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« CREO LA VITA CHE DESIDER...NON DELEGATE AD INTERNET... »

NEUROSCIENZE, CHAT, SOCIAL NETWORK, COME SI MANDA IN ROVINA IL CERVELLO

Post n°8399 pubblicato il 15 Settembre 2015 da psicologiaforense

Navighi in rete  di notte? Rischi depressione e insonnia... Uno studio rivela cosa succede al nostro cervello quando utilizziamo i social network nelle ore notturne...  Questa psicopatologia web-mediata coinvolge molte aree cognitive, come la percezione, l'attenzione, la memoria, il pensiero e l'istintualità, e dà origine a un nuovo profilo cognitivo, frutto di un diverso modo di apprendere, comunicare e pensare....

 

GIOVANI CADUTI NELLA RETE

 


L'università di Glasgow, in Scozia, ha effettuato una ricerca sul comportamento notturno e mattutino di 467 ragazzi fra gli 11 e i 17 anni che di notte utilizzano i social network. Il risultato della ricerca evidenzia che l'utilizzo smisurato dei social network attraverso tablet, smartphone e computer nelle ore notturne provoca negli adolescenti una grave insonnia, che si riversa successivamente in ansia e depressione. Come spiega l'autrice principale della ricerca Heather Cleland Woods, lo studio ha analizzato anche i livelli di autostima dei ragazzi, e si è scoperto che erano particolarmente bassi in chi eccede nell'utilizzo dei media per rimanere sempre connessi ai social network anche e soprattutto nelle ore notturne. La ricercatrice collega l'ansia e la depressione proprio alla mancanza di riposo dovuta all'insonnia. Questo studio ne conferma uno precedente, del 2011, effettuato dall'American Psychological Association, in cui l'utilizzo eccessivo dei social network era stato associato a comportamenti legati alla schizofrenia e alla depressione acuta.

NOTA INTEGRATIVA

Per i giovani l'uso dei social network può diventare talmente coinvolgente dal punto di vista emotivo da portare alla comparsa di ansia e depressione. A puntare i riflettori su questa associazione sono state le autrici di uno studio condotto all'Università di Glasgow (Regno Unito), che presentando i risultati delle loro ricerche a una conferenza della British Psychological Society conclusasi l'11 settembre scorso a Manchester hanno sottolineato come gli indizi raccolti sostengono sempre più l'ipotesi dell'esistenza di un legame tra l'uso dei social media e il benessere individuale, soprattutto nel caso degli adolescenti. “Durante l'adolescenza – ha spiegato Heather Cleland Woods, coautrice dello studio – la vulnerabilità alla comparsa della depressione e dell'ansia può aumentare, e una cattiva qualità del sonno può dare il suo contributo”. E' proprio su questi fattori ad essersi concentrata la sua ricerca. Insieme alla collega Holly Scott, Cleland Woods ha infatti analizzato le informazioni raccolte facendo compilare a 467 adolescenti questionari sull'uso dei social network e sottoponendoli a test della qualità del sonno, dell'autostima, dell'ansia, della depressione e del coinvolgimento emotivo nei confronti della realtà virtuale. Quanto, ad esempio, un ragazzo si sente di dover essere disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per poter rispondere a un commento lasciato da un contatto sulla sua pagina Facebook? E quanto questa necessità è fonte di ansia? I dati a disposizione hanno portato le due ricercatrici alla conclusione che l'uso dei social network influenza la qualità del sonno, soprattutto quando le ore trascorse immersi nella realtà virtuale sono quelle notturne. “Ciò è particolarmente vero per chi è molto coinvolto dal punto di vista emotivo”, ha spiegato Cleland Woods, sottolineando che “ciò significa che dobbiamo riflettere sul modo in cui i nostri ragazzi utilizzano i social network”. Stando a questi risultati appare chiaro come anche il momento in cui si decide di staccare la connessione è importante: sbagliare tempistiche potrebbe compromettere significativamente il benessere psicologico dei nostri figli adolescenti.

 
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