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L'ARGOMENTO DI QUESTO POST MI E' STATO SUGGERITO DALL'AMICA BOSCIA.MARA DEL BLOG "ANGOLO PENSATOIO", VEDI

Post n°7677 pubblicato il 14 Settembre 2013 da psicologiaforense

LA stazione dei sogni tristi  è sempre quella, accanto al giardino degli animali. E loro, i RAGAZZI dello ZOO di BERLINO - titolo di un fortunatissimo libro autobiografico scritto negli Anni Settanta dall'adolescente Cristiana F. - continuano a sdraiarsi su quelle piastrelle bianche, generazione dopo generazione attratti dal mito e fiduciosi di non perdersi....

 

BERLINO, QUARANT' ANNI DOPO I NUOVI RAGAZZI DELLO ZOO

I passanti non li vedono, anche se inciampano continuamente nelle loro tracce: bottiglie di birra, siringhe, puzza di urina, cacche di cane. Eppure sono almeno duecento, forse addirittura trecento: li ha contati uno psicologo, Stefan Thomas, per la sua tesi di dottorato. Non sono bambini com'erano i loro eroi - hanno dai 14 ai 25 anni - ma come allora scappano da una famiglia che non c'è e cercano calore in un gruppo di affini. Poi scoprono che la libertà è anche noia, che una giornata senza impegni nè obblighi è lunga da passare, che la notte è fredda anche se ci si stringe e che per vivere occorrono i soldi. Allora li racimolano come possono, poi bevono e si bucano per dimenticare. E arriva il giorno che dicono sì agli assistenti sociali che fanno la ronda, li seguono al caldo e si lasciano docilmente condurre a un programma di recupero. E' questo che li distingue dagli infelici di quarant'anni  fa: allora non c'era nessuno a salvarli dall'overdose, dalla cirrosi, dalla consunzione. Sono morti quasi tutti, i ragazzi della leggenda. I loro epigoni invece non vogliono morire. Vogliono inebriarsi della libertà e dare un calcio agli adulti. Abbracciare davvero la vita raminga, però, è cosa di pochi. I più, ha concluso Thomas, resistono in stazione un paio di settimane, al massimo sei mesi, poi tornano alla detestata casa. La colonia dei duri li chiama «turisti». Passano, mentre loro restano. In attesa dell'occasione che porterà via anche loro: una gravidanza per la tenera Anja, che vuole un progetto vero per il bambino che ha in grembo e che si terrà. Un compleanno per lo smarrito Sven, che scopre che a venticinque anni è troppo vecchio per quella vita.

 
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