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Un blog creato da tombeurdefemme2010 il 20/10/2010

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viaggiare con le parole

 
 

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Messaggi di Giugno 2020

Gli occhi...negli occhi

Post n°414 pubblicato il 29 Giugno 2020 da tombeurdefemme2010

 

Dolce, penetrante, irresistibile, ipnotico...

lo sguardo tuo.

Come in un vortice senza fine... mi faccio travolgere.

Sento il profumo della tua pelle...

e... tremo d’emozione come una foglia al vento.

Chiudo gli occhi...

oltre non resisto, il cuore mi scoppia in petto

il sangue si rapprende e...

l'amore irrompe con la sua forza impetuosa

ed io...

m'arrendo alla visione

degli occhi tuoi e...

t'amo, t’amo, t’amo...

 
 
 

La fata dei colori

Post n°413 pubblicato il 23 Giugno 2020 da tombeurdefemme2010

 

La fata dei colori, ha gli occhi verde smeraldo. Profuma di pioggia

appena caduta sul terreno. Ama cantare, scrivere e ipnotizzare.

Annusa la vita e ne canta le gioie e i dolori.

La incontrai un giorno alla fine di maggio, sull’arco di un arcobaleno.

Il viso appoggiato sulla mia spalla, guardava lontano e sorrideva.

Gli accarezzai la mano con il mio azzurro, e sfiorai le sue labbra

con le mie.

Tutto il suo essere sprigionava essenze dolci.

Una torta deliziosa da assaggiare, lentamente, a piccoli pezzi,

gustando il suo giallo, leccando il suo rosso, avvolgendolo

completamente dentro la mia bocca.

Era felice la fata dei colori, i suoi occhi brillavano,

e la sua voce intonava un canto melodioso, godeva di questo

piacere rubato, inaspettato, arrivato da lontano, come una bambina

tra le braccia di sua madre.

Passeggiammo tra i colori e le morbidezze delle nuvole, mano nella mano,

ogni tanto i suoi passi rallentavano, mi prendeva il viso tra le mani e mi

regalava il suo rosa, ci scambiavamo una goccia di amore blu.

Un amore delicato, cortese, antico.

Carezze nere e marroni tra i capelli, mani morbide e curate sul mio petto

nudo, desideri bordeaux che s’insinuavano lentamente nei nostri corpi

bianchi, leggeri come piume.

La fata dei colori non mi lascia mai.

Esiste sempre dentro la mia anima che insieme abbiamo colorato.

Indelebili le nostre tinte, come il nostro amore dipinto con i nostri occhi.

Lei, la mia fata dei colori la vedo sempre appoggiata alla fine del mio

arcobaleno.

 
 
 

Grazie!

Post n°412 pubblicato il 20 Giugno 2020 da tombeurdefemme2010

 

Nei momenti bui, in quei momenti dove c'è troppa poca luce per trovare

la strada da soli, è bello sapere che altri cuori ci hanno affidato parole

di speranza confidando proprio in quello stesso sentire che unisce, che

fa sentire meno soli, che nobilita.

E che io chiamo amicizia. 

A volte mi capita di viaggiare come lettore tra le pagine di tanti

Blog…e non riesco quasi mai a non emozionarmi.

È come se ritrovassi la strada di casa riconoscendo le briciole sparse

lungo il sentiero (un po come Pollicino), quelle briciole del nostro tempo

interiore che offriamo prima di tutto a noi stessi, ma anche ad ogni

passante che desideri e voglia leggere le tracce del nostro passaggio

sapendo riconoscere quei segni, e quelle emozioni che da fuori

non si possono vedere.

E così facendo tu, amica di giorni vaporosi e leggeri o cupi e pesanti,

forse saprai far rivivere in te ogni emozione, ogni scoperta, ogni moto

e tensione del mio animo.

Un'amica che conosco solo attraverso le parole che ci scambiamo,

forse sono qui proprio per questo, qui, che parlo a te, perché reputo

l'amicizia più importante di ogni altra cosa, quell'incontro pieno di significati,

quel luogo tanto atteso dove tutte le emozioni "solitarie" possono venire

finalmente condivise, diventando così anche le emozioni di un altro.

Questa la ragione principale della nascita di questo mio Blog:

un Blog che ho voluto, anche se qualche volta sono stato tentato di

gettare la spugna.

Ma per non averlo fatto devo ringraziare te, voi…che sapete, e sentite,

quanto poco basti per rendere un'anima semplice piena di gioia.

Vedi, amica mia, la mia è una vita interiore, e non conosco altra

dimensione che potrebbe rendermi felice.

È una vita che tanti, troppi, non capiscono; e so che per loro rimarrò

sempre una monade solitaria che abita in caverne dove la luce sembra

non possa filtrare mai.

In realtà la luce è così accecante; e io mi abbandono ad essa… perdendomi

dolcemente nel mio cielo...

 
 
 

una mano gentile...

Post n°411 pubblicato il 12 Giugno 2020 da tombeurdefemme2010

 

Di chi era quella mano gentile?

E perché quel mazzetto di fiori di campo lasciati lì,

sul cofano della mia automobile?

Ritorno col pensiero, indietro di quarantanni.

Sul bordo di una strada dell'isola di Rodi, un'auto ferma,

posteggiata.

Due ragazzi che si baciano, pochi metri più in basso,

si godono le acque mediterranee di quel caldo e lontano giugno

dell'ottanta.

Sull'auto, in bella evidenza, all'interno, un'altra coppia di ragazzi,

Romeo e Giulietta, stavolta in plastica, residuo e ricordo di un

viaggio a Verona.

Un gesto d'affetto di una semplicità e di una grandezza incredibile.

Un augurio e una partecipazione, testimoniati dalla cura e dalla

perizia posti nell'annodare i gambi di quei fiori, con fili d'erba.

Di tanto in tanto mi torna alla mente quell'episodio,

e provo ad immaginare chi ci fosse dietro,

e finisco sempre per vedere una ragazza, coi capelli lunghi e legati,

col nodo allentato, ed un vestito ampio e leggero, mentre si

allontana contenta, nel sole di quel pomeriggio.

 
 
 

Le donne

Post n°410 pubblicato il 03 Giugno 2020 da tombeurdefemme2010

 

Favolose donne

che sbocciano come viole vellutate

nelle piccole cavità delle aiuole.

Le ho viste incedere come regine innamorate dei sorrisi,

belle e leggiadre nei loro vestiti

dalle stoffe impalpabili e dai colori tenui.

Favolose donne

che avanzano e corrono incontro a un amore vano

o fuggono da un addio stringendo nei pugni le ore

vuote del silenzio.

Favolose donne

coi loro profumi inebrianti di gelsomino bianco

leggono negli occhi e nell’anima dell’uomo ogni

piccolo segreto e riescono a intuire le brame di ogni

poeta in cerca d’ispirazione.

Tra alberi in fiore danzano

leggere con le loro gonne larghe

e sublimano il mio mestiere...quando nascono i miei versi,

quando ricamo le parole come fossero

broccati di morbida seta,

favolose muse dei miei sensi...

Le ho viste come fossero vive nei miei sogni

e scrivo di queste favole che mi hanno incantato

nel corso degli anni,

attraverso una panchina all’ombra degli aranci,

attraverso i loro sguardi pieni d’amore...


 

 
 
 
 

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