bolli ha affermato che le staminali possono migliorare le capacità di contrazione del muscolo cardiaco in modo significativo. Un secondo studio condotto dal chirurgo Sunjay Kaushal del Children's Memorial Hospital e pubblicato sulla rivista Circulation, ha dimostrato invece la possibilità di utilizzare le staminali cardiache di bambini colpiti da cardiopatie congenite per ricostruire in laboratorio il cuore. Questa tecnica che va comunque affinata sarà sicuramente utile per sopperire alla penuria d organi da trapiantare nei pazienti che necessitano di un trapianto, ma aiuterà anche ad ammortizzare sia i costi della ricerca che i costi delle terapie in quanto si tratta di una cura molto efficace utile soprattutto nei casi di cardiomiopatie infantili.

I ricercatori hanno prelevato cellule da pazienti di età variabile, da pochi giorni a 13 anni, che avevano subito un intervento  a causa di una cardiomiopatia congenita. A pochi giorni dalla nascita dunque le staminali sarebbero ai massimi livelli e poi diminuirebbero mano a mano con gli anni. La percentuale più alta si trova nell'atrio destro del cuore e sono in grado di riparare in modo molto efficace l'atrio destro dei più piccoli.

Kaushal e la sua équipe sono ora in attesa dell'approvazione da parte della Fda statunitense per dare il via a dei trial clinici su un gruppo di bambini.

Maria Melania Barone

 
 
 

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