paese reale

(COM’È BELLO FARE IL PRIMO CITTADINO)

È il popolo che lo vuole. È il popolo che gli vuole bene e continuamente glielo dimostra con attestati di stima e vero e proprio affetto. Questo, in sintesi, ciò su cui si basa la fortuna del sindaco di Avellino, ammesso che si tratti di fortuna. Come del resto è la ragione dei suoi consensi. A sentirlo sono pieni, assoluti, infrangibili, anche se le verifiche ed i sondaggi tra la popolazione mancano e tutto si riduce all’impressione personale del soggetto in questione.

L’abbiamo ascoltato nell’intervista vanamente incalzante che gli ha fatto Norberto Vitale a Primativvù-Telenostra, emittente di proprietà di Angelo Antonio D’Agostino, notoriamente amico e sostenitore di mister Enjoy. 

Quello che, ad un anno ed un mese dal suo insediamento a Palazzo di Città, sembra essere venuto dal nulla, visto che parla dei molteplici problemi del capoluogo come se siano conseguenze esclusive del malgoverno passato. Emergenze che durano da “vent’anni” e che lui, al pari di Superman, sta risolvendo. Con l’opposizione che, a suo dire, dovrebbe curarsi, di fronte ad un evidente “disagio mentale” che riguarda alcuni dei suoi esponenti. 

Gli abitanti di “rosic city” contrapposti a quelli di “enjoy city”, semplificando l’incontenibile verve creativa con la quale la fascia tricolore avellinese scherza gli avversari.

Troppo facile, però, liquidare così i “rosiconi”, come lui li chiama, che dovrebbero andare dallo psichiatra, perché non riescono ancora a elaborare la sconfitta elettorale. 

Soltanto una smisurata mania di grandezza può giustificare un atteggiamento chiuso ad ogni critica e scarsamente dialogante. E neanche è accettabile affermare, prima, che il Comune non ha un soldo per rattoppare le numerose buche sul manto stradale, ma poi lo stesso ente cerca case da acquistare per destinarle all’edilizia popolare. 

Oppure esprimere, in maniera del tutto autoreferenziale, compiacimento per la pulizia in città, mentre invece tale condizione non si riscontra se si fa un po’ di trekking urbano, con i cantieri che sono aumentati - dentro uno è stata rimossa anche la storica fontana di Viale Italia - e quelli che, in piedi da decenni, non accennano a chiudersi. 

Ma, fatta la doverosa provvista di kryptonite, il supereroe nostrano rassicura tutti: sarà lui a regalare agli avellinesi il Tunnel (chi lo percorrerà, non è dato di sapere) e la famigerata Metropolitana leggera (anche qui si dovranno trovare nuovi mezzi di trasporto e rivoluzionare ulteriormente il traffico urbano) dei 400 pali installati a vanvera per la città. Come pure sarà opera sua e della sua invincibile fede di essere nel giusto la riapertura del collegamento tra Corso Umberto e via Circumvallazione, davanti al teatro “Gesualdo”. 

Fino alla consegna degli alloggi popolari, al mercato bisettimanale che inevitabilmente sarà a Campo Genova o “Smile Arena”, come l’ha ribattezzato. 

Semplice come bere un bicchiere d’acqua, anche il prossimo ingresso in giunta dopo l’abbandono dell’assessora fantasma De Falco per la nevralgica gestione dei Fondi europei: sicuramente sarà una donna. E poi, cari critici, fatevi una risata, rilassatevi. 

Vi ha messo anche le luci di Ferragosto, nonostante adesso sia annunciata tutta una serie di restrizioni, compreso l’obbligo d’indossare la mascherina anche all’aperto e altre norme anti-movida. Coi fuochi d’artificio, che fanno tanto Avellino di una volta e, si spera, assembramenti limitati.

Molti, comunque, i punti rimasti in sospeso nelle dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino a Norberto Vitale, caratterizzate da divagazioni egocentriche col risultato spesso di sviare le domande, confermando le sensazioni di vaghezza che si provano dinanzi alla sua “visione”. Tuttavia, un dato da lui riferito, rispetto alla quantità di spazi verdi scoperti e riattati dalla sua amministrazione, ci ha colpito per il fatto di attribuirsi iniziative compiute da altri. E poi parchi riaperti e sistemati, ma dove?