Creato da pepagni il 10/03/2008
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AI MIEI AMICI

Post n°90 pubblicato il 06 Dicembre 2008 da pepagni


VI AMO ALLA FOLLIA...SIETE LA MIA RAGIONE DI VITA.........non esiste nulla al mondo che sappia donarmi la gioia profonda che sapete donarmi voi........vostro per sempre Peppe

 
 
 

LA MAFIA CONTRO LA MAGISTRATURA PULITA!

Post n°89 pubblicato il 04 Dicembre 2008 da pepagni

Se ancora fossero rimasti dubbi, dopo quest'iniziativa della procura di Salerno è chiarissimo l'intento di delegittimazione e preseguitazione dei magistrati che si occupavano degli intrecci tra malvita organizzate ed alte cariche istituzionali governative a livello nazionale e regionale.........segno che i magistrati come De Magistris erano sulla strada giusta.... Anche se con queste inziative si mira ad insabbiare tutto ed preservare gli intrecci di potere in essere la gente comprende tutto e saprà valutare al meglio le personalità implicate.... LA MAFIA NON VINCERA!!!'......mandiamoli tutti a casa, basta con PDL, PD, LEGA, AN..la mafia è lì......CAMBIAMO RADICALMENTE STRADA....

DAL SITO ANSA: ROMA -E' guerra aperta, ormai, tra la Procura generale di Catanzaro e la Procura della Repubblica di Salerno per le perquisizioni disposte dai magistrati campani nei confronti dei loro colleghi titolari delle inchieste Why Not e Poseidone condotte in precedenza da Luigi De Magistris. E' uno scontro di cui si sta occupando anche il Quirinale. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto in proposito una lettera del Procuratore Generale della Cassazione Vitaliano Esposito e sta raccogliendo elementi sugli sviluppi dell' inchiesta. Il Capo dello Stato, che è anche presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, ha parlato della vicenda con il ministro della Giustizia Angelino Alfano ricevendolo nel pomeriggio al Quirinale. A quanto si è appreso in ambienti parlamentari della maggioranza, Napolitano - riservandosi di acquisire ulteriori elementi di conoscenza - avrebbe manifestato amarezza e preoccupazione, anche per le modalità con cui si è svolta la perquisizione degli uffici giudiziari di Catanzaro. In serata lo stesso Guardasigilli (al quale ieri si era rivolto, dopo l'avvio delle perquisizioni, il procuratore generale di Catanzaro, Enzo Jannelli, che è uno dei magistrati indagati) ha disposto accertamenti preliminari mobilitando gli ispettori sull'inchiesta condotta dai pm di Salerno "per verificare l'eventuale sussistenza di condotte rilevanti sotto il profilo disciplinare". Il pg Iannelli, che è uno dei magistrati indagati, parlando con i giornalisti, ha definito, senza mezzi termini, l'iniziativa dei pm salernitani, "un atto scandaloso ed eversivo" riferendosi anche alle perquisizioni che sono state effettate negli uffici della Procura generale e nella Procura della Repubblica del capoluogo calabrese ed al sequestro degli atti in originale delle inchieste Why Not e Poseidone. "Questo ufficio - ha detto ancora Jannelli - è stato vilipeso". L'iniziativa dei magistrati di Salerno ha provocato un clima di tensione che si percepiva chiaramente negli uffici della Procura generale e della Procura della Repubblica. Ci sono state una serie di riunioni tra i magistrati nel corso delle quali si é parlato delle reazioni da mettere in atto contro l'iniziativa della Procura di Salerno. Lo stesso Jannelli, insieme ai sostituti Domenico De Lorenzo, Alfredo Garbati e Salvatore Curcio, anche loro indagati, ha sottoscritto un comunicato in cui critica pesantemente l'iniziativa dei magistrati salernitani annunciando "tempestive iniziative idonee al ripristino dei principi di legalità, indipendenza ed autonomia che hanno sempre costituito il patrimonio culturale e morale dell'Ordine giudiziario. La Procura di Salerno, da tempo tesaurizzando le propalazioni del dott.De Magistris, persevera nell'accreditare una versione processuale alternativa a quella verificata". I magistrati indagati parlano anche di "alterazione progressiva dei corretti rapporti tra uffici giudiziari e tra questi e gli organi di autogoverno della magistratura per il fatto che sono stati ipotizzati reati a carico di componenti del Consiglio giudiziario perché ha formulato parere contrario alla progressione in carriera di De Magistris". Ma il passaggio più significativo del documento è quello in cui i magistrati di Catanzaro sostengono che "é inquietante come, proprio allorquando l'indagine va concretizzandosi conclusivamente con la formulazione di gravi capi d'imputazione, la Procura di Salerno irrompe nell'istruttoria bloccandone, di fatto, la definizione che sconfessa l'ipotesi del complotto". La conseguenza diretta ed immediata dell'iniziativa dei pm di Salerno, dunque, secondo i magistrati catanzaresi, è il blocco delle inchieste Why Not e Poseidone le cui conclusioni stavano andando verso un ridimensionamento della accuse originariamente formulate da De Magistris. Una condotta che, secondo i pm salernitani, rientrerebbe nel progetto di delegittimazione dell'ex pm di Catanzaro.

