MARCO PICCOLO

sindrome di Rokitansky Kuster Hauser

UNICO SEGNO PARTICOLARE:
E' SENZA VAGINA

Lui ha 22 anni, Lei 18. E' il classico "colpo di fulmine". Si frequentano, si desiderano l'innamoramento diventa amore.  E' tutto perfetto. L'attrazione anche fisica è fortissima. L'intesa sessuale appagante ma lei è vergine e non riescono ad avere rapporti sessuali completi. La ginecologa del consultorio parla di "IMENE IMPERFORATO". E spiega: Se l'imene è particolarmente grossa ed estesa, può creare problemi. Ma i conti non tornano. Se così fosse ci sarebbe  la difficoltà, per il sangue mestruale, di uscire nel modo dovuto, con conseguenti forti dolori all'addome. E invece questo non accade. Una visita ginecologica documenta l'assenza della vagina pur essendo i genitali esterni integri e ben formati. I successivi accertamenti confermano : la vagina non esiste, non si è mai formata, mentre è presente un piccolo abbozzo di utero, e ci sono le ovaie, perfette, e le tube. Manca un rene. E' la sindrome di Rokitansky Kuster Hauser. L'origine è congenita: per una serie di errori durante lo sviluppo embrionale, non si forma una parte degli organi genitali (vagina e utero). La presenza delle ovaie e degli ormoni che producono, a partire dagli estrogeni, rendono però possibile uno sviluppo fisico regolare e l'appetito sessuale. Bisogna chirurgicamente creare una cavità che permetta il passaggio del pene. Per evitare che l’ orefizio si richiuda subito  si usa  una protesi, che ha  le dimensioni di un pene, va spalmata con una crema a base di estrogeni, per favorire la formazione di una mucosa simile a quella della vagina vera. Deve essere tolta solo durante i rapporti sessuali, che possono iniziare due mesi dopo l'operazione e vanno, anzi, incentivati. Un lubrificante ad hoc aiuta, all'inizio, la penetrazione. E il clitoride (che era già presente) consente alla donna di arrivare all'orgasmo. L'intervento riesce al meglio. Adesso i due sono felicemente sposati e hanno adottato un figlio.