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LA MIA RIFLESSIONE DELLA SERA, PENSIERI, OPINIONI, PAROLE, SUGGESTIONI....PER UN NUOVO GIORNO, IL DIO DELLE DONNE?

Post n°6144 pubblicato il 09 Marzo 2012 da psicologiaforense

IL POTERE DEL FEMMINILE E  LA “FEMMINILIZZAZIONE”. BASTA CON  LA PREPONDERANZA DEL MASCHILE NELLA GRAMMATICA: BEN VENGA: MINISTRA, MAGISTRATA,  ARCHITETTA, GIUDICA, ASSESSORA, SINDACA, QUESTORA, CHIRURGA?

E COME LA METTIAMO CON  DIO?


Ci si preoccupa di come  chiamare Dio senza cadere nel "sessismo" e si pensa di usare per Lui denominazioni al neutro, svestendolo di ogni sostantivo e aggettivo che richiami la mascolinità, per non offendere una parte, la più numerosa, del genere umano, quella femminile. Non so quanto la soluzione di un Dio grammaticalmente neutro possa risolvere il problema. La parola Dio, in inglese o in italiano, e credo in tutte le altre lingue almeno moderne, ha tutta l'aria (non vorrei sbagliare) di essere maschile. Non ho alcuna difficoltà a rivolgermi a Dio con l'appellativo di Madre. Nella Bibbia, si sa, Dio afferma di essere anche madre amorosa verso i figli del suo popolo. Ma rivolgersi a Dio nella preghiera, nella meditazione, preoccupandosi di come chiamarlo, pensando non a Lui, ma a se stessi, guardando se si è maschi o se si è femmine, mi pare più atto di stupidità che di  preghiera e non è certamente una splendida disposizione d'animo per invocare aiuto o perdono. Di fronte a un Dio, che si proclama indifferentemente Padre e Madre, credo che non dovrebbe contare molto volerci dividere orgogliosamente in figli e figlie.

 
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