Preludio Di Note

Pare un buon inizio.

Si, un buon inizio e una buona fine, tra il faceto e non faceto, tra le mille possibilità, mille moltiplicate per quanti colori esistano nel mondo, con le loro sfumature, moltiplicate nuovamente per mille per quanti secondi è composta la vita, moltiplicate per quanti animi siano esistiti ed esistano. Risposte che generano nuovi dubbi nel percorso della vita, ad ogni risposta avuta almeno dieci nuovi dubbi su questa strada che tutti percorriamo. Aborro la sicurezza nella sua immensa fragilità del finito, che di ragione si sgretola al tempo, come se fosse il gioco di atomi tra riduzione ed ossidazione sgretola nel tempo qualunque cosa. Non è vivere una vita di dubbi nelle quali ragioni si affonda inutilmente per non aver accettato con se il dubbio, nella risposta che mai sarà finita, nuovi dubbi come se fossero tappe. Non è quello che è ma è quello che si raggiunge solo in quell’istante, cieco diventerà colui che rinnega l’infinito affondando insieme alla sua barca, che non vede l’infinito agitando i suoi dubbi, interrogativi di una vita che non avrà mai fine: per una ragione raggiunta esiste sempre un suo dubbio più in la della sicurezza che è solo una tappa. Non vivo una vita di dubbi, ma di tappe, ed accetto il dubbio di nuove dubbiose che si aprono sull’infinito. Non vi è nessuna vita inutile su questo cammino, persino lo stolto disegna l’argine senza sapere chi è, insieme al vecchio ed un camino, non v’è nulla di inutile a questo mondo che mondano vive le sue vesti borghesi e clericali, dubbiose a scardinar cancelli o solo vederli per essere scardinati, nella loro cardinalità c’è solo poi un cardellino. Scemenze, che bella parola di prima mattina! Non v’è alcune ragione anche se di senso nostrano, ruspante non trova il suo cammino… Ma di riposo sa, quasi come agitar la manina per accogliere un nuovo giorno. Non v’è sicurezza nella vita, persino l’importanza di se vacilla, se v’è spirito d’infinito o di dubbio, che sia gioia aver raggiunto una tappa finita? Non v’è gioia forse nel riposare? Ridere in faccia alla ragione con scemenze fatte di vita, inno a ciò che è veramente importante, forse la festa, forse il dubbio che uno scrittore si poteva sbagliare. …oh… riesco a gioire quando in me la scemenza arriva, perché non v’è nessuna utilità di me e del mio animo o di uno sforzo per la vita a sfondare cancelli, una tappa arrivata che sul riposo io m’inchino… di festa in festa a gioir della vita, mentre ignaro l’infinito invidia i colori, colori di festa e di risate a fare parte di un tutto. Ma non v’è gioia a chi cerca una sola e ferrea certezza, votati alla ragione e alle sicurezze, ideali vacillanti, riempire di se l’importanza e così chiudere gli occhi per non vedere che si è sotto un unico cielo, riempire di se l’importanza fatto di gloria d’inni e di con sacramenti, fatti di trine e vestiti di colori rubati alla natura, fatti di templi che innalzano gli status a gradini dell’uomo. In se, la paura per chi ha cercato solo certezze non vedendo la potenza dell’infinito, e per chi è riuscito a sopravvivere alle certezze ragioni, in vivere vivendo e vivere nella costruzione, vivere le feste di chiunque sia umano, si è vestito di dubbi rendendo la propria vita l’infinito. Io e le mie ragioni, ragion pura di scaltri orpelli che appesantiscono la mai vita, sulle domande inutili e inutili risposte sulla ragione mischiata alla povera meta di aver ragione, dimostranza di se in sottili parole, non son l’infinito, ma mi piace il suo nome.

Prego. Anche il suo, niente male, come non male la risposta. Di solito chi si fa domande, chi si pone dubbi, è meritevole di una maggior attenzione. Ci sono sempre molti che le risposte le hanno subito pronte in tasca, sa com'è....

Prego a lei... Se quei molti hanno subito risposte in tasca sono anch’essi meritevoli di ascolto ed attenzione, cose pronte son sempre motivi tentennanti, dai falsi agli originali: distinzione d’interesse, se al valutar di tale ricchezza è poi facile imparare o meglio domandarsi da chi tentenna suoni di risposte, forse generoso o imprudente…