 
 
 

Post N° 88

Post n°88 pubblicato il 25 Novembre 2008 da Miconia

Ciao pep', caro amico....... un abbraccio...

 
 
 

G8: DIAZ, ASSOLTI I VERTICI DELLA POLIZIA

Post n°87 pubblicato il 14 Novembre 2008 da pepagni

FONTE ANSA:
''Grida veramente vergogna la sentenza emessa dal Tribunale di Genova di assoluzione per i vertici della polizia responsabili del massacro nella 'macelleria messicana' avvenuta alla scuola Diaz di Genova durante il G8 del 2001''. Lo afferma il leader di rifondazione Comunista Paolo Ferrero. ''Si tratta davvero - sottolinea - di una delle pagine piu' cupe e vergognose della storia repubblicana. Una pietra tombale alla verita' e alla giustizia che chiediamo da 7 anni e mezzo e' stata messa e, ancora una volta, ci troviamo purtroppo di fronte ad una giustizia forte con i deboli e debole con i forti''.

''Da ieri - afferma l'ex segretario del Prc Franco Giordano - sappiamo che in Italia organizzare brutali pestaggi e seminare prove false per giustificare le aggressioni, come in una dittatura sudamericana, e' considerato fatto lecito e non punibile''.''La vergognosa sentenza di Genova - prosegue Giordano - e' gravissima per molti motivi. Non ultimo la sfiducia nello Stato democratico e nella giustizia che rischia di diffondere soprattutto tra i piu' giovani''.

''Una sentenza ignobile e ipocrita quella emessa ieri dal tribunale di Genova per i fatti della Diaz'', dice Francesco Caruso, ex deputato no global del Prc.''Quel buco nero della democrazia nella storia del nostro paese viene insabbiato con una sentenza che assolve tutti, anche i pesci piccoli avranno a breve l'assoluzione per avvenuta prescrizione. Malgrado le evidenti responsabilita', non solo nessuno degli imputati e' stato rimosso o sospeso dal servizio, ma anzi tutti hanno avuto come ricompensa una promozione''.





di Chiara Carenini

GENOVA - Undici ore di camera di consiglio per un sentenza che chiude, dopo quasi otto anni, quella che e' stata definita una delle pagine piu' nere della democrazia in Italia: i pestaggi alla scuola Diaz durante il G8 di Genova. Sono stati inflitti 35 anni e 7 mesi di reclusione totali, in gran parte condonati. Tredici condanne, sedici assoluzioni, tra le quali tutti i vertici della Polizia mandati a giudizio.

Scuola Diaz, era il 21 luglio 2001, a poche ore dalla morte del giovane Carlo Giuliani: le botte, gli insulti, le calunnie e gli atti falsi attraversarono quella notte e le stanze di quella scuola come una tempesta. In quelle aule, oltre 90 ragazzi pestati, insultati e calunniati. In molti erano in tribunale, stasera. Gli stessi che hanno ascoltato in silenzio il nome dei condannati (tutti i poliziotti del VII nucleo del Reparto Mobile di Roma che entrarono alla Diaz al comando di Vincenzo Canterini) e che hanno urlato 'vergogna, vergogna' quando hanno capito che il tribunale ha assolto i 'vertici', la 'catena di comando'. Un processo complesso, condotto sul filo del codice che vuole la responsabilita' penale strettamente personale, un processo sofferto per il ripetersi delle immagini dei pestaggi, del sangue, delle umiliazioni. E ancora, episodi dai contorni ambigui ricostruiti per dar loro concretezza - come quello delle molotov e delle coltellate al poliziotto -, il fantasma in quella scuola. Due pubblici ministeri, Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini, che hanno parlato per ore e ore, oltre 40 memorie e contromemorie depositate, che ha visto il grande lavoro delle parti civili teso tutto a colmare lacune e cercare prove. Le parole delle difese, che nelle ultime udienze sono state pesantissime, una sfida che ha visto incrociare le spade tra avvocati e pubblici ministeri, attacchi frontali per demolire quello che da piu' parti e' stato chiamato 'il teorema'.

