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Creato da re1233 il 12/10/2008

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« un sogno d'avventurala ribellione »

il primo "vaffancculo"

Post n°119 pubblicato il 18 Gennaio 2010 da re1233
 

A piccoli passi entro nella stanza dove riposa il nipotino. Nella penombra riconosco il lettino, mi avvicino e colgo il respiro affannoso di chi esce da una costipazione che ora è in via di guarigione. Quel tossire insistente che era presente gli scorsi giorni si è arreso or ora e lui riposa sereno. Non lo voglio svegliare, ma solo

 

 

                          

 

sincerarmi che stia bene. Quante ansie e preoccupazioni quando questo frugoletto sta male. Ormai tutto ruota attorno a lui. I tempi sono condizionati dal suo esistere, le libertà sacrificate per il suo bene. Da nonni si diventa più sensibili a tutto questo. Non ricordo di aver dato così tanto affetto alla figlia quanta ne sto dando al nipotino. È evidente che adesso non c’è più di mezzo il lavoro, che non rincorro più carriere e che mi posso concentrare su altri fatti. Ora lui ha tre anni e va all’asilo. Lì ha imparato i primi rudimenti della comunicazione sociale…..a pranzo ha esordito con un sonoro “vaffanculo” gettandoci nel più profondo riconoscimento della nostra impreparazione a questo evento.

                

Non abbiamo riso né lo abbiamo sgridato, abbiamo fatto gli indifferenti. Ma a tutt’oggi, dopo aver provato di tutto dalle lusinghe alle punizioni, qualche volta ancora lo dice. Gli abbiamo insegnato che chi dice quella parolaccia è un maleducato e lui quando la sente sgrida il colpevole. Ma mi chiedo che valore possa avere un insegnamento di questo genere che lo mette fuori dal reale parlare degli adulti. Quando i ragazzi intercalano le loro poche parole con termini di tal genere facendone vanto. In fondo anch’io ho usato termini poco edificanti nella mia giovinezza e soprattutto sul lavoro ( ero a contatto con autisti ed operai delle cooperative). Purtroppo è questa la realtà di un certo ceto sociale.  

Educare è sicuramente difficile se ti poni il problema del loro bene futuro.
Ma son io capace di distinguere il loro bene futuro dal loro male???!!

Mi sento molto incapace!

Serenità!

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Commenti al Post:
Tesi89
Tesi89 il 18/01/10 alle 16:21 via WEB
Scusa se sorrido,ma l'immagine del piccolo che nel bel mezzo del pranzo se ne esce con questa espressione poco edificante risulta piuttosto comica...!:)Tornando seri,è difficile tenere un bambino al riparo da questo tipo di linguaggio:anche se a casa certe espressioni sono evitate,il mondo di fuori provvede abbondantemente!Prima c'è l'asilo,poi la scuola,gli amici,le varie attività di contorno ecc.ecc.Ricordo ancora il periodo delle elementari in cui mio figlio ogni giorno tornava a casa con qualcosa di nuovo...e più si faceva notare e meno dava ascolto!D'altra partela realtà in cui i bambini devono e dovranno vivere è questa: non so quanto sia giusto darglienedifficile tenere un bambino al riparo da questo tipo di linguaggio:anche se a casa certe espressioni sono evitate,il mondo di fuori provvede abbondantemente!Prima c'è l'asilo,poi la scuola,gli amici,le varie attività di contorno ecc.ecc.Ricordo ancora il periodo delle elementari in cui mio figlio ogni giorno tornava a casa con qualcosa di nuovo...e più si faceva notare e meno dava ascolto!D'altra parte la realtà in cui i bambini vivono e dovranno vivere in futuro è questa: non so quanto sia giusto darne loro un'immagine troppo edulcorata...Naturalmente sulle basi della normale buona educazione e del rispetto per gli altri non si discute,per il resto...che potremmo fare? Un sorriso e serenità a te!
 
 
Tesi89
Tesi89 il 18/01/10 alle 16:25 via WEB
Mi dispiace,non so che cosa sia successo!Mi si è duplicato quasi tutto il commento!Se ci riesci,e se hai un attimo di tempo, magari vedi di aggiustarlo, per favore...Grazie!
 
   
re1233
re1233 il 19/01/10 alle 14:17 via WEB
non c'è problema! talvolta questo mezzo è incomprensibile, pare agisca per conto suo. Serenità!
 
 
re1233
re1233 il 19/01/10 alle 14:16 via WEB
Certo che anche noi abbiamo trattenuto un sorriso alla sua prima esternazione. La pensiamo come te e non utilizziamo questo linguaggio in casa. Seerenità!
 
ormalibera
ormalibera il 18/01/10 alle 17:04 via WEB
L'ho avuto anche con i miei figli, all'inizio abbiamo ignorato poi fatto presente che potevano essere usate tra amici e sempre fuori di casa. Io non le uso mai, mio marito mai in casa. Ai figli, o nipoti, credo che non si possa insegnare con le parole se non vengono supportate dai fatti. Sono gli esempi quelli che valgono più di tutto. In casa dei miei genitori non si usavano ed io non ne uso. Trovo che la parolaccia se non in casi particolarissimi in cui necessita, è usata solo per mancanza di contenuti. Un caro saluto,
 
 
re1233
re1233 il 19/01/10 alle 14:18 via WEB
condivido pienamente. Serenità!
 
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