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Creato da re1233 il 12/10/2008

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lingua italiana

Post n°126 pubblicato il 03 Febbraio 2010 da re1233
 

                                      

Tra qualche ora vado a scuola di grammatica. Siamo tutti vecchietti che vogliono riprendere in mano regole ormai dimenticate. L’intenzione è ricreare  alcuni collegamenti coi pochi neuroni rimastici. Eravamo già presenti alla lezione precedente dove una domanda spontanea ci era sorta. “Ma che senso ha studiare grammatica oggi??” . L’inglese diverrà la lingua globale e dovremmo farla conoscere molto bene ai nostri giovani. Il ripiegamento sui dialetti ormai consacrati come simboli del territorio nel quale si vive, il rifuggire dalla lingua italiana sostituita da abbreviazioni e codifiche che accomunano fasce di età, renderebbe inutile lo studio della grammatica. Eppure, a noi quattro gatti, il ripescaggio di tale materia ci rende partecipi a cose già vissute che ci accomunano.

Il professore è un insegnante anziano in pensione ed è legato a questa materia che dichiara di aver amato.  Tra il 50 ed il 70 la televisione a canale unico prediligeva testi che passavano al vaglio di esperti in lingua italiana. Le parole erano dosate e scritte prima, le trasmissioni non erano in diretta ed i testi erano scritti e corretti. Questo sistema fece il primo grande miracolo di unire l’Italia, almeno nel comune modo di parlare. Mia nonna parlava solo il dialetto piemontese ed i miei genitori si convertirono alla lingua italiana stimolati dai programmi visti. Noi figli entrammo a pieno titolo nella conoscenza di questo modo di parlare. Oggi purtroppo si regredisce quando si considera un linguaggio proprio di una piccola area abitata come necessario alla conoscenza dei giovani. Le lingue muoiono perché a poco a poco nessuno le parla più. Non vorrei che la lingua italiana facesse questa fine in tempi brevi, quando ancora altre lingue non sono ancora capaci a sostituirla. 

Serenità!

 

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Commenti al Post:
trampolinotonante
trampolinotonante il 03/02/10 alle 15:16 via WEB
Re, non farmi preoccupare co ste tue previsioni. Gia nel mio Salento abbiamo assistito alla fine del " Grìko" il dialetto che si parlava fino a 30 anni fa nei 9 Comuni ellenofoni, ultimo retaggio di una colonizzazione greca avvenuta neli secoli A.C.!!! A nulla è valso il riesumare la antica danza della " pizzica" per riportarlo in auge. MORALE: SE UNA LINGUA NON E' PARLATA MUORE da cui discende UNA LINGUA NON PARLATA PIGLIA IL NOME DI LINGUA MORTA. l'ITALIANO?? Intanto io Dante me lo sto leggendo e me lo assaporo fin nel profondo dell'anima. Poi chi vivrà vedrà!! Hai scelto un tema micidiale!!Bravo! Della stessa serie: non ascolteremo più Bach; già Palestrina e Monteverdi e Luis De Victoria e Frescobaldi sono fantasmi!!! Evviva Ramazzotti! cosa vuoi che ti dica??? tt
 
 
re1233
re1233 il 04/02/10 alle 19:35 via WEB
Nel cuore delle generazioni che seguiranno ci saranno i ricordi di quello che LORO hanno vissuto e non ciò che noi ci auguriamo che continui ad esistere.Ciò non toglie che chi ha approfondito conoscenze di precedenti vissuti non possa goderne e portarli avanti. Sicuramente i dialetti rimarranno retaggio solo di pochi ed in luoghi limitati. Non stò disprezzando nulla di ciò che è stato! La mia è solo una constatazione! Serenità!
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 04/02/10 alle 21:46 via WEB
Posso venire anch'io alla lezione di grammatica? Mi farebbe solo bene, potrei colmare tutte le lacune, perché da autodidatta non si riesce mai a padroneggiare una lingua. Vengo da un paese in cui i dialetti non esistono, c'è una lingua unica, vari modi di parlarla, ma non ci sono dialetti. Non ci sono nemmeno le bestemmie. Strana lingua, vero?
Sogno una lingua italiana con molto ma molto molto meno parole straniere (quelle che fanno tendenza e che si sentono, ormai, sempre e comunque). Non credo di essere una conservatrice e nemmeno una "purista" (in quanto straniera, mi sarebbe difficile), ma sì ci vorrebbe più attenzione a questa (bellissima) lingua.
 
 
re1233
re1233 il 05/02/10 alle 16:42 via WEB
Purtroppo è una lingua con regole che presentano una quantità enorme di eccezioni. Il professore che insegna anche ai migranti ci spiegava la difficoltà di insegnare l'eccezione, che diviene quasi quasi la regola. Mi piacerebbe certamente avere la tua presenza a lezione, purtroppo sarebbe troppa la strada da fare. Serenità!
 
Tesi89
Tesi89 il 04/02/10 alle 21:55 via WEB
Con l'apparire della tv negli anni 50 e 60 c'è stato un grandissimo balzo in avanti nell'alfabetizzazione degli italiani: molti hanno imparato a leggere e scrivere con il famoso Maestro Manzi e la lingua italiana ha assunto un importante potere di unificazione di tutti i cittadini ,di qualsiasi regione ...ora la tv invece di insegnare a parlare una lingua corretta e comune vive sugli strafalcioni e gli errori, per di più urlati.Per quanto riguarda i dialetti trovo che sia giusto preservare l'identità linguistica e culturale in genere di ogni regione, ma senza dimenticare tutti gli sforzi che sono stati fatti negli anni per arrivare ad un'unità linguistica, indispensabile fra l'altro anche per favorire l'integrazione dei tanti stranieri ed extracomunitari presenti nel nostro paese. Post molto interessante,una serena notte!:)
 
 
re1233
re1233 il 05/02/10 alle 16:49 via WEB
L'integrazione Nord Sud è stata fatta attraverso la lingua condivisa. Oggi l'inserimento di epiteti dialettali e frasi fatte nel comune parlare televisivo, stanno disgregando il tutto riducendoci ad individualisti tesi al potere dei soldi e null'altro. Ora con la riforma della scuola ridurremo all'età di 13 anni l'obbligo all'istruzione facendo scivolare questo malaugurato paese verso il passato. Serenità!
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 05/02/10 alle 18:53 via WEB
E' proprio bello quello che scrivi sull'importanza unificatoria della nostra lingua...
Buona domenica a te...;)
 
 
re1233
re1233 il 08/02/10 alle 13:49 via WEB
Ritengo questo sia una realtà! Serenità!
 
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