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RIFLESSIONE DELLA SERA, PRESUNTO INNOCENTE, GARLASCO, STASI, SENTENZA, ORDALIA, DUBBIO E DUBBI,

Post n°8507 pubblicato il 12 Dicembre 2015 da psicologiaforense

Art. 533 c.p.p. -  comma 1: “Il giudice pronuncia sentenza di condanna se l’imputato risulta colpevole del reato contestatogli al di là di ogni ragionevole dubbio”.  Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco si è costituito ed è stato  poco fa  immatricolato nel carcere di Bollate….


IL VERDETTO


La sentenza penale di condanna viene emessa dal Giudice quando la prova della colpevolezza dell’imputato si pone «al di là di ogni altro ragionevole dubbio».

Tutti  noi, ma proprio tutti,  ci aspettavamo che la Cassazione annullasse la sentenza di condanna di Stasi, non importa se con o senza rinvio a un nuovo processo.  Il  «ragionevole dubbio», infatti,  è stato  dimostrato, evidenziato, posto in luce  proprio dall’Accusa nella persona di un Magistrato di grandissima competenza  ed esperienza, un Maestro del Diritto,  quale è il  procuratore generale Cedrangolo.  Qui  non  c’è solo un dubbio ma tutto un "insieme di dubbi" mentre manca totalmente il movente e  le indagini sono state esperite in modo da inquinare qualunque eventuale prova.  Se cade il “ragionevole dubbio” e si condanna  secondo altri "principi"  non si parla più di processo ma di ordalia. Però l’ordalia richiedeva pochi minuti (ad esempio si buttava l’imputato in un fiume vorticoso con   i polsi legati e se si salvava era innocente,  se annegava era colpevole) invece Alberto Stasi, oggi 32enne, è stato tenuto  sulla graticola della Giustizia per ben otto anni e ora ne dovrà scontare  altri 16

 
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