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Creato da re1233 il 12/10/2008

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« L'infinito mutareautunno »

immagini di povertà.

Post n°106 pubblicato il 28 Ottobre 2009 da re1233
 

In una calda giornata estiva attendevo la mia famiglia in strada appoggiato alla porta della mia macchina che sostava in seconda fila.

Mi stavo annoiando ed impaziente guardavo verso il portone, socchiuso per agevolare l’uscita di moglie e figlia che evidentemente avevano molto da ristrutturare prima di uscire.

Improvvisamente vidi venir fuori dai loro negozi alcune commesse e dirigere lo sguardo verso il marciapiede dietro le mie spalle.

Colto da irresistibile curiosità mi voltai e vidi un uomo completamente nudo dalla cintola in giù che metteva in un cestino di rifiuti un paio di pantaloni accartocciati mentre con l’altra mano stringeva un altro paio di pantaloni nuovi.

I suoi movimenti erano molto lenti e pareva assorto nei suoi pensieri e concentrato su ciò che stava facendo.

Lo sfilare la cintura dai vecchi pantaloni, lo svuotare delle tasche, il rimirare ciò che stava gettando nel cestino stava richiedendo parecchio tempo e quindi pian piano si stava formando un capannello di gente che si teneva a debita distanza da lui.

Era un uomo che pareva far parte di quelli che gironzolano nei pressi della stazione pur presentandosi con un bel fisico e con le spalle belle diritte.

Poteva avere un’età tra i 50 e 60 anni ed i capelli erano appena brizzolati.

Qualcuno telefonò ai carabinieri.

Ad un tratto questo signore parve uscire dal suo concentramento ed accorgersi della folla che lo stava osservando.

Piano piano scrutò le persone indi si piegò a 90 gradi sempre tenendo il pantalone nuovo in una mano e fece un giro di 360 gradi in quella posizione compiacendosi di ciò.

Tutto potevo aspettarmi fuorché un gesto di quel genere, come una sfida al pubblico non pagante, come un gesto di autoapprezzamento della propria fisicità, come dichiarazione d’indipendenza dai luoghi comuni.

Fu un attimo quando apparvero i carabinieri e lo immobilizzarono in quella posizione.

Cercarono di convincerlo a rivestirsi mentre lui rispondeva ad alta voce:

“ma io sono un bell’uomo…ma io sono un bell’uomo…”.

Fu portato via nudo com’era e mi sono sempre chiesto quale vita, quali fatti abbiano portato quest’uomo sulla mia strada.

Ancora oggi a distanza di quasi vent’anni mi ricordo questo episodio e mi chiedo se  poi quest’uomo abbia trovato pace nel suo vivere quotidiano.

Serenità!

 

 

 

 

 

 

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Commenti al Post:
ormalibera
ormalibera il 02/11/09 alle 20:42 via WEB
Ed ora, in questo preciso istante, lo hai portato a me. L'ho visto attraverso la tua descrizione. E io vedevo in quest'uomo non un diseredato, un psicolabile, un eccentrico ma un guerriero che combatte contro le convenzioni perbenistiche e pseudo morali. La nudità non dovrebbe sconvolgere se non è preludio alla violenza. Mentre a sconvolgere dovrebbe essere la vista di un uomo (o donna) che cerca nei rifiuti quel che non può procurarsi diversamente. Grazie per aver condotto sino a me quell'uomo che ora non so per quale misteriosa ragione sembra volermi dare più coraggio. Un caro saluto,
 
 
re1233
re1233 il 03/11/09 alle 14:05 via WEB
Quanto hai ragione su questo!!!La povertà sulla quale ci si accanisce svicolando o negando ci attornia e si continua a percorrere la strada senza fermarsi e porgere la mano. Serenità!
 
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