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La storia insegna qualcosa???? Se guardiamo ai nostri giorni possiamo affermare che nonostante corsi e ricorsi storici l’esercizio del potere e il suo abuso è rimasto immutato nei secoli così come la difficoltà di trovare una morale per la classe dirigente . Ogni tanto parlo della mia Sicilia e delle sue genti secolarmente asserviti al potere, scrivo di quest’ isola depredata da sempre, rivendico l’identità di questa mia terra.…..e leggo spesso considerazioni e giudizi di chi vive in quella parte d’Italia che si sente intellettualmente e culturalmente più ricca e progredita, ricca di etica e politicamente più attiva e corretta e scorgo spesso tra le righe una sorta di pregiudizio verso un “popolo” di cui evidentemente si conosce molto poco la storia (forse si sconosce del tutto!) ….. dimenticando che quest’isola …questo sud ha una storia fatta di dignità e cultura, ricca di fatti e avvenimenti che l’Italia intera sembra aver cancellato….. Voglio provare a riproporre un tratto di storia siciliana …….la ricerca della giustizia e la volontà di ribellarsi ai soprusi e alle prevaricazioni che da sempre giungono dai poteri forti…..,un processo contro un governatore….proverò a farlo sforzandomi pur nella sintesi in modo semplice e chiaro sperando, in considerazione della lunghezza dell’esposizione di non annoiarvi oltre misura Nel 210 a.C. la Sicilia divenne la prima provincia romana , dopo le guerre puniche, ebbe pace e prosperità per diverso tempo , i romani ne rispettarono la cultura greca, le leggi, gli usi e costumi dei greci, e concessero ai siciliani una totale autonomia nella gestione degli affari locali.. Intorno all’anno 135 a.C. ,dopo una serie di lotte e rivolte interne nell’isola, Roma operò il riassetto amministrativo delle province siciliane di cui tralascio per brevità l’elenco e il loro organico completo , sintetizzando dirò che erano rette da governatori nominati dal Senato che venivano coadiuvati da due questori . Al governatore competevano il comando delle forze armate, la giurisdizione civile e quella penale. La giustizia civile veniva esercitata da giudici nominati dal governatore e si svolgeva nelle sedi circoscrizionali, mentre quella penale era esercitata direttamente dal governatore. Il governatore , così come oggi, per avviare la propria carriera politica sosteneva ingenti somme e spendeva ancor di più per mantenere il consenso degli elettori e dei sostenitori, quindi il periodo di governatorato in una provincia costituiva una occasione per recuperare le somme spese e il controllo dei procedimenti giudiziari era il mezzo più facile attraverso cui arricchirsi. Vi ricorda qualcosa questo????!!!....continuiamo….. Non sto qui a dilungarmi sulla riscossione dei tributi (imposte su pascoli e trasporti, sulle decime che gravavano sulla raccolta di grano e orzo ) e su un sistema di riscossione simile per alcuni versi alle concessioni odierne ma mi preme far rilevare che la prosperità o la povertà dipendevano in gran parte dall’operato dei suoi governatori e il Senato romano consapevole del pericolo costituito da eventuali amministratori disonesti aveva emanato leggi che contemperavano i diversi interessi e norme severe per reprimere …..sentite….sentite…. il reato di concussione e corruzione!!!!....per fortuna era salda sia nei greci di Sicilia, che nei romani ivi residenti, la consapevolezza di vivere in uno Stato di diritto, per quanto imperfetto e quindi erano pronti a dare battaglia legale davanti al Senato romano contro i governatori disonesti avviando un procedimento giudiziario. Uno dei procedimenti giudiziari più importanti dell’epoca avviati contro un governatore fu… IL PROCESSO VERRE Verre arrivò in Sicilia nel 73 a.C. con l’incarico di governare la regione…..il suo operato fu talmente irreprensibile che intorno al 70 a.C. Marco Tullio Cicerone, scrittore e filosofo latino e avvocato di ottima fama e di elevate capacità giuridiche, in seguito a numerose richieste da parte dei siciliani, che si costituirono parte civile, fu incaricato di raccogliere materiale per smascherare i reati che il governatore Verre commetteva nella regione, accusato di concussione per le attività illegali commesse durante il periodo in cui era stato governatore in Sicilia (73-72-71- a.C.) con l’obiettivo di ottenere la restituzione delle somme illegalmente percepite dallo stesso. Quindi circa duemila anni fa esisteva già il reato di concussione definita come estorsione e indebita appropriazione di beni, commessa nell'esercizio dei pubblici poteri a danno dei provinciali. Cicerone dopo la pronuncia di due orazioni preliminari, lo costrinse all’esilio volontario. Riporto una piccola parte di alcune orazioni….. Cicerone, considerato il più importante esponente dell’eclettismo filosofico dell’antichità, ha sempre sostenuto l’esistenza di un forte legame tra filosofia e politica …. “Senza filosofia non può essere fatto colui che chiamiamo eloquente”……..era un’epoca regnata dal mal costume e mal governo e la filosofia greca, quella filosofia che era radicata anche in terra di Sicilia , sembrava essere l’ unica strada per riportare stabilità e purezza a Roma…….. oggi come allora ….mal costume e mal governo….. Cicerone è ormai passato a miglior vita…..lui qualche passo avanti l’ha fatto…..la Sicilia…l’Italia quanti e quali passi hanno fatto? Si potrebbe rispondere tanti e importanti……a me….siciliana, sembra di vivere ancora quel tempo….anzi…oggi governatori e potere centrale hanno un alleato in più……un alleato illustre e facoltoso……protegge, paga, dirige le fila ……ha un suo codice e conosce una sola filosofia…… abbiamo Tribunali , vestali della giustizia, e abbiamo ancora giudici, uomini e donne, che credono in lei e nella legalità…….tanti hanno lottato e sacrificato la loro vita……ritorna , la storia ritorna……forse è il momento di provare a cambiarla!!!! |
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