Il prossimo 30 giugno si insedierà il nuovo vescovo di Avellino. Una notizia lieta per i tanti fedeli ma che al contempo getta un'ombra sulla figura del monsignore Arturo Aiello, chiamato a prendere il posto del vescovo Marino, a causa delle eccezionali misure di sicurezza che accompagneranno l'evento. Infatti, è prevista la blindatura del capoluogo, con l'utilizzo di trecento agenti di polizia, cani e metaldetector in una piazza Libertà super monitorata ed ingressi rigidamente selezionati e filtrati, in una sorta di "numero chiuso", nel centro storico quasi off-limits e la cattedrale del Duomo. Quindi, non tutti quelli che vorrebbero salutare l'arrivo del nuovo Vescovo, potranno vederlo e partecipare alla solenne cerimonia ufficiale, limitata alle autorità e affini vari. Mentre il popolo avellinese non avrà neanche la possibilità di seguire l'insediamento di monsignor Aiello da un megaschermo, dato che questa opportunità, sempre per motivi di sicurezza, è stata cancellata. Ancor più dirimente appare poi l'annunciata riduzione dei pass per la stampa: saranno pochi i giornalisti accreditati, secondo criteri a dire il vero sconosciuti, e addirittura sarà una sola emittente televisiva ad essere invitata per riprendere l'evento. Va bene che viviamo tempi particolari, ma davvero non si capisce l'eccesso di sicurezza e di controlli anti-terrorismo, imposto dalla Curia nei confronti di un momento di festa come quello che ci si aspettava di vivere il prossimo 30 giugno. Una esagerazione in tutti i sensi che rischia di allontanare i fedeli dalla figura del loro nuovo pastore.
Inviato da: carlopicone1960
il 01/07/2012 alle 12:48