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CIVITELLA BIS

Post n°147 pubblicato il 11 Novembre 2009 da nigrita

bordello1

 

Qualche anno dopo stessa spiaggia stesso mare, tocca ad un altro amico che ieri sera mi ha descritto l’episodio; il racconto è perfetto, ma non tiene conto del punto di vista di Civitella; in merito, inserisco delle osservazioni .

 

Luglio dell'80. Gita a Palmarola con la mia futura moglie milanese.
Non c'era una barca o una persona sulla spiaggia.
Arriviamo, ormeggiamo al meglio la barchetta, stendiamo un paio di asciugamani e incominciamo a goderci una giornata di quelle da ricordare. (
deve averlo pensato anche Civitella: c’è il sole, c’è il mare, ci sono le pietre di palmarola, c’è ‘nu bellu guaglione che arriva su una barca. Che altro vuoi?)
Dopo qualche minuto si avvicina senza troppi preamboli  una anziana signora con il viso bruciato dal sole (e paglietta extra large, più una tettoia che un cappello)
Capisce che sono un suo paesano e subito mi chiede: "A chi appartieni?".
(Non è uno sgarbo, non è maleducazione: l’altra Civitella non la vede , sulla spiaggia ci sono solo lei e ‘u bellu guaglione)
Incomincia a raccontarmi allora della sua vita  a Palmarola e della sua gioventù lamentandosi però del fatto che la sua Palmarola è stata ormai profanata dalle troppe "puttane milanesi con le zizze di fuori".

Embè, due ponzesi soli sulla spiaggia di Palmarola non possono parlare male dei milanesi?
La mia fidanzata incomincia a innervosirsi e faccio non poca fatica  a tenerla tranquilla anche se alla fine riusciamo anche a farci qualche risata in compagnia di Civitella.

Alt, quale fidanzata? E’ vero che il sole di Palmarola coce, ma qua siete in due: Civitella e ‘u bellu guaglione.
Torniamo a casa la sera e, come ogni giorno, facciamo un resoconto a mia madre delle persone incontrate e delle cose fatte.
Mia madre si muoveva pochissimo dalla sua casa  ma non aveva perso la curiosità per quanto c'era in giro.

Anche mia madre si muoveva pochissimo dalla casa, e una sua espressione tipica era ‘additata da tutti, come Civitella ‘e fichisecca’. Valle a spiegare che a Civitella degli indici puntati contro, e degli anulari con fede, non le importava…un fico secco, ci volava sopra come in un quadro di Chagall.
Gli raccontiamo anche del nostro incontro con Civitella e lei non riusciva a capire chi potesse essere questa donna.
Dopo un pò mi fa un sorriso e mi dice: "Mò aggio capito; Civitella 'i fichisecca'. Chella quando non ne ha più avuti a Ponza s'è ritirata a Palmarola".
Chiara allusione ad una gioventù allegra della cara Civitella.

Riguardo all’origine dell’appellativo, avanzo due ipotesi:

1.      a lei non importava un fico secco dei giudizi altrui

2.      le cagnette a cui aveva rubato l’osso avevano coniato l’appellativo, allo scopo di screditare il prodotto

 

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