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AMORE INSANGUINATO

Post n°880 pubblicato il 14 Giugno 2008 da psicologiaforense
 

Tragedia della gelosia a Conselve (Padova). Ieri alle 14 un camionista, armato di carabina, entra nei locali dell’Ulss e spara alla ragazza e al suo presunto amante
Uccide l'ex compagna, ferisce il rivale e si suicida
La coppia lascia una bimba di un anno e mezzo. L’omicida covava da tempo il rancore per essere stato abbandonato per un altro

" Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero di esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l'altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri." Barthes, Roland

LA NOTIZIA:

Dramma della gelosia a Conselve, località in provincia di Padova. Spara al basso ventre del rivale, uccide la ex compagna con un colpo alla nuca e poi si toglie la vita puntandosi in bocca la carabina calibro 22. Pochi istanti andati in onda ieri intorno alle 14.15 di un calmo pomeriggio. La follia omicida è esplosa nella testa di Alessandro Milan, 24enne, impiegato come camionista alla ditta Berto di Monselice e residente a Candiana in via Straelle, un paesino a una decina di chilometri da Conselve. Insieme alla ex ragazza, Chiara Bernardi di 25 anni operaia della cooperativa "Primavera", verso le 14 è entrato nei locali dell'Ulss 23 di piazza Cesare Battisti dove, nell'ufficio dello Spisal, stava lavorando l'amante di Chiara, Massimo Sturaro di 42 anni residente a Terrassa Padovana in via Marconi. Chiara e Massimo si frequentavano da circa un mese e si erano conosciuti al lavoro. Infatti la cooperativa dove era impiegata la ragazza effettua dei servizi per l'Ulss locale. Alessandro Milan salito al primo piano della struttura, in quel momento deserta, ha subito incrociato lo sguardo di Sturaro e in tono minaccioso gli ha ricordato che gli aveva portato via la donna. Massimo Sturaro ha cercato di rispondere, ma il ragazzo ha estratto dalla giacca della tuta la carabina e ha fatto fuoco. Un colpo che ha preso l'uomo all'inguine. Sturaro, ferito, si è allontanato e ha avuto la forza di chiamare il Suem 118. Intanto Milan ha inseguito Chiara, che ha tentato invano di mettersi in salvo dalla pazzia dell'ex fidanzato. É stata raggiunta da una pallottola alla nuca che l'ha uccisa sul colpo. L'ex l'ha freddata senza nemmeno vederla in volto. Alessandro Milan, capito quanto aveva fatto, ha poi deciso di infilarsi la canna del fucile in bocca e di premere il grilletto.Da tre anni Chiara e Alessandro convivevano a Candiana nella casa di lui. Lasciano una bambina di un anno e mezzo. Chiara da almeno una settimana aveva abbandonato Alessandro, ed era tornata a vivere dai suoi genitori in via Levà a Conselve. Con lei si era portata la piccola. Tra i due i rapporti erano molto tesi e poi Chiara si era innamorata del tecnico dello Spisal, Massimo Sturaro. Alessandro aveva capito tutto e la gelosia lo ha sopraffatto. Forse non voleva ucciderla. Forse il suo vero e unico obiettivo era il rivale. Ma quando si è trovato dentro gli uffici dello Spisal nella sua mente qualcosa è cambiato. Si è accorto che Chiara e Massimo si amavano davvero e non è più riuscito a controllarsi. Probabilmente, non voleva neppure ucciderle Sturaro, ma evirarlo. Invece tutto è andato storto. Massimo Sturaro, che è rimasto cosciente fino alla fine, è stato trasportato con l'elisoccorso all'ospedale di Monselice e dopo un intervento chirurgico è stato dichiarato non in pericolo di vita.Una tragedia che per qualche ora ha avuto anche i connotati del razzismo e della xenofobia. I conselvani, appena accaduto il fatto, erano convinti che l'autore dell'insano gesto fosse un marocchino. Erano pronti a scagliarsi contro la comunità nordafricana che abita in paese. Poi la verità è venuta a galla. Alessandro Milan, l'omicida-suicida, era di carnagione scura e basso di statura. Quando l'aspetto a volte inganna. Sul luogo del dramma prima è arrivata la fidanzata del fratello di Milan, che lavora a due passi dalla piazza. Disperata e in lacrime, si è lasciata sfuggire un "lo sapevo", quasi a confermare la tesi che Alessandro covava da giorni un piano di vendetta. Verso le 18 si è visto il fratello di Chiara, Andrea. Un ragazzo robusto, con una felpa senza maniche e un grande tatuaggio sul braccio destro. Tranquillo, ma frastornato non ha voluto parlare. Un amico lo ha preso sottobraccio e lo ha portato via. Prima delle 19 sono scese le due bare metalliche. Un po' di curiosi e molto silenzio. Chiara e Alessandro sono arrivati insieme e sono andati via insieme. Nelle prossime ore i carabinieri proveranno a raccogliere delle testimonianze, ma nel palazzo a quell'ora non c'era nessuno tanto che non una persona ha sentito i tre spari.

 
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