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Post n°176 pubblicato il 14 Febbraio 2007 da mulholland_drive0

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non ci sono fuochi uguali, ce ne sono di grandi, piccoli e di ogni colore.
ci sono fuochi sereni al riparo dal vento ed altri che il vento fa incendiare,
riempiendo l' aria di scintille.
alcuni non bruciano, altri si infiammano con tanta forza che non si può guardarli senza rimanerne colpiti, e chi si avvicina si accende irrimediabilmente.

 
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Post N° 175

Post n°175 pubblicato il 14 Dicembre 2006 da mulholland_drive0
Foto di mulholland_drive0

aiutare a pensare e proporre risposte ai problemi.
due attività sempre volutesi distinte. l' una tutelata da un sapere tanto incerto tanta n'è la pretesa d' insegnare il giusto modo di porsi nelle problematiche esistenziali, la filosofia; l' altra invece, ultralegittimata dalla "cultura della terapia" di disagi sempre più mutanti quante sono le aspettative che la psicologia contribuisce a creare. la prima un nocciolo molle per l' infondatezza dei criteri validati con metodi sperimentali, la seconda, dominante però per prestigio e dispositivi strutturati da potenti quanto suggestive tecniche scientifiche, entrambe deficitarie e invidiose l' una dell' altra.

ecco che lo psicologo cerca di avvicinarsi ai settori più potenti dell' economia,
quella della consulanza dei vertici dirigenziali e il filosofo svegliatosi dal suo letargo millenario esce nei titoli più attinenti nell' arena editoriale. risveglio della filosofia che soppianta il dominio della sua prima figliol prodiga?  promozione allo smaltimento delle library a basso costo in possesso alle case editrici? ricezione dei bisogni diffusi di un disagio che ormai disilluso dal trovare una risposta efficace, ripiega nell' accontentarsi delle risposte che offre chi contradditoriamente afferma di stimolare solo domande?

io vorrei dare una prima risposta, dal mio regno di presunta criticità, anche chiamarla presunzione non mi guasterrebbe la festa, visto che a tutti piace divertirsi.
con un piccolo escamotage però, che molti conoscono per dirimere l' eccesso di responsabilità, quel brutto scoglio che nessuno vorrebbe oggi certo.
siamo o no nella società del disimpegno e del tutto e subito? ( e di tanta freddezza elaborante mascherata d' ascolto). 
ecco che lascio la parola ad una sociologa (che non pubblicizzo però perchè scontrosa) infatti, la terza via. lei non biasima lo straripamento dagli argini del bisogno di cura della proliferante cultura terapeutica, oculando però nel regno della spregiudicatezza del soggetto che dovrebbe tendere la mano in nostro aiuto.

le prime tre domande da porsi difronte a questo accattivante soggetto sono: si tratta di un consiglio che rimanda ad un paradigma di fiducia o di cautela? ha a che fare con l' espressione dei propri bisogni emotivi o piuttosto con la strategia per tenerli sotto controllo? c' è una proposta di stimolare l' attenzione calda verso l' altro oppure l' individuo ideale da raggiungere deve cavarsela da solo e senza sostegno degli altri, e che tutto sommato abbia poche esigenze? ecco, rispondendo a quelle domande sapremo l' in più dell' ideologia guida dell nostro magnanime curatore, possiamo accettarla o rifiutarla, l' importante è esserne coscienti.
se la sociologia volesse espungere le altre discipline dal regno delle cure?
io non si sa, oltre la sottile vena disfapolemica.  

 
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Post N° 174

Post n°174 pubblicato il 12 Dicembre 2006 da mulholland_drive0
Foto di mulholland_drive0

Ecco che l' epifania riapre alla pesca.
la caccia conteneva istanze indiziare prossime alla divinazione del segno, la profezia svelava della traccia ciò che era stato per prevedere il sarà ancora.
nell' abilità della pesca invece tutto è già lì, non depredare rincorrendo ma attraverso la seduzione, il portare con sé.

si seleziona un' istanza da rappresentare, se ne ricerca il consenso.
ma per rappresentare cosa? la mancanza che si apre da ogni richiesta di sicurezza.
per lo scopo malcelato di assicurarsi la propria conservazione di rappresentante.
e quanto ci sarebbe da dire a questo punto sui patti solidali del rispecchiamento di esigenze o vicessitudini.

il sentirsi sicuri diviene proscenio e condizione necessaria per la grande ambizione del volo, declamata libertà.
ogni esser libero, semmai avesse conosciuto l' esperienza della libertà, piuttosto che
l' altisonante vuota ridondanza, sa quanto di caotico lo aspetta all' angolo, dopo aver sradicato le segnaletiche dei divieti. ecco che tornano pronti come mistici salvatori i triangoli ostensivi di prudenza, spesso ostativi se amministrati da luoghi comuni.
argini fittizi che la contessa paura chiede alla dama sicurezza per rimanere nel comune luogo di molta fiction ormai viscieralizzata nel comune sentire. 
la paura brama la lingua di una corte di sicurerzza per l' ardore distruttivo che 
l' ambita libertà ingenera.
il rito apotropaico conserva dall' alba delle paure più ancestrali, essere inghiottiti nella carne del male, una bocca, lo scongiuro di quello spirito delle tenebre che la libertà presagisce con la sua domanda di sicurezza.
quando la soluzione offerta dalla mitologia, con cui si riempiono ancora la bocca molti intellettuali di professione, come loro adorano farsi chiamare (ma in fondo poveri luddisti senza avvedersene), non rispondeva più all' equilibrio tra libertà e sicurezza, le stelle caddero dal cielo creando le tavole mondane della responsabilità.
per scongiurare l' abisso tra la "mia" autorizzazione illimitata e immediata e la "tua" stessa con cui devo mediare allontanandomi da me.

