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« GAMBE DI  FERROSONO SERENO »

SCANDALO ALL'UNIVERSITA'

Post n°1117 pubblicato il 22 Agosto 2008 da psicologiaforense
 

Nullo il sexy-concorso. MEDICINA LEGALE, UNIVERSITA' DI TORINO

Candidata accusa: ero l’amante del presidente, l’ho mollato e lui mi ha bocciata

Erano undici candidati per tre posti. Tutti laureati in Medicina. Tutti con lo stesso identico sogno: diventare medico legale. Quattro anni di scuola di specialità a 1600 euro al mese, 800 ore all’anno di lezione con obbligo di presenza. Ma l'ultimo concorso per entrare nelle celebre scuola di specializzazione di Torino - L’ISTITUTO FONDATO DA CESARE LOMBROSO NEL 1897 - è stato annullato con una sentenza del Tar datata 2 luglio. Tutto sbagliato, tutto da rifare. Come spiega il provvedimento firmato dal giudice Franco Bianchi: «PER UNA MANIFESTA E GRAVE PATOLOGIA PROCEDIMENTALE CHE INFIRMA IL CONCORSO IN QUESTIONE E I CANONI DI IMPARZIALITÀ, TRASPARENZA E BUON ANDAMENTO DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA».
Non era chiaro il criterio di giudizio. Di più: «Emerge nelle attività valutative una sub specie di eccesso di potere per manifesta ingiustizia, illogicità e disparità di trattamento». C'è anche il mistero di un verbale: «Privo di data, di incerta paternità e con firme illeggibili». Ma soprattutto - però qui davvero il Tar non ha più competenza - su quei tre posti per diventare medico legale si è scatenata una guerra. Con annesso scandalo sessuale. La prima candidata esclusa, torinese, 