Creato da PreludioDiNote il 23/07/2009

Preludio Di Note

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L'inganno

Post n°12 pubblicato il 22 Novembre 2009 da PreludioDiNote

Se da una parte c'è il bisogno dell'entusiasmo e spettacolo regolata da vertici e poteri per restituire ciò che le persone si aspettano di provare, dove c'è un'immagine da poter rispettare, dove si trova poi logico il costruire uno spettacolo a seconda dell'animo dello spettatore che ovviamente decide di esserlo, in cui ci crede. E se tutto questo fosse necessariamente regolato da un'inganno, dove questo trova lo spazio per non fare morire le cose, forse prende il nome più adatto che è il costruire un'effetto speciale, dove la verità probabilmente non deve risiedere. Tutto questo è in linea con l'animo dello spettatore ed è colui che vive uno spettacolo, perché spettacolo è. L'animo e questo gioco d'inganno all'effetto speciale è in linea con l'animo dello spettatore in cui la verità è che evade dalla realtà, trova spazio l'inganno o trucco, l'inganno infinito, e lo spettatore decide di esserlo perché vuole essere ingannato, paga per essere ingannato, perché in effetti sul quel biglietto comprato c'è scritto chiaro e tondo: "Fammi credere che uno spazio dove si possa evadere dalla realtà esista, fammi credere a questa realtà!".
In altro modo, si paga lo stesso biglietto per sapere gli inganni, una walt disney che svela qualche cosa... ma shhh.... non facciamo sapere che tutto questo è realtà... e lo spettacolo continua sopra uno spettacolo, lo spettatore evade e si riposa, ha quindi poca importanza svelare una verità perché l'unica cosa che si ottiene è smontare i palchi prima del dovuto, e lo spettatore non avrebbe più modo di trovare quello spazio di evasione, di trucchi, di autoinganni e di effetti speciali.

Dall'altra parte la lealtà di una competizione, in cui i campioni devono restare campioni, in cui alcuni aspetti necessariamente devono essere modificati per andare incontro alle esigenze dello spettatore che si aspetta qualche cosa, paga per aspettarsi qualche cosa, spettacolo. Chi vive tutto questo, dove ognuno collabora per rendere questo spettacolo vivo, esistono ruoli di vincenti e perdenti, che sulla linea della lealtà sarebbero già spettacoli morti, dove lo spettatore non troverebbe più ciò che cerca, dove la stessa immagine della donna accanto deve essere parte di questo spettacolo, ed a volte è una ragnatela di compromessi, perché gli anonimi campioni non possono esistere, perché non restituirebbero quello spettacolo di evasione. Lo spettacolo continua nella formalità e in quell'immagine fatta di compromessi continuano nel dopo, palco dello spettacolo e tralicci fatte a strette di mano, in cui, già decisi campioni potranno rendere lo spettacolo ancora più spettacolare e coinvolgere lo spettatore che non getterà il suo bigletto.

E' ciò che vuole lo spettatore che non deve essere tradito, ha poca importanza tutto ciò che dietro c'è, perché è uno spettacolo e attori che lo costruiscono, e non ci sono sbagli ma il solo decidere che tipo di attori si è. Vincenti e perdenti tutti gli attori, perché in qualche modo i campioni dei campioni per poter essere campioni supremi perdono qualche cosa in quei compromessi, probabilmnente dimostrano la loro forza, e dell'altra parte perdenti dove la forza di se li porta a vivere della passione senza alcun compromesso, fieri comunque di fare parte di questo spettacolo.

Ma c'è una unica verità in cui tutte le altre contano assai molto poco, il vero campione, il terzo attore che vincerà sempre e comunque, l'attore dominante e colui che decide: Lo Spettatore.

In questa realtà, direzione e lavoro non si deve tradire mai un palcoscenico, anche se avere ruoli di comparsa possa significare disegnarsi addosso la sensazione che rispetto ai campioni dei campioni si è perdenti.

Tutto questo, si! Lavoro che prendo seriamente e nella totale serietà, è un gioco innocente alla fine, che serve solo per intrattenere poche ore lo stanco lavoratore o rendere diversa una giornata, perché tutti gli spettacoli sono sempre giochi innocenti, al di fuori della realtà e di tutto ciò che è poi il complesso della vita, ovviamente è nella maturità e nella personalità di un adulto capirlo e di certo non mischiarlo con gli aspetti reali della vita.

