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ARTE E TERRITORIO

Post n°11 pubblicato il 30 Marzo 2011 da prolocobinzago
 
Foto di prolocobinzago

L’Associazione Turistica Pro-Loco Binzago San Lino nasce nel 2009 con l’intento far rivivere queste antiche frazioni di Agnosine, creando momenti e motivi di attrazione non fini a se stessi ma orientati alla memoria, alla riscoperta del passato, alla valorizzazione dell’ambiente e del territorio e di tutte le sue potenzialità ed attrazioni.

Binzago ed il territorio circostante gode di importanti risorse storiche, culturali ed ambientali che si sono mantenute nel tempo grazie di un relativo isolamento dell’area e ad un sostanziale disinteresse per la stessa. Gli abitanti e le Associazioni, che rappresentano l’espressione associativa degli stessi, sono consapevoli dell’importanza di queste risorse che se opportunamente valorizzate possono  diventare un’importante motore per lo sviluppo economico-sociale del loro territorio.

Questo processo risulta inoltre molto attuale e di fondamentale importanza per la crescita culturale e formazione soprattutto nei confronti delle giovani generazioni; in sostanza una scommessa che tutti componenti delle associazioni si sentono di fare, credendo fermamente che il territorio possa essere il metro di misura per lo sviluppo di un paese.

Percorrendo una strada tortuosa posta ai piedi del colle San Eusebio passando per la frazione di San Lino si giunge a  Binzago, piccolissima frazione di Agnosine posta a oltre 600 metri sul livello del mare, borgo dall’antica storia, che conserva intatte le sue tradizioni e la sua particolarità territoriale ed identitaria.

La popolazione di Binzago conta in tutto un centinaio di abitanti ed è in buona parte costituita da pensionati e alcune famiglie di giovani che hanno scelto per vivere e crescere i loro bambini l’ambiente tranquillo e incontaminato di queste piccolissime frazioni. Il piccolo borgo di Binzago e la sottostante frazione di San Lino distano 3 km- dalla strada principale di collegamento Sp bs 237.

La carrozzabile fu costruita nel 1906 per iniziativa del rag. Alberto Magnocavallo, il fondatore della Società Elettrica Bresciana, quella che si impose come la prima del settore, nell’Italia degli anni Venti, che decise di trascorrere un periodo della sua vita nell’amena località valsabbina. Prima della sua costruzione le frazioni erano raggiungibili solo a piedi o a dorso di mulo.

Una di queste vie attraversava la frazione di San Lino e raggiungeva il “Termen” sulla Provinciale. Sempre con l’intento di aiutare i contadini locali, il benemerito rag. Magnocavallo, fondò in loco anche una latteria sociale.

Binzago e San Lino, nonostante fossero divenute agevoli da raggiungere, nei decenni successivi quanto a edilizia si svilupparono assai poco. Ancora oggi la zona è uno dei  “polmoni verdi” del territorio di Agnosine. (Binzago 1926 - Binzago 2003)

In queste frazioni anche se poco conosciute e valorizzate, sono ben presenti i segni della storia, seppur non sempre narrati dai documenti sono testimoniati dalle architetture e dalla struttura stessa degli abitati, dove molti particolari raccontano origini lontane e sviluppi signorili dal Medioevo al Rinascimento e al Barocco.

Lungo la strada che si percorre per giungere a Binzago, è quasi obbligo fare una sosta per visitare il Santuario di San Lino piccolo edificio dalla rara pianta circolare indice di uno stretto rapporto con la città e il suo imponente duomo. Diversi sono stati i restauri e i rimaneggiamenti ma la particolare struttura, l’impianto dei conci di pietra locale e le strette finestre strombate (seppur tamponate) ci ricordano la sua antica origine.

Sulla facciata sono leggibili alcuni degli interventi che prima tra XVe XVI secolo e poi nel XVIII secolo hanno conferito alla chiesa l’aspetto attuale. Prezioso è infatti l’affresco con i santi Gervasio e Protasio, cui la chiesa era originariamente dedicata, databile agli anni sessanta del Quattrocento e che riporta in questo anfratto isolato echi di cultura cavalleresca e tardogotica. Altri segni della devozione popolare sono l’affresco con la Madonna con Bambino e quello con il San Cristoforo che seppur di fattura meno pregevole parlano della fede degli abitanti all’inizio del Cinquecento. Il campanile così come il piccolo portico e la sacrestia addossata all’originale pianta circolare sono stati aggiunti a metà del XVIII secolo, cui appartengono anche le “illustrazioni” del miracolo di San Lino dipinto all’esterno e due ex voto “cronaca”dell’epoca affrescati all’interno. La pala principale, nonché unica del piccolo edificio rappresenta una Deposizione con i Santi Lino, Antonio Abate e Lucia racchiusa in una soasa lignea di sicura produzione boscaina. Salendo poi a Binzago, vale la pena di passeggiare nelle sue viuzze che accolgono archi e volti dal caratteristico aspetto medievale e cinquecentesco; porticati, loggiati, chiavi di volta e stralci affrescati portano indietro nel tempo fino a trovare la Chiesa dell’Annunciata. Eretta nel 1673 è affiancata dal campanile di età posteriore raccoglie varie opere dal XVII al XX secolo ma soprattutto ospita un coro ligneo di pregevole fattura che potrebbe opera della famiglia Pialorsi, i già citati Boscaì di cui un membro era curato.

In questo luogo, staccato dalle strade principali, lontano dai laboriosi e industrializzati comuni limitrofi, Binzago e San lino si ritagliano un angolo dove l’ambiente naturale è signore incontrastato e soprattutto rispettato. Tra qualche casa sparsa abitata durante le vacanze, fine settimana o nel periodo della caccia e piccoli orti familiari, stradine e sentieri si snodano tra boschi e prati dove nei ruscelli e sorgenti si possono trovare gamberetti, tritoni e salamandre a riprova della purezza di questi luoghi.

Una di queste stradine attraversava la frazione di San Lino e raggiungeva il “Termen” sulla Provinciale. La seconda attraverso i monti oltre i “verzei” e sopra “el plof” e passando nei pressi della “Madonna delle Calchere” raggiungeva Agnosine. La terza saliva al Cornisello biforcandosi poi verso Bertone, le Garze e raggiunge il paese di Caino da una parte, verso Casale giunge a Lumezzane dall’altra.

Il ripristino che si sta attuando, a cura della Proloco con la collaborazione del Gruppo alpini e della protezione civile di Agnosine, del veccho sentiero di collegamento con Agnosine, un tempo percorso dagli abitanti per raggiungere il paese e le sue attività produttive, è un’ulteriore incremento alla rete di percorsi che si possono utilizzare per splendide passeggiate a piedi, a cavallo o in mountan bike

Passeggiando su percorsi dove sono ben visibili le armonie e particolarità architettoniche degli antichi borghi, un tempo abitati e molto frequentati, ci si rende conto di quanto la loro sussistenza era legata alle risorse che la montagna era in grado di offrire.

Risulta quindi molto importante la loro riscoperta e valorizzazione affinché non se ne perda la memoria soprattutto nei confronti delle giovani generazioni.

 

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