individui liberi insieme hanno nervi a fior di pelle, posso sempre dissimularli certo,
ma non negarli difronte all' incertezza con cui sono consapevoli di esserne la causa senza la taumaturgia dell' antidoto. è.. se solo l' avessi dice un sospiro trattenuto.  
per questo detestiamo gli apocalittici della sventura o della discordia quando non dormiamo del tutto, e amiamo incondizionatamente, cedendo ogni difesa come per grazia divina, al primo millante "rassicuratore".
questo prodigo personaggio deve aver respirato tutte le più infime bassezze umane,
nel caso contrario desterà sempre un residuo di sospetto e sfiducia.
il vero imbonitore, edulcorato dall' aureola di una saggezza sacra, in fondo è il più sacrilego di tutti, il più bisognoso dei bisogni degli altri che non li sanno.

molto tempo fa c'era un costui che parlava di "come" si vede il mondo da dietro il mondo e del "chi" era costui, un asceta della rassicurazione.
per legare a sè i bisogni altrui, usa la paura come strumento di controllo degli affetti.
prima la diffonde e esacerba, poi la dissipa soddisfando quel desiderio si sicurezza che lui stesso ha estorto dalla fragilità. si, è un desiderio perché in ballo c'è una realizzazione ormai, e il rassicuratore è un esperto nelle consustanziazioni. 

la libertà se responsabile non fa male a nessuno.
e nessuno dovrebbe aver più bisogno di false mistificazioni.
qualcuno è ancora ingrado di esser onesto con se stesso e responsabile con un "altro" sensa mistificarsi?
il coraggio non dovrebbe cedere la propria mano alla prima narcotica salvezza.

se qualcuno avesse finito di leggere e avvertisse quel vago senso di credito,
è inesigibile. 

 
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Post N° 173

Post n°173 pubblicato il 12 Novembre 2006 da mulholland_drive0

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dunque il mondo non contiene tutti gli oggetti, ne manca almeno uno,
quello del desiderio,
dove un altro mondo ne possiede la chiave.

 
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Post n°172 pubblicato il 01 Novembre 2006 da mulholland_drive0

resta il bagliore di un non so che sempre più evanescente.
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Post N° 170

Post n°170 pubblicato il 13 Ottobre 2006 da mulholland_drive0

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puoi anche scrivere quello che vuoi 

contattare persone fuori dalla tua vita un pò meno.
ma fa pure, io non posso impedirtelo.

tutt' al più, consiglio, se mi dimentichi non stai meglio te?

accettare la realtà si può chiedere ad una persona di 46 anni credo.


e per quanto giusta o sbagliata, sia stata la decisione,
posso dire presa in comune?..di non frequentarci più..
i motivi erano condivisi, o no? per lo meno allora..
ora cosa è cambiato dopo due mesi?

niente per me,
come niente sentimento preciso mi muove nei tuoi confronti,
niente oltre il fatto di volere quello che voglio,
indipendentemente da nessuno.
non so tornare indietro.
e non accetto chi non accetta se tutto era chiaro dall' inizio.
e non posso neanche capirti con questi presupposti, capisci?

 
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Post N° 169

Post n°169 pubblicato il 12 Ottobre 2006 da mulholland_drive0

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dai sfogo a tutta la tua immaginazione ora,
inventa il tuo racconto
di vittime e mostriciattoli a buon mercato.
solita litania sarà.
 della donna che non ama,
terrificante, demoniaca,
sempre innamorata però.
anche quella che fa soffrire perchè non ama
ma cerca sempre a chi non ama,
magari per chissà quale strana sindrome.
poi non lo trova e vende qualche ombra di discredito,
alla fine ha sempre la provocazione certo,
mi disprezza e me lo tengo così dice.
cambiare romanzo no?
è ora.

 
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Post N° 168

Post n°168 pubblicato il 09 Ottobre 2006 da mulholland_drive0

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da giovane adoravo schiacciarli,
ora li pesto addirittura senza accorgermene,
non riesco ancora a scostarli.
che debba rispolverare quell' arte?
dicono però, che senza di loro,
la terra non dà frutti
ma io non amo la frutta.
 

 
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Post n°167 pubblicato il 30 Settembre 2006 da mulholland_drive0

club silensio

 
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Post N° 166

Post n°166 pubblicato il 21 Settembre 2006 da mulholland_drive0

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non ho parole traditrici per te.
ho contenuto ogni spasmo per mantenerti piucché prometterti.
questo è il momento fatidico della 36° luna.
cercavo solamente accortezze inconfessabili, le tue soltanto però.
e non ti ringrazierò mai.
rimarrei piuttosto immobile e arreso per non capire cosa è successo.
per una volta non vado a caccia di paura.
hai conosciuto la parte che più detesto di me e non una sola volta
ho sentito il tuo disprezzo, non ti è dato.
continuo? troppo poco?
purtroppo tutti i segni mancheranno sempre l' esemplarità del gesto
che li sottende.
quella mano legata e una finestra da scardinare non è un Amplesso.

 
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