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Il blog del malcontento democratico

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Il governo Renzi

Post n°339 pubblicato il 22 Febbraio 2014 da Cosimino1968

Ieri sera, con le pause ed i toni di un presentatore televisivo che annuncia chi esce dalla casa o chi ha vinto il concorso di bellezza, Matteo Renzi ha presentato il proprio governo.

Mantengo tutte le mie perplessità sui modi e tempi che hanno portato a questo evento secondo me intempestivo ma c'è una cosa che mi preme dire: questa mattina Mario Calabresi, direttore della Stampa di Torino, nelle sue prime impressioni sulla "Squadra", afferma che "I dubbi non possono che essere sull'esperienza e sulla capacità di incidere sulla peggiore crisi economica che l'Italia abbia conosciuto dal dopoguerra ad oggi".

Ebbene: questa crisi da primato l'ha creata gente considerata esperta e capace che, pezzo dopo pezzo e con instancabile tenacia, ci ha condotti in questo disastro.

Pace all'anima loro, ma siamo qui grazie a tutti quelli che hanno governato dagli inizi degli anni '70 ad oggi, in governi più o meno lunghi, più o meno eletti (sebbene i governi non nascano dalle elezioni ... ci fosse un solo cane che l'avesse ricordato a 'sto manipolo di ignoranti), più o meno formati da professoroni (ne ricordo uno in cui c'erano mi pare sette docenti universitari).

Peggio di cosa hanno fatto gli espertoni, i neo ministri dubito potranno fare.

 
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Non me lo spiego

Post n°338 pubblicato il 16 Febbraio 2014 da Cosimino1968

Forse altri hanno le idee chiare ma io, invece, non me lo spiego: perchè, ad un passo dalla legge elettorale, Renzi ha buttato giù il governo?

Le ipotesi sono varie: si va dall'ambizione (ma è semplicistica), all'impossibilità di convivere con l'immobile Letta (e questo è altamente probabile), fino al timore che, sotto banco, qualcuno (magari il suo stesso partito) si apprestasse a far naufragare la legge elettorale.

Ho già detto nel precedente intervento che l'esecutivo Letta era sempre più un danno per lui, ma l'averlo completamente ereditato gli dava due incredibili argomenti: poteva continuare a giocare su due tavoli, riforme ed "ordinaria amministrazione", e poteva proseguire coi suoi "Distinguo" senza farsi troppo logorare dall'immobilismo.

I risultati, in fondo, si vedevano: la legge elettorale aveva cominciato a navigare con poca corrente contraria ed in un paio di settimane si poteva portarla a casa.

In qualsiasi modo fosse andata la storia, avrebbe vinto lui: se la legge non fosse passata, sarebbe stato evidente che la colpa non era stata sua; se tutto fosse invece andato bene, avrebbe avuto un'arma ancora più forte nei confronti del NCD: le elezioni con l'Italicum, oggi, li farebbe scomparire.

Fatta la legge elettorale avrebbe potuto scegliere le prossime mosse: nuove elezioni o altre riforme (con lui al governo o con Letta).

Ammetto che, fino ad oggi, Renzi non ha sbagliato alcuna mossa e che quindi, probabilmente, scopriremo che ha fatto bene; l'andamento delle consultazioni sembra che stia dando, invece, ragione a chi la pensa diversamente.

Alfano non ha cerini in mano: può reclamare "continuità" ed in questo modo rendere il futuro governo Renzi molto meno Rivoluzionario o almeno Riformista; allo stesso tempo può tirare la corda sperando che si spezzi e si vada a nuove elezioni: il proporzionale gli garantirebbe la sopravvivenza.

Inoltre diventando primo ministro adesso, oltre a marchiarsi dell'infamia di aver fatto fuori un governo guidato dal suo partito, alla stregua di un D'Alema qualsiasi (anche se qualche distinguo ci sarebbe), si tirerà addosso un'altra tegola "Mediatica": i ruoli di Sindaco e di Primo Ministro non sono chiaramente compatibili e lui dovrebbe dimettersi ... ma non lo farà.

Se si dimettesse, Firenze verrebbe commissariata; aspetterà allora che venga dichiarata l'incompatibilità (ed in questo modo la guida del capoluogo toscano finirà al suo vice) ma è chiaro che, anche questa, apparirà una mossa dettata dall'opportunismo e, per chi si candida ad essere il "Nuovo", di certo non sarà il massimo.

