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SCIENZE DELLA VITA, IL TORDO BEFFEGGIATORE, MIMO POLIGLOTTA, ETOLOGIA, MILLANTA E CANTA, RICHIAMI SESSUALI

Post n°6611 pubblicato il 12 Agosto 2012 da psicologiaforense

IL TORDO BEFFEGGIATORE. PER AMORE FA ANCHE IL RUMORE DEL TRENO. UCCELLO ECCEZIONALE IMITATORE DI SUONI E CANTI DI ALTRE SPECIE

Si  dice poliglotta chi parla molte lingue. Quindi da un uccello chiamato “mimo poliglotto” ci si aspetta che sappia fare altrettanto. Al contrario,  il Mimus polyglottus  si accontenta di mimare il canto di altre specie di uccelli. E non è davvero cosa da poco, visto che è capace di imitare il canto di moltissimi colleghi canterini. Non solo. Nella sua mania di riprodurre i suoni che gli giungono all'orecchio, è capace di imitare perfettamente il gracidio delle rane, il rumore di un treno o qualunque altro suono. In questa specie cantano maschio e femmina a differenza di quanto avviene in altri uccelli canori, nei quali il canto è prerogativa maschile. Alcuni pensano che il mimo poliglotta si serva dell'eccezionale vocabolario canoro per tener lontane dal suo territorio le altre specie di uccelli che hanno la stessa dieta. Altri studiosi ritengono invece che, in accordo con la teoria darwiniana della selezione sessuale, la femmina scelga il maschio che canta meglio. Così il talento vocale del mimo poliglotto si sarebbe sviluppato durante la sua storia evolutiva come risultato della selezione sessuale. Allo stesso modo come la coda spettacolare del pavone maschio si è sviluppata in maniera esagerata perchè la femmina nel corso dell'evoluzione ha dato sempre la preferenza ai maschi dotati di code più belle e più grandi. È emerso infatti dalle ricerche degli studiosi che i mimi poliglotti scapoli cantano molto più di quelli sposati. Cantano non solo di giorno, ma perfino di notte. E c'è da chiedersi quando trovino il tempo si schiacciare un pisolino. Una volta però che lo scapolo ha trovato una compagna attratta dalla sua serenata canora, il suo ritmo di canto diminuisce sensibilmente. Ed è stato anche dimostrato che gli uccelli rimasti vedovi, immediatamente dopo la scomparsa della moglie, riprendono a cantare a squarciagola, proprio come facevano quando erano scapoli.

 
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