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MAMMA MIA CHE PAURA!

Post n°422 pubblicato il 14 Dicembre 2007 da psicologiaforense
 

ATTACCHI DI PANICO.

PIU' STRESS MENO FOBIE!

II modo migliore per combattere le fobie è simulare una buona dose di stress o, per meglio dire, assumere l'ormone del­lo stress per eccellenza, il cortisolo. Lo stress è prima di tutto una risposta posi­tiva alle situazioni che potrebbero rappre­sentare un pericolo, perchè attiva tutte le ri­sorse di cui l'organismo dispone per attrez­zare una reazione rapida ed efficace. Ma, secondo uno studio pubblicato sulla rivista "Pnas" da un gruppo di ricercatori di Zu­rigo, potrebbe essere anche un toccasana per curare fobie quali quella dei ragni (l'aracnofobia), degli spazi aperti o chiusi (agorafobia e claustrofobia). I neurofisio­logi svizzeri lo hanno dimostrato sommini­strando, a 20 persone che soffrivano di aracnofobia e a 40 vittime di diversi tipi di fobie sociali, il cortisone o il suo precurso­re, il cortisolo appunto, oppure un place­bo: dopo mezz'ora i pazienti sono stati po­sti in situazioni fobiche, quali la visione di grandi foto di ragni o il dover parlare di fronte a un pubblico ostile. GLI PSICOLOGI E I NEUROFISIOLOGI sono quindi andati a misurare i parame­tri fisiologici che indicano il livello di ansia, quali il battito cardiaco e la concentrazione di alcune sostanze nel sangue, e hanno chiesto ai parte­cipanti di descrivere il proprio stato d'animo. E’ risultato che colora che avevano assunto uno dei due ormo­ni erano meno ansiosi e via via più sicuri, e lo stesso, sia pure in misura minore, si è verificato nei controlli che avevano il cortisolo natural­mente più alto.

Questo risultato in parte ribalta quanto si credeva finora, e cioè che la paura fosse fonte di stress e causasse un aumento del­la produzione di cortisolo. Tale innalza­mento non si vede durante gli attacchi di panico e questo sembra confermare che è vero il contrario, e cioè che una buona do­se di cortisolo aiuta a tenere a bada le pau­re, soprattutto quelle più irrazionali. Questo, secondo gli autori, porrebbe aprire la strada a un nuovo approccio terapeutico per questi disturbi. D'altra parte e già sta­to dimostrato che il cortisolo può interfe­rire con la memoria, soprattutto con l’im­magazzinamento dei ricordi carichi di ri­chiami emotivi. Guarda caso, un effetto che può avere come conseguenza finale la diminuzione dell'ansia.

 
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