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Gli scroccafusi

Post n°2386 pubblicato il 21 Gennaio 2016 da profumo_di_caffe
 

Nelle Marche non è Carnevale senza scroccafusi. Sono delle palline di pasta lessate in acqua bollente e poi fritte, spolverate di zucchero e bagnate con alchermes. Le radici di questa ricetta sono antiche e legate al mondo rurale. Ancora oggi si tramanda di generazione in generazione seguendo fedelmente l'antica procedura. Sono croccanti e  non a caso il loro nome deriva dal suono dello scrocchiare di questi dolci sotto i denti al momento dell'assaggio. Sono tipici della zona del maceratese e in altre zone delle Marche cambiano nome: ad Arquata del Tronto sono chiamati "stummeri"  e ad Osimo e dintorni erano detti "cecetti" per la loro dimensione alquanto ridotta. Un avvertimento: secondo un'antica superstizione maceratese, se un estraneo entra in cucina mentre la massaia è intenta a prepararli, questi dolci non riescono bene.

Ingredienti:

  • 500 g circa di farina
  • 5 uova
  • 150 g di zucchero
  • 2 cucchiai d'olio,
  • 4 cucchiai di mistrà
  • scorza grattugiata di 1 limone
  • strutto od olio per friggere
  • alchermes
  • zucchero

Preparazione:

Preparate un impasto con la farina, le uova, lo zucchero, l'olio ed il mistrà, senza dimenticare di aggiungere la scorza grattugiata di un limone. L'impasto dovrà risultare malleabile a tal punto che sarete in grado di formare degli "gnocchi" di pasta grandi più o meno come dei mandarini.

Portate a bollore una pentola d'acqua e gettatevi tre o quattro alla volta questi agglomerati di pasta. Divideteli con una paletta di legno mentre cuociono per circa uno o due minuti. Scolateli con una schiumarola ed incidete nel centro una croce. Fateli asciugare su un canovaccio tenendoli coperti.

Avete due opzioni: friggerli o cuocerli al forno. Se decidete per la prima potete utilizzare dell'olio per friggere o dello strutto, avendo cura di farli asciugare su un panno assorbente dopo la frittura che deve avvenire molto lentamente  a fiamma bassa.

Se decidete di farli al forno dovete farli cuocere per almeno 30 minuti a 150°C. In entrambi i casi, dovrete cospargerli di zucchero ed alchermes o con del miele caldo.


 

 
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Commenti al Post:
exietto
exietto il 21/01/16 alle 23:19 via WEB
Graziee Carissima che ci posti questi post prima di tutto culturali, perche' la tradizione di un paese, zona, regione e' sacrosanta Cultura. Eppoi Culinaria, post ottimamente descritto. Grazie. un bacio croccante a te. Ezio
(Rispondi)
 
profumo_di_caffe
profumo_di_caffe il 22/01/16 alle 09:54 via WEB
Prego... mi piace quando posso mettere piatti tradizionali della mia regione... alcuni bene o male sn simili a tanti altri... ma alcuni sn unici... e si trovano solo dalle mie parti...^__^
(Rispondi)
 
 
exietto
exietto il 22/01/16 alle 22:25 via WEB
l'italia e' molto bella anche e soprattutto per queste tradizioni, cosi differenti , e cosi belle in qualsiasi regione. Un abbraccio, buon inizio di weekend! baci, ezio
(Rispondi)
 
 
 
profumo_di_caffe
profumo_di_caffe il 22/01/16 alle 22:58 via WEB
Tantissime sn le tradizioni che rendono l'Italia unica... peccato che si vadano perdendo nel tempo... e pochi si preoccupano di preservarle... buon fine settimana a te... abbraccio... ^__^
(Rispondi)
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