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LA RIFLESSIONE, DI FIORE IN FIORE, VICISSITUDINI, IL MALE DI VIVERE, BLOG, BLOGGER, L'ORCHIDEA NERA, SENSO, SIMBOLO, SIGNIFICATO

Post n°7191 pubblicato il 18 Febbraio 2013 da psicologiaforense

UNA VERA E PROPRIA ECCEZIONALE MERAVIGLIA DELLA NATURA CHE SOLO IN POCHI POSSONO COMPRENDERE .... COSI' E' ANCHE PER ALCUNI ASPETTI PECULIARI DELLA VITA..... 

LA VECCHIAIA...

Si ha un bel  dire che la vecchiaia non è una malattia, ma la fragilità che aumenta, i dolori alla schiena o alle gambe che si fanno sentire, rendono «grama» questa età, un'età che, grazie alla fine del lavoro e delle attività, potrebbe costituire un tempo per «godersi la vita», per vivere liberamente quello che più ci sta a cuore. Fa capolino la solitudine, perchè si percepisce che la «vita» autentica scorre accanto ai vecchi, lasciandoli ai margini; si fa strada anche la paura della malattia e della dipendenza che ne deriva, l'angoscia della perdita della memoria: si cominciano a dimenticare i nomi, le cose da fare. Ricordo i vecchi del mio paese che si facevano un nodo al fazzoletto per ricordarsi qualcosa, ma poi nel soffiarsi il naso mormoravano avviliti: «Ecco, ho fatto il nodo, ma non ricordo più per cosa...». Davvero vita grama per i vecchi. Poi si passano i settant'anni e occorre esercitarsi alla pazienza e cominciare a percepire ogni giorno come regalato, perchè l'orologio del corpo non inganna più nessuno. I movimenti più quotidiani - alzarsi dal letto, camminare, salire le scale... - si fanno più lenti, pesanti: si sperimenta cosa significa «restare indietro» quando gli altri avanzano. Allora ci si tiene in esercizio ma la rigidità si fa sentire come inseparabile compagna.   Stanchi anche di chiedere l'aiuto degli altri, di aspettare che vengano a sostenerci, ad accompagnarci: di loro si ha bisogno, si sa anche che lo fanno volentieri, eppure non si vuole essere loro di peso...  Come sarà d'ora in poi il mio percorso? Troverò ispirazione nella speranza cristiana?  Sarà una vecchiaia segnata dalla malattia, dalle sofferenze, dall'oblio fino all'ottundimento? Non lo so. Ma il mio compito, il compito di ciascuno di fronte alla vecchiaia che incalza non è prevederla bensì prepararla, colmando la vita di quanto può sostenerci fino alla morte.

 
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