C'e' ansia in aula mentre si aspetta la sentenza. Molti sono presenti: Mark Covell, il giornalista inglese che fini' in coma per i calci e i pugni alla testa, e Haidi Giuliani, la mamma di Carlo; ci sono le ragazze che si trovarono gli occhi tumefatti e Vittorio Agnoletto, europedutato di Rifondazione comunista, ex leader del Genoa Social Forum. C'e' nervosismo per i rinvii, ora dopo ora, per una sentenza che prima doveva uscire alle 17 ed e' invece stata pronunciata alle 21. La lettura del presidente Gabrio Barone e' lenta, scandita, puntuale. Non scioglie pero' l' ansia e il nervosismo di un'aula che aspetta le condanne come un risarcimento morale e finanche politico. Un'aula che dimostrera' alla fine di non sopportare la parola 'assolto'. Piovono urla e fischi, dichiarazioni di fuoco, i carabinieri in servizio d'ordine attenti ma discreti, i pm che non commentano a caldo, le difese dei condannati che ripetono 'appelliamo, appelliamo'. In fondo all' aula, in silenzio, e' sempre rimasto Alfredo Fabbrocini, dirigente della squadra mobile di Parma. Per lui, i pm prima chiesero al giudice l' archiviazione, poi in tribunale l' assoluzione. Una tesi che il tribunale ha accolto in pieno. Se n'e' andato senza commentare.

GIOVANE FUORI DALL'AULA, GIUSTIZIA E' MORTA
ROMA - Un grido, 'vergogna, vergogna!', si leva dai banchi del pubblico quando si conclude la lettura della sentenza che assolve 16 su 29 imputati per quella che uno degli imputati, Michelangelo Fournier, aveva definito la ''macelleria messicana'' compiuta nella scuola
Diaz nella notte del Luglio 2001. Alfredo Biondi, legale di due degli imputati ed ex ministro della giustizia, commenta soddisfatto: ''Il teorema della procura e' stato sconfitto''.

Ed un altro legale, Marco Corini, difensore del capo dell'anticrimine Franco Gratteri, spiega meglio: ''Mi pare che il processo abbia dimostrato il fallimento del teorema che voleva una sorta di complotto di tutta la polizia. Ha dimostrato che ci possono essere dei violenti, che ci possono essere degli esaltati, ma che questi sono isolabili e le responsabilita' sono personali e non si possono fare condanne per responsabilita' istituzionali''.

Che con la sentenza di Genova cada il teorema di un complotto ordito dai vertici della polizia e' convinto il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che pero' rimanda altri commenti alla lettura della sentenza per quanto riguarda le condanne degli agenti: ''Non vorrei - dice che la decisione fosse stata ingenerosa nei loro confronti''. Si e' chiusa una lunga giornata, fuori dal tribunale c'e' chi si abbraccia, chi piange. Un giovane continua a ripetere ''questa sera e' morta la giustizia''. Tacciono gli imputati, che hanno atteso la sentenza lontano dall'aula.

Il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini si dice ''lieto che la giustizia ordinaria riconosca una verita' nota a tutti gli italiani e cioe' che al vertice della polizia di stato ci sono stati e ci sono autentici galantuomini e servitori delle istituzioni'', mentre uno dei colonnelli di An, Maurizio Gasparri, parla di ''ridimensionamento di una violenta campagna'' contro la polizia. Da Verdi, Rifondazione e no global si alza un coro amaro: per Haidi Giuliani ai giudici ''e' mancata dignita' e coraggio'', per Vittorio Agnoletto ''e' stata sancita l'impunita' delle forze dell'ordine'' e quella di oggi ''e' stata una giornata tra le piu' tristi d'Italia''; Diliberto commenta ''pagano sempre i sottoposti, mai i capi''. A sorpresa, Forza Nuova si schiera con loro e denuncia come ''vergognosa'' la sentenza, come ''intoccabili i vertici della polizia e dei servizi in Italia''.

 
 
 

AD ALBERTO....

Post n°86 pubblicato il 13 Novembre 2008 da pepagni

OGNI ALTRA PAROLA E' DEL TUTTO SUPERFLUA..!!!

 
 
 
 
 

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