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UMILIAZIONI & MORTIFICAZIONI, RIFLESSIONE DELLA NOTTE

Post n°7157 pubblicato il 06 Febbraio 2013 da psicologiaforense

INUTILI VAMPIRI 

Il presidente del Consiglio dice che lo ferisce venir presentato come uno che vuol colpire i pensionati, sostiene virtuosamente che la ragione del suo intervento sulle pensioni «riguarda unicamente  i nostri figli, perchè senza riforma non siamo sicuri che possano avere la pensione». Ma guarda. Non è lo stesso presidente del Consiglio che mille volte, in questo ultimo anno,  ha espresso la sua massima preoccupazione per il fatto che i giovani non hanno un lavoro, non trovano un lavoro? Non è lo stesso presidente del Consiglio che ha decretato chiusa l'epoca del posto fisso, che ha lodato gli impieghi cangianti, flessibili, incostanti, part-time, provvisori e mutevoli, indicandoli come la versione contemporanea, l'unica forma attuale giusta o almeno possibile del lavoro? E se i giovani, oggi e domani, risultano disoccupati o precari, non saranno questi i motivi per cui non avranno la pensione, invece delle riforme o non riforme di adesso? Se “il lavoro non c'è più”, è  necessario nel presente togliere la pensione a chi ce l'ha in nome delle prossime generazioni che la pensione non l'avranno comunque? È sempre stato il metodo dei governanti quello di esigere sacrifici oggi promettendo un domani migliore, ma forse ogni politico da destra a sinistra, indifferentemente, nei suoi discorsi, dovrebbe far attenzione ad almeno due elementi. Primo, i vecchi: è sotto gli occhi di tutti quanto sia bruciante e profonda l'UMILIAZIONE di milioni di italiani anziani, rappresentanti tanta parte della popolazione e dell'elettorato, che ogni giorno, in ogni circostanza, dal primo come dall'ultimo che parla, su ogni mezzo di comunicazione, si sentono visti e trattati come parassiti, come nullafacenti che portano il Paese alla rovina con le loro pensioni, come gente che ostinandosi a sopravvivere e non spicciandosi a morire dà colpi fatali all'economia nazionale e condanna alla miseria i propri figli. La mancanza di autostima, il sentimento di irrilevanza, la MORTIFICAZIONE del sentirsi superflui e inefficienti sono già tra le sofferenze più strazianti della vecchiaia: se a questo si unisce una mancanza di rispetto di vertice, un deprezzamento politico, una de-valorizzazione sociale ripetuta quotidianamente con vile brutalità e durezza da governanti ed economisti, addio. Secondo elemento a cui fare possibilmente attenzione, I GIOVANI: hanno già abbastanza guai e limitazioni, sono già abbastanza trascurati o ignorati, è odioso sceglierli come pretesto per iniziative economiche ai danni di altre fasce della popolazione, proclamare che si leva ai vecchi per dare ai giovani. Tra l'altro, sinora non è mai successo: s'è tolto, ma non si è dato. Usare bugie simili è indecente: nel caso, meglio togliere senza cercare scuse e senza nascondersi, come s'è fatto per troppo tempo, dietro paraventi di destra, di centro e di sinistra.

 
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