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Post n°970 pubblicato il 14 Marzo 2011 da ponte.mammolo
La Procura di Roma ha archiviato l'inchiesta sulla casa di Montecarlo ai danni di Gianfranco Fini. Il presidente della Camera era indagato per truffa in relazione alla vendita dell'appartamento nel Principato rivelatosi poi di proprietà di una holding intestata a Giancarlo Tulliani, fratello della compagna di Fini Elisabetta. Indagato (e archiviato) anche Francesco Pontone, ex tesoriere di Alleanza nazionale. La decisione è staa presa dal presidente dei gip di Roma, Carlo Figliolia, secondo il quale nella vicenda non è ravvisabile alcun reato.
EREDITA' DISCUSSA - Recepite dunque le conclusioni del procuratore Giovanni Ferrara e dell’aggiunto Pierfilippi Laviani, secondo cui nel 2008 non vi fu da parte dell'allora presidente di An Fini alcun artificio o raggiro nella cessione a prezzo inferiore al valore di mercato a una società off-shore dell'appartamento di Boulevard Princess Charlotte, che il partito ereditò nel 1999 dalla contessa Anna Maria Colleoni. Secondo la Procura dunque nessun elemento penalmente rilevante. Al più aspetti civilistici. L'indagine era partita dalla denuncia presentata da due esponenti di La Destra, Roberto Buonasorte e Marco Di Andrea, che si erano poi opposti alla richiesta di archivazione. Secondo i denuncianti, i pm avevano omesso di sentire lo stesso Giancarlo Tulliani. Passaggio chiave della vicenda le carte pervenute "con nota riservata e confidenziale" al Ministero degli Esteri direttamente dal governo di Santa Lucia (in cui si assicurava la titolarità delle holding acquirenti da parte di Tulliani), giudicate irrilevanti dalla Procura.
EREDITA' DISCUSSA - Recepite dunque le conclusioni del procuratore Giovanni Ferrara e dell’aggiunto Pierfilippi Laviani, secondo cui nel 2008 non vi fu da parte dell'allora presidente di An Fini alcun artificio o raggiro nella cessione a prezzo inferiore al valore di mercato a una società off-shore dell'appartamento di Boulevard Princess Charlotte, che il partito ereditò nel 1999 dalla contessa Anna Maria Colleoni. Secondo la Procura dunque nessun elemento penalmente rilevante. Al più aspetti civilistici. L'indagine era partita dalla denuncia presentata da due esponenti di La Destra, Roberto Buonasorte e Marco Di Andrea, che si erano poi opposti alla richiesta di archivazione. Secondo i denuncianti, i pm avevano omesso di sentire lo stesso Giancarlo Tulliani. Passaggio chiave della vicenda le carte pervenute "con nota riservata e confidenziale" al Ministero degli Esteri direttamente dal governo di Santa Lucia (in cui si assicurava la titolarità delle holding acquirenti da parte di Tulliani), giudicate irrilevanti dalla Procura.
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Onore ai caduti di Acca Larentia....i morti non sono tutti...
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Scusate, sono anche di idee diverse da voi, quindi in...
Inviato da: l\'Omino
il 21/07/2011 alle 15:49
BERLUSCON _______EHEHEH
Inviato da: SPIONA_ROMANA
il 27/04/2011 alle 00:03
C'è uno che è graziato da 16 anni .. sai chi è?
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il 14/03/2011 alle 17:38
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