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PER LA LIBIA POSSIBILE EMBARGO

Post n°954 pubblicato il 25 Febbraio 2011 da ponte.mammolo

Sono "migliaia" le persone che potrebbero essere state "uccise o ferite" nella repressione della rivolta popolare in Libia, dove giovedì si è consumata nuova strage. Lo spiega l’Alto commissario Onu per i Diritti umani, Navi Pillay. Secondo la Pillay, il governo di Tripoli sta reagendo in maniera sempre più aspra alla rivolta civile, in quella che viene bollata come un'"escalation allarmante". La comunità internazionale già pensa alla destituzione del Colonnello: "Il reato più presumibile che ipotizzo per Gheddafi è crimini contro l’umanità". Lo ha dichiarato Cuno Tarfusser, giudice alla Corte Penale internazionale. Intanto l'Unione Europea ha deciso di stanziare 3 milioni di euro per affrontare le esigenze umanitarie nel Paese.
 
ASSEDIO A TRIPOLI? - Intanto, i ribelli combattono sempre più vicino a Tripoli: per l'assedio della capitale potrebbe essere solo una questione di ore. Secondo quanto è trapelato, le milizie anti-governative avrebbero preso il controllo di Misurata, città situata a circa 200 chilometri da Tripoli. Il popolo sarebbe riuscito a respingere una violenta offensiva del Colonnello, sostengono fonti locali. Le notizie che arrivano da Misurata sono spesso contraddittori: gli oppositori al regime già giovedì avevano anncunciato di aver preso la città.
GUERRIGLIA - "I manifestanti hanno sconfitto le forze di sicurezza e preso il controllo di Misurata", ha raccontato un testimone. "La situazione ora è calma dopo quattro ore di intensa battaglia. Gli abitanti celebrano la vittoria, mentre i civili stanno organizzando il traffico, ispezionando la gente per cercare armi. Sono stati arrestati alcuni infiltrati che si ritiene povenissero da Tripoli". Questa sarebbe la situazione a Misurata. Inoltre, sostengono i media iraniani, il più giovane dei figli di Muammar Gaddafi, Saif al-Arab,  si sarebbe unito alla rivolta contro il regime guidato dal padre per 41 anni. Un altro dei figli del leader, invece, secondo il quotidiano inglese Telegraph, si troverebbe da due giorni sull'isola venezuelana di Margarita.
COLLOQUIO OBAMA-BERLUSCONI - Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. I due leader, informa una nota di Palazzo Chigi, hanno avuto una lunga e cordiale conversazione nella quale hanno scambiato informazioni e valutazioni sulla situazione che si è creata in Libia.   Al termine, Berlusconi e Obama hanno concordato di continuare a tenersi strettamente in contatto, consultandosi e lavorando insieme, anche attraverso i rispettivi staff, per fronteggiare la crisi e le sue possibili conseguenze.
NAPOLITANO: "NO ALLARMISMO SUI PROFUGHI" - L'altro fondamentale aspetto della crisi libica riguarda l'emergenza profughi e immigrati. Per il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, "non bisogna cedere ad allarmismi e vittimismi". Il fenomeno, continua il Capo dello Stato, "impone l'esigenza di una forte solidarietà. Non è un problema solo dell'Italia, ma di tutta l'Europa".
PROVVEDIMENTI - Stati Uniti e Unione Europea sono al lavoro per coordinare la risposta da fornire per le stragi perpetrate da Gheddafi. Dopo le telefonate tra Barack Obama, e i principali leader del mondo, ci si attende che per venerdì vengano prese decisioni concrete. Al momento sono due gli scenari più pribabili: la creazione di una no fly zone sui cieli della Libia e l'invio di una missione militare umanitaria. Le due operazioni devono avere il via libera dell'Onu. L’Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza dell’Ue, Catherine Ashton, ha detto che occorre emanare "misure restrittive" nei confronti del regime libico di Muammar Gheddafi per fermare il bagno di sangue. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, al termine di un incontro con l'omologo tedesco Guido Westerwelle ha dichiarato: "L'Italia condivide l’opzione della adozione di sanzioni personali e patrimoniali mirate che dovessero essere proposte a livello europeo".
IPOTESI EMBARGO - Francia e Regno Unito hanno proposto un progetto che prevede "un embargo totale sulle armi", e di affidare al tribunale penale internazionale l'inchiesta per crimini contro l'umanità. A riferirlo è stato il capo della diplomazia francese, Michele Alliot-Marie. La Ue, inoltre, ha deciso di togliere il visto di ingresso in tutti i paesi della Ue e conglerà i beni detenuti sul territorio europeo di Gheddafi.

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
treb il 26/02/11 alle 10:51 via WEB
Libia,solita storia per saperne qualcosa di più http://coriintempesta.altervista.org/blog/libiasolita-storia/
 
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