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« fatica e lavoro | il diritto di vivere » |
Oggi passeggiavo per Torino. Il freddo pungente mi aveva costretto a vestirmi di tutto punto: canottiera di lana, dolce vita rimboccata fin sotto il mento, maglioncino di pile e giacca a vento. Certo io ero esagerato, tant’è che ho dovuto sbottonarmi la giacca mentre camminavo, perché stavo sudando. Guardandomi attorno vedevo frotte di giovani adolescenti con pantaloni di jeans, giacchette inconsistenti di fibre sintetiche sconosciute, avvolti da sciarponi che coprivano loro anche il naso, tremanti dal freddo, con le spalle ricurve in avanti e le braccia rigide ed appiccicate ai fianchi. Talora le mani erano in tasca talaltra si strofinavano tra loro per riscaldarsi. Mi è venuto l’istinto di gridar loro “copritevi di più!”. Poi ho pensato a com’ero io cinquant’anni fa! Anch’io snobbavo il freddo vestendomi poco, rifiutavo la cuffia che la mamma insisteva nell’appiccicarmi al capo spingendola fin sotto le orecchie, ripiegavo la sciarpa e me la mettevo a mo di cintura sentendomi così più interessante, volevo le scarpette da ginnastica ed i calzini estivi perché mi sentivo più presentabile…..e poi tremavo dal freddo! Ma ..veramente a quell’età ogni incontro con altri o altre mi faceva dimenticare il gelo. Il cuore mi riscaldava, il metabolismo più attivo distribuiva calore al corpo…o almeno così ero convinto. L’adrenalina che insorgeva per la vicinanza di una ragazza mi faceva dimenticare ogni dolore fisico. Tornavo a casa con le mascelle rattrappite tanto da non poter spiaccicare parola per parecchio tempo, ma tutto era….bello, bellissimo, e di lì a poco avrei voluto uscire di nuovo. È proprio vero che alla mia età si dimentica la gioventù e ci vuole un notevole sforzo mentale per poter ritornare a come si era …e cioè né più né meno come sono i giovani di oggi! Serenità!
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