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LA RIFLESSIONE DELLA SERA, DI CULTURA IN CULTURA, FILOSOFIA, VITA, PSICOLOGIA, BONTA', BUONISMO, CUORE DI TENEBRA

Post n°6570 pubblicato il 29 Luglio 2012 da psicologiaforense

E' molto difficile oggi credere alla bontà. Difficile credere che sia ancora possibile viverla, e che abbia qualche possibilità di successo. La cultura di oggi non porta affatto alla bontà. Al contrario, dando valore al buonismo  la disprezza, la considera debolezza di carattere e la mette in ridicolo… In realtà  il buonismo, così largamente  praticato,  è il cuore di tenebra della bontà, come il sentimentalismo del sentimento.

 

IL BUONISMO NON E' UN PECCATO CONTRO DIO MA CONTRO L'UOMO

Il buonismo è la versione ipocrita e mondana di una virtù grande, così come il sentimentalismo la versione conformista e sterile di un valore profondo. Mentre la bontà è una virtù pervasiva, ostinata, attiva. Ha passi lievi e gesti modesti ma penetra come una scavatrice. Non ha parentele con la mollezza e i birignao. È consistente come il caucciù, è solida come la roccia. È virtù nomade, comprensiva e dialogica perchè non sbatte porte in faccia a nessuno e comprende in sè la prospettiva dell'«altro», sa che gli altri - ogni altro - siamo noi e che in noi - in ognuno di noi - c'è un po' d'altrui. È virtù di misericordia e di tenerezza, ma proprio per questo non è nè compiacente nè arresa. Per illustrarne la forza disarmata ma non inerme, prenderei ad emblema La Messa è finita di Nanni Moretti. L'episodio in cui don Giulio incontra dei balordi che gli mettono più volte la testa sott'acqua, punendo l'ostinazione con cui lui, povero preticello, vorrebbe capire i perchè di un'ingiustizia. La bontà è virtù che potremmo accostare al valore laico della mitezza, di cui ha tessuto l'elogio esemplare Norberto Bobbio in un saggio pubblicato da Donzelli. Un pari elogio vorrei che qualcuno della statura di Bobbio scrivesse della bontà. Poi vorrei che fosse distribuito come un libretto rosso nelle scuole. Senza preoccuparmi affatto delle conseguenze negative, perchè la bontà può sbigottirsi, ma non rassegnarsi.... il buonismo sì!

 
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