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TUTTA LA BIBBIA IN POCHI VERSI
Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.(Giovanni 3:16)
34Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme 35e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36"Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?". 37Gli rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. 39E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. 40Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti" (Matteo 22:34-40)
16Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? 17Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; 18un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. 19Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. 20Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.(Matteo 7:16-20)
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Gaslighting: violenza invisibile
Ho già pubblicato su questo blog alcuni articoli divulgativi che descrivono alcune deprecabili espressioni della violenza psicologica. L'ultima volta ho discusso del mobbing, stavolta tocca a qualcosa che, in fin dei conti è molto simile e che probabilmente non ne è che un antenato.
Il gaslighting è un'espressione di violenza psicologica dagli effetti devastanti e che ancora più difficilmente del mobbing può essere individuata e combattuta. Essa prende il nome da un celebre film del 1944 (Gaslight, di Georg Cukor) in cui questa forma di crudeltà è illustrata molto bene: il manipolatore fa credere alla vittima di percepire la realtà im maniera deformata regolando le lampade a gas in maniera sempre diversa e contraddicendo la reazione e i giudizi del oggetto della sua violenza.
Gaslighter è colui che manipola la mente della sua vittima. La violenza viene messa in atto inducendo il soggetto a dubitare fortemente sui suoi giudizi e, in genere, sulla sua percezione della realtà, così da portarlo gradualmente a credere di non avere un' idea affidabile e oggettiva di ciò che lo circonda, questo comincerà pian piano a credere di stare impazzendo.
Paradossalmente colui che è sottoposto a questa forma di manipolazione cercherà aiuto proprio dal suo carnefice. Le vittime principali di questo tipo di maltrattamento sono essenzialmente persone che non hanno molte relazioni e che possono in genere essere facilmente isolate.
Lo scopo del gaslighter è quello di avere il controllo della persona manipolata o semplicemente arrecargli un grosso danno. Spesso è semplice perversione, altre volte è usato in modo strategico per avere un ruolo dominante nelle relazioni. Gli scenari dove questo capita più spesso sono gli ambienti di lavoro o quelli familiari/amicali. Ci sono essenzialmente tre fasi: incredulità (il soggetto si stupisce, è confuso ed impaurito), difesa (si cerca di difendere le proprie posizioni), depressione (il soggetto esausto si convince di ciò che il gaslighter lo spinge a credere, segue depressione e sindrome da disadattamento).
Le tipologie di approccio del gaslighter sono essenzialmente tre: Adulante: si finge ammirato, conquista la fiducia e poi avvia la manipolazione. Brava persona: appare come una persona affidabile, conquista la fiducia, avvia la manipolazione. Autoritario: Rimprovera in maniera martellante il modo di fare della vittima, distruggendone la fiducia e rendendola apatica (il sistema più semplice e diffuso). Rimango convinto del fatto che queti fenomeni siano molto più diffusi di quanto si creda e che anzi questa sia oggi il campo preferenziale attraverso cui la violenza ha maggiore libertà di esprimersi inpunemente, ricordiamo infatti che il singolo atto non è riconoscibile ne è individuabile come un reato.
Vi fornisco di un link in cui potete trovare una bibliografia ed una sitografia minima sull'argomento, ovviamente in lingua italiana.