 
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Situazione lunare (2)

Post n°337 pubblicato il 13 Febbraio 2014 da Cosimino1968

Ammetto che pure io, di fronte al blog delle dichiarazioni di Renzi, tutte votate al "Enrico stai tranquillo" provo un notevole fastidio: passare dal "Non mi interessa fare il Presidente del Consiglio", dal "Faccio un altro mestiere", dal "Sono stato eletto alle primarie con un chiaro mandato", dal "Salviamo l'amicizia ed il voto" (rivolto ad un commento in cui un amico minacciava di togliergli il saluto in caso di ribaltone), dicevo, passare da tutte quelle affermazioni, allo sfiduciare Letta per prenderne il posto mi provoca un notevole fastidio.

Mi ero abituato (o forse illuso) che Renzi non dico fosse (già) "altro" ma che potesse diventarlo; mi illudevo che le parole dette da un politico potessero finalmente contenere qualche barlume di sincerità; mi illudevo che nel PD ci fosse qualcuno in grado di dettare una linea politica almeno di medio termine.

Purtroppo, invece, inizio a temere che mi stessi nuovamente sbagliando.

Pare sempre più probabile che, sovvertendo tutte le promesse fatte, Renzi si appresti a prendere il posto di Letta alla guida del governo; prima che questo accada, però, mi chiedo perchè siamo arrivati a questo punto.

La prima risposta che si potrebbe dare è la più scontata: ambizione personale. Certamente i detrattori del sindaco di Firenze useranno questo argomento e non è detto che abbiano torto: se questa era la strada che si voleva imboccare, tanto valeva dirlo sin dall'inizio.

Chiaro: sarebbe stato pericoloso, si rischiava di non vedere avviata la strada delle riforme (quanto meno della legge elettorale), ma è anche vero che, piuttosto che negare risolutamente (ed apparire dopo dei gran bugiardi), Matteo avrebbe potuto essere più prudente nelle sue rassicurazioni a Letta.

Tornando alla questione principale, ovvero al perchè siamo arrivati qui, faccio un'altra ipotesi: Renzi è stato trascinato in questa situazione (certo, non senza il suo "Piacere", considerando che l'ambizione non gli manca).

Il governo Letta credo passerà alla storia come una barzelletta: un anno di lavoro e quali risultati? Enrico cerca disperatamente di prendersi i meriti della fine della crisi (che è tutt'altra cosa di una "Ripresa") ma la questione è che, tra tagli, tasse e ripartenza dell'economia globale, qualcosa è toccata anche all'Italia.

Non stiamo meglio di un anno fa; semplicemente non stiamo peggio o forse, addirittura, iniziamo a credere che siamo nelle vicinanze del fondo (anche se non è chiaro se lo abbiamo già toccato o lo stiamo toccando); Insomma, la nostra caduta sembra finita ma non ci stiamo di certo rialzando.

Letta, ed il suo governo, in quest'anno non hanno fatto nulla: confusione fiscale, mancanza di progettualità, assenza di qualsiasi proposta di riforma elettorale o istituzionale (nonostante il lavoro preparatorio dei "Saggi" di Napolitano e la presenza di un apposito ministro, Quagliariello).

Dopo l'elezione di Renzi a Segretario del PD, se possibile, l'azione del governo è addirittura diminuita ed i vaghi segni della sua esistenza erano tutti dedicati ai "Distinguo" rispetto alle proposte di Matteo.

Come detto altre volte, non ricordo una proposta di Letta che sia stata bocciata da "Renzi": il presidente del consiglio si è astenuto da qualsiasi azione (salve qualche disastro assortito, soprattutto del pessimo Saccomanni).

Certo: Renzi non è stato tenero con questo Governo, che del resto non ha molti proseliti, ma l'atteggiamento di Letta è stato quasi di sfida nei confronti del neo segretario: Enrico sembrava più intento a danneggiare Renzi che a cercarne il consenso.

Purtroppo questa è una fase estremamente delicata: ci sono riforme in campo da portare a termine (anche se alla fine credo si farà solo la legge elettorale) e ci sono elezioni europee alla porta che, se prima favorivano la Sinistra, oggi aiutano i populisti (anche se le cose potrebbero non essere in contraddizione); Renzi non può farsi logorare, non può apparire immobile, sa che se perdesse le prossime elezioni tutto si complicherebbe.

Perchè Letta abbia tenuto questo atteggiamento non è molto chiaro: anche qui credo sia un misto di incapacità (dimostrata già prima dell'elezione di Renzi), risentimento (dimostrato dopo dicembre) ed ambizione personale (a guidare l'opposizione a Renzi e vivere di dualismo).

In ogni caso, dallo scontro tra l'ambizione renziana e l'immobilismo ... lettiano, non poteva che nascere questa assurda situazione.

Le colpe? Direi che la maggior responsabilità ce l'abbia Letta che ha praticamente costretto Renzi alla battaglia.