Che le chiavi girino! Che i motori si accendano e che il fumo possa fare ruggire gli urli di una folla che nell'istante si riposa esultando la vittoria!

E spero vivamente di tornare a casa più in fretta possibile, perché voglio vincere anch'io, dove ho scelto la mia pista e la mia auto, e confrontandomi con i campioni della folla capisco e comprendo che non sarò mai un campione, neanche tra i campioni che perdono.

Alcuni incarichi mi fanno bene e portano tuttavia coscienza, e come appunto sta in me saperla adoperare e rendermi conto che tantissime cose sono cambiate, e quindi devo cambiare anch'io, il modo di esprimere ed educare, imparare sopratutto ad educare senza ambizione e con tanta semplicità in questo mondo che comunque è complesso, e penso che a volte distinguere finzione tra realtà sia molto difficile, ma la semplicità di prendere le cose per quelle che sono indica poi la strada giusta. Tra i cambiamenti dei tanti ruoli, tra la confusione siamo evoluti nella complessità ma non nella semplicità. A volte si devono vedere le cose come sono fatte ed essere coscienti di ciò che si fa, perché molte volte le frittate vengono rigirate, più volte, cercando i modi più fantasiosi e inaspettati, si mangierà un frittata ben cotta a puntino, ma non è una mela né una patata. E' diverso quindi da un mondo di fantasia che educa, e sta in me capire come meglio esprimere ad una mente che sarà destinata a crescere e vivere in questo mondo, sapere apprezzare ciò che sono le cose, e se una cosa è distanata ad essere puro intrattenimento è tutto ciò che è, e l'intrattenimento serve come riposo, null'altro che questo. La confusione mischia dei ruoli che per la crescita sono importanti a mio parere, ora che sono io a dover avere la bicicletta e che devo pedalare io, diretto responsabile io, dia molta più consapevolezza alla mia fantasia... se no rischio di essere il Dio fantasia... e ciò non mi piace affatto, quindi devo acquistare qualche cosa che mi serve, qualche cosa che serva a dividere questo mondo complesso di fantasia di spettacolo senza demonizzarlo (perché se no perderebbe il suo importante ruolo: riposo) e quella fantasia che invece è crescita. Di certo non posso adoperare delle realtà che alla fine sono da pazzi adoperarle a meno che non voglia fare mister haide e jackiel (nun zo come si scrive, magari farei un frankestainesss), tutto deve essere nel rispetto del tempo e dell'età e anche nel punto di riferimento della realtà moderna, c'è e ci rimane... . Tutto questo si modificherà quando sarà l'ora, ma ho già qualche traccia su cui partire. Alcune cose dovrò inventarmele perché alla realtà non esistono e non ci sono, non sono reperibili e non sono in vendita, purtroppo, magari colpo di fortuna ci sono, lo spero!!!

Buona domenica a tutti!!

 

 

 

 Bruuumnmmm brummmmmmm bruuuuuuuuùùùùùùùùmmmmmmmmmmmm.... giro la chiave, accendo qualche cosa, si mette in moto... non dico altro se no rischio una bella denuncia....

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blue.chips
blue.chips il 28/11/09 alle 23:23 via WEB
In fondo, si sta bene con qualcuno che intercetta le proprie geometrie di volo. Non fai un calcolo dove tutto questo ti porti, perché esiste sempre un nesso tra la logica e l’irrazionale, un sipario di sguardi senza distanze, dove le aspirazioni vengono attirate dentro; e sorprende l’avvicinamento, la maniera con cui ogni calcolo complesso di quelle traiettorie svaniscono in una semplicità di sguardi. Il pensiero organico ha una sua radice nell’essenza delle cose: è una speciale architettura, dove arte, armonia, natura, bellezza e semplicità, trovano una coniugazione interna, unica.
Così, non sarebbe neppure difficile costruirsi una casa su di una nuvola perenne, fino a quando il mondo ti berrà di nuovo, per scivolare nella profondità degli oceani.
Artefici del proprio spettacolo, attori e pubblico. Nessun applauso finto o vero, ci sarà. Ma il suono del mare sarà impagabile.
Blue.Chips
 
 
PreludioDiNote
PreludioDiNote il 29/11/09 alle 07:43 via WEB
Non aggiungo altro, questo è il senso dello spettacolo che dovrebbe essere vissuto così, importante per quello che è, ma irrinunciabile per quello che è il suo ruolo nella vita quotidiana, i guai incominciano quando le cose che non riguardano uno spettacolo diventano spettacolo alla fine.
 
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