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ULTIMA ORA, PSICOLOGIAFORENSE,
Post n°6844 pubblicato il 19 Ottobre 2012 da psicologiaforense
Bambino conteso, gli psicologi: «La Pas mette a rischio l'evoluzione del piccolo» L'alienazione parentale (Pas) rappresenta «un fattore di importante rischio evolutivo per l'instaurarsi di diversi disturbi di interesse psicopatologico». Lo afferma, dopo le polemiche per la consulenza psichiatrica che ha portato all'allontanamento da scuola del bimbo di Cittadella, un documento psicologico forense sull'alienazione genitoriale redatto da un gruppo di 25 tra psicologici giuridici, psichiatri forensi e docenti universitari. Tra questi, oltre al consulente coinvolto nella vicenda, Rubens De Nicola, figurano esperti come Ugo Sabatello e Maria Malagoli Togliatti. I firmatari del documento evidenziano che, pur essendo fuorviante un dibattito sull'esistenza o meno della Pas, è però certo che il fenomeno non corrisponde ad alcuna sindrome clinica; perciò andrebbe rinominata semplicemente come «alienazione parentale», termine con il quale - sostengono - sarà introdotta nell'elenco dei «disturbi relazionali». Vi contribuiscono - sostiene il gruppo di esperti - tre soggetti: il genitore "alienante", quello "alienato" e il figlio, ciascuno con le proprie responsabilità e il proprio contributo, che può variare di caso in caso. In ogni caso, secondo i 25 firmatari del documento, «sebbene essa non determini necessariamente una evoluzione psicopatologica in età adulta, ne è spesso l'anticamere». Per questo - concludono - «non è in discussione la necessità di intervenire, sul piano psicosociale e giudiziario, allorquando si realizzi l'esclusione immotivata di una genitore dalla vita di un figlio, non legata a comportamenti realmente maltrattanti o trasduranti da parte del genitore stesso». Gli psicologici e psichiatri forensi auspicano infine una riforma dell'esecuzione civile di questi provvedimenti «che preveda forme peculiari per i minori, in modo che siano realizzate da soggetti esperti e secondo modalità adeguate».
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