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No, non sono una massaia come si deve…
Io alcune cose proprio non le capisco, alcune sottigliezze non fanno per me. E soprattutto non mi interessano… se le arance si chiamano Pinco oppure Pallino, per me ha poca importanza, l’importante è che siano buone… E ci provo, eh, a ricordarmi le varie differenze, me le faccio anche spiegare, ma proprio non me le ricordo. Per rimanere in argomento “agrumi”, sono consapevole che esistono mandarini, mandaranci e arance, ma l’unica differenza che riscontro è nel volume: i mandarini sono piccoli, i mandaranci sono medi e le arance sono grandi! Per me la cosa importante è che non sappiano di Viviv C!
Immagino che vi stiate chiedendo il motivo di questo discorso… Ebbene, stamattina sono andata alla panetteria di fianco all’ufficio per comprare la mia pagnottina per la cena! Non è una cosa che faccio di frequente, preferisco di gran lunga il panettiere sotto casa (forse perché oramai mi conosce e ha capito che sono senza speranze! ), ma dalle mie parti il giovedì i negozi sono chiusi e incredibilmente stamattina ho ricordato di organizzarmi diversamente! Ad ogni modo, entro assonnata nel negozio, faccio la mia brava coda e finalmente chiedo dei panini morbidi; la commessa mi guarda con aria di sufficienza e mi dice: “Ma di che tipo li vuole? Caserecci, conditi o sconditi? Perché sa, tutti sono morbidi…” A quel punto i neuroni iniziano a correre all’impazzata per radunarsi nello stesso punto del cervello e iniziano a discutere animatamente sul perché qualcuno li ha disturbati a quell’ora del mattino. Sul viso mi si dipinge un’espressione smarrita, mentre tento di sporgermi dal bancone per individuare un panino che abbia almeno l’aria famigliare e poi, assumendo un’aria esperta, dico: “Ehm, conditi vanno bene!”. La commessa mi fa vedere un tipo di panino ed io finalmente riconosco una faccia amica: “Sì, sì, proprio quelli! Me ne dia 2”. Mi rilasso, pago i miei bravi 20 centesimi e mi avvio verso l’ufficio…
Ma poi per strada i neuroni, che finalmente si sono svegliati completamente , iniziano a porre delle domande interessanti: perché anche le cose semplici devono essere complicate? E perché la gente non si spiega? E perché se entri in un negozio devi sapere mille cose? E soprattutto perché se non le sai devi essere guardata come una marziana? Allora, se la mettiamo così, io so integrare e tu? Eh? Eh? Eh? Facciamo una gara? |
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