Creato da Pallavicini74 il 11/07/2014
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« IL ROMANZO E LA STORIAANTONIA POZZI / CONFIDARE »

HARDY/IL RITORNO ALLA BRUGHIERA

Post n°67 pubblicato il 21 Novembre 2014 da Pallavicini74
 
Foto di Pallavicini74

Questo è l'inizio, nella traduzione di Paola Giuliani:

 

Un sabato pomeriggio di novembre volgeva all'ora del crepuscolo, e l'ampio tratto di selvagge terre ininterrotte noto come Egdon Heath imbruniva istante dopo istante. In alto, la distesa concava di nubi biancastre nascondeva il cielo come una tenda che avesse tutta la brughiera per pavimento.

 

E questa è la fine:

Yeobright aveva in effetti scoperto la sua vocazione nel mestiere di predicatore itinerante e oratore di argomenti di indiscussa moralità; e da quel giorno lavorò senza sosta per adempiere al suo dovere parlando non solo con un linguaggio semplice sul Rainbarrow e nei villaggi vicini, ma in tono più colto altrove - dagli scalini e portici dei municipi, agli incroci del mercato, sui canali, sulle passeggiate e sui moli, sui parapetti dei ponti, in granai e rimesse, e in ogni altro luogo nelle vicine città e nei paesini del Wessex. Lasciò perdere i credi e i sistemi filosofici trovando il necessario e più del necessario a tenere occupata la sua lingua nelle opinioni e attività comuni di tutti gli uomini di buona volontà. Certuni gli credevano, altri no; alcuni dicevano che le sue parole erano dei luoghi comuni, altri vi lamentavano la carenza di dottrina teologica; altri ancora osservavano che era un bene si dedicasse alla predicazione chi non aveva la vista sufficiente per fare altro. Ma ovunque era accolto con gentilezza, perché la storia della sua vita era nota a tutti.

 

In mezzo tanta, tantissima natura. Natura della brughiera inglese e natura intesa come aporia del sistema amoroso che guida le vite umane verso esiti tragici e inarginabili. Non siano d'impiccio i nomi ( che anzi, sono a pretesto di una discretamente interessante prefazione dell'autore, vergata nel 1895, 17 anni dopo l'uscita del romanzo, su vero e verosimile, luogo al centro sì di una età dell'oro giunta a compimento circa mezzo secolo prima, eppure perennemente destinato a ruolo di culto e riflessione per chi scrive), la faccenda si snoda talmente limpidamente, seppur con i modi e le usanze di tempi lontani dai nostri abiti, che viene da chiedersi cosa aspettino i fagocitatori di fiction televisive ad impossessarsene. Un polpettone, detto altrimenti. Venuto male, andato a male. Ogni tanto ballano...è già qualcosa.

 
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