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Alcuni anni fa un imprenditore che vendeva alle procure italiane servizi di trascrizione di intercettazioni telefoniche, regalò a Paolo Berlusconi, fratello di Silvio, un CD con un audio di una conversazione tra Piero Fassino (all'epoca segretario del PD) e Giovanni Consorte (all'epoca amministratore delegato di Unipol impegnato nella scalata a BNL); in quell'audio Fassino chiedeva "Allora, abbiamo una banca?".
Quella telefonata finì pubblicata sul "Giornale" con immediata sollevazione del PD sulla violazione del segreto istruttorio, abbaio alla luna per l'irrilevanza del dialogo e dimissioni di Fassino che aveva dimostrato, in quell'occasione, quanto i Partiti italiani sanno stare fuori dall'economia reale.
Ne seguì un lungo processo con qualche condanna.
Ieri l'Espresso (giornale certamente vicino al PD) ha pubblicato un'intercettazione nella quale un medico siciliano, Matteo Tutino, attualmente indagato per truffa, parlava con Rosario Crocetta, Governatore della Sicilia, esprimendo un agghiacciante giudizio sull'assessore alla Sanità dell'isola, figlia di Paolo Borsellino.
Il governatore taceva con un silenzio che può essere tutto: dal non aver sentito (come lui stesso ha dichiarato ... del resto quante chiamate ricevono certe persone? ascoltano ogni parola o, magari, nel frattempo fanno altro?) al non aver voluto contraddire il proprio interlocutore (e questo sarebbe gravissimo).
C'è però un piccolo aspetto: secondo la procura di Palermo, quella conversazione non esiste ma, proprio per fugare il dubbio che invece nessuno l'abbia conservata invece di distruggerla per irrilevanza, aggiunge che se mai fosse esistita una tale conversazione, sarebbe stata certamente messa agli atti contro Tutino poichè bene ne descriveva il profilo personale e la pericolosità sociale.
Nel frattempo, il PD ha già di fatto cacciato Crocetta.
Trovo questa faccenda davvero sconcertante: come detto sopra, chi può dire che mentre riceveva la telefonata, Crocetta, non fosse intento a fare altro, o non avesse davvero sentito quella frase per una qualche interferenza (non essendoci risposta, non c'è prova che abbia ascoltato quelle parole)?
Oltre questo, chi dice che quella telefonata sia autentica? La procura smentisce ed allora il dubbio è: siamo sicuri che non sia un falso (magari messo in piedi proprio dall'inquisito Tutino per vendicarsi di Crocetta che lo ha scaricato), al quale il PD si sta aggrappando per fini politici?
Resta il fatto che, per il PD, la sacralità del segreto istruttorio vale solo quando di mezzo c'è il proprio Segretario ...
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