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Per un voto in più

Post n°506 pubblicato il 06 Giugno 2019 da carlopicone1960
 
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Mai, forse come in queste amministrative 2019, all’agonismo del confronto elettorale è subentrato, nella fase decisiva del ballottaggio, un senso diffuso d’indifferenza, di tacita rassegnazione, malgrado l’incertezza del risultato finale, coi due contendenti separati da circa il cinque per cento di consensi ottenuti al primo turno. 

Sarà, perché, per la prima volta, non è il centro-destra a contrapporsi al centro-sinistra, ma, piuttosto, la sfida tra i due candidati alla fascia tricolore ha tutti i connotati di un autentico derby stracittadino interno all’area dem, seppur si tratti di centrosinistra tradizionale contro dissidenti provenienti dalla stessa formazione politica.

Questa è la contesa che vede Cipriano e Festa rivali in fotocopia, per programmi speculari ed iniziative elettorali similari. Anche i toni della loro campagna propagandistica appaiono privi della veemenza necessaria a scaldare il popolo degli elettori. Scarsa sotto il profilo dialettico, bensì caratterizzata da un florilegio di promesse, senza che siano minimamente indicate le coperture finanziarie per realizzarle, la loro opera di persuasione in vista dell’appuntamento di domenica prossima segue, infatti, le medesime modalità, in cui, tra l’altro, non si segnalano importanti apparentamenti con gli sconfitti del primo turno, tali da spostare i consensi da una parte o l’altra. 

Più o meno un anno fa, invece, assistemmo al lento formarsi del fronte  contrario al centrosinistra, rappresentato da Pizza, progressivamente svuotato dall’unione di quanti erano rimasti fuori dal ballottaggio, fra cui lo stesso Cipriano, alla guida di “Mai più”. Uno schieramento trasversale che finì per consegnare la clamorosa vittoria all’anonimo candidato del M5S, Ciampi, poi sindaco per soli cinque mesi. 

Stavolta, niente o quasi di tutto questo, ad eccezione di qualche isolata dichiarazione di voto a favore di questo o quel candidato, da parte di singoli esponenti della prossima opposizione. Una circostanza che dovrebbe accrescere la suspence, ma che, piuttosto, contribuisce ad aumentare l’indifferenza generale, il partito sempre maggioritario del non-voto e dell’astensione. Specie se la domenica del ballottaggio dovesse essere segnata dall’attesa ondata di caldo estivo. 

L’impressione generale resta quella di una mancanza d’entusiasmo, che grava sull’atto finale dell’elezione a sindaco, nonostante l’ultima mossa dell’indicazione dei consulenti, assessori in pectore, super esperti, tecnici chiamati a mettersi al servizio, a titolo gratuito, per la causa di Festa o di Cipriano. Quindici o sedici volontari, pescati dal mondo della cultura e della scienza dell’amministrazione pubblica, che, invece di suscitare maggiore interesse e coinvolgimento, rischiano di costituire un clamoroso autogol, perché profilano giunte future di entrambi gli schieramenti a trazione esterna, se i super consulenti pubblicamente presentati dovessero poi trasformarsi in altrettanti assessori, scavalcando le competenze dei consiglieri eletti dal voto popolare. 

Due, comunque, i nomi che ci hanno colpito maggiormente: il presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli, Giulio Baffi, coptato da Gianluca Festa; e l’urbanista Alessandro Dal Piaz, annunciato da Luca Cipriano. Entrambi personalità di grande spessore, destinati non si sa fino a che punto a svolgere un ruolo importante nel progetto di città capoluogo non ancora completamente delineato da parte sia di Festa che di Cipriano. Con Baffi, eminente esperto d’arte, cinema e teatro, nominato appena un anno fa alla presidenza della prestigiosa Accademia delle Belle Arti, subentrando al nostro Paolo Ricci. E l’altro, Dal Piaz, tecnico già contattato in passato, durante la memorabile stagione Di Nunno. 

Diciamo, allora, che, calate le ultime carte, a meno di sorprese dell’ultimo minuto, la sfida all’O. K. Corral per la poltrona di primo cittadino, nell’assenza di profondità concettuale che la contraddistingue, è dominata da una evidente titubanza. Con Cipriano che, incassato l’endorsement di Preziosi (Forza Italia) e di Passaro (Cittadini in movimento), dovrebbe aver accumulato un certo vantaggio sull’avversario, a sua volta rinforzato dall’appoggio dei demitiani duri e puri e dai seguaci del presidente della Regione De Luca, come Todisco. 

 

Si profila, quindi, un esito deciso all’ultimo voto, su cui peserà di sicuro il fronte crescente degli astenuti, a cui leghisti avellinesi, membri del centrosinistra alternativo e dei Cinque Stelle hanno dichiarato di iscriversi.     

 
 
 
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