MARCO PICCOLO

Una bellissima vacanza nei Paesi del Nord. Una festosa comitiva di turisti italiani che si divertono a passeggio per Stoccolma. Poi la decisione di fermarsi a pranzo in un noto ristorante del centro. Il gruppo entra nel locale. Si attarda sul marciapiede solo la famiglia di Giovanni Colasante, consigliere comunale di Canosa di Puglia. Il figlio più grande non ha fame. Preferirebbe tornare in albergo. C'è una breve discussione tra genitore e figlio e il Colasante perde le staffe e spinge il ragazzino dentro il ristorante con modi bruschi e con uno scappellotto. Due svedesi asssistono alla scena e fanno intervernire una pattuglia della polizia che stazionava pochi metri più avanti. Gli agenti arrestano il Colassante e lo traducono, dopo le formalità di rito, in galera dove resterà per tre giorni. Poi interviene l'Ambasciatore italiano, si fa garante, e l'uomo viene scarcerato, senza passaporto, con obbligo di firma.
Sarà processato il   6 settembre. Rischia fino a due anni.