 
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Il complottooooooo (pronunciato con voce da fantasma del castello)

Post n°336 pubblicato il 10 Febbraio 2014 da Cosimino1968

Luglio 2011: lo spread tra titoli decennali italiani, rispetto agli analoghi titoli tedesci, sfiora i 400 punti; la Grecia sta fallendo, tanto che rinegozia il suo irrisorio debito pubblico e, nonostante questo, l'economia europea trema.

Si scommette sul prossimo che darà il giro; tutti puntano sull'Italia e se il nostro Paese fallisse, checchè ne dicano gli ignoranti grillini o leghisti, sarebbe un disastro di dimensioni planetarie.

Milioni di risparmiatori, italiani e stranieri, sarebbero rovinati; la stretta sul credito farebbe crollare come in un domino centiania di aziende; perchè? Facile: un risparmiatore investe i pripri risparmi (e l'investimetno è SEMPRE un prestito più o meno a scadenza) ... ma se i suoi risparmi si volatilizzano? Nessuno presterebbe soldi e se non c'è credito, l'economia muore.

Cosa fa la politica italiana in quel periodo? Vota che Ruby Rubacuori è la nipote di Mubarak.

Mentre tutto sembra venir giù il Presidente della Repubblica, che, ricordiamolo non ha il potere di dimissionare un Presidente del Consiglio e neppure di sciogliere le camere fino a quando esiste una maggioranza, si prepara al peggio e sonda eventuali sostituti di Berlusconi, tra cui Monti.

Non può fare altro; non può astenersi dall'essere pronto al peggio: di fatto lui è il garante della costituzione, non per niente può essere processato solo per alto tradimento o attentato alla nostra Carta Fondamentale.

Qualche mese dopo il Cavaliere cade; non lo sfiducia né il Parlamento (che potrebbe e ci prova ma non ci riesce) né Napolitano (che non ha alcun potere di farlo); semplicemente Silvio si dimette e gli succede Monti.

Oggi, i soliti idioti (e mi perdoni il duo comico per il triste accostamento) blatera di complotti e di messa in stato d'accusa ...

 
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Situazione lunare

Post n°335 pubblicato il 08 Febbraio 2014 da Cosimino1968

Nelle ultime settimane, direi dalle primarie PD che hanno incoronato Renzi, si assiste ad uno stucchevole balletto intorno al governo del Paese.

In Italia non c'è un solo aspetto che funzioni in maniera decorosa: c'ho pensato ma non mi viene in mente nulla che sia normato in maniera opportuna: o mancano leggi, o le leggi sono sbagliate, o le leggi sono troppe.

In una situazione come questa, ci sarebbe solo l'imbarazzo della scelta sulle cose da fare o, quanto meno, da proporre (l'azione dovrebbe avvenire sempre dopo una decisione) ma Letta (ed i suoi ministri) si guardano bene dall'aprir bocca (eppure eravamo abituati a ministri ciarlieri fino alla noia ... questi sembra che quasi si vergognino di guidare un dicastero).

Cosa aspetti(no) per farlo non è chiaro: sento parlare di "Programmi 2014", come se nella costituzione fosse previsto il rinnovo annuo della fiducia ... ma, alla fine, è tutto immobile: Letta non fa altro che parlare di ripresa da cogliere e di grandi imprese fatte (l'ultima sarebbe la mancia ricevuta da un emiro di qualche paese arabo ...).

Da una parte, dunque, abbiamo Letta ed il suo inconcludente esecutivo; e dall'altra?

Dall'altra c'è Renzi, il nuovo nemico del PD di cui è il Segretario, che dal momento della sua elezione sta facendo ciò che giusto: cercare di fare quelle riforme che non spettano alla sola maggioranza, ovvero legge elettorale e riforme costituzionali, temi dei quali necessariamente si deve discutere anche con le opposizioni.

La divisione dei ruoli mi sembra, per una volta, eccellente; peccato che in Italia non possa esserci qualcosa che funzioni senza scatenare invidie e rancori.

Appare evidente che il successo di Renzi dia fastidio soprattutto a Sinistra; parte del PD sta provocando l'immobilismo del governo per arrivare alla sua modifica e costringere Renzi a guidarlo.

Il trappolone è chiaro: a Renzi verrebbe addebitata la fine del Governo Letta (quando è evidente che Renzi vuole si diventare Presidente del Consiglio ma senza il supporto della destra) e per di più il sindaco di Firenze si troverebbe a guidare un governo con tre opposizioni: la Sinistra radicale, la parte conservatrice del PD e la Destra.

Un simile governo Renzi avrebbe vita breve e durissima e questo Matteo lo sa benissimo; a questo punto non resta altro che fare se non ammirare le puntate che seguiranno, anche se io penso che l'approvazione della nuova legge elettorale (sempre che avverrà ... non oso immaginare il contrario) costringerà tutti a scoprire le carte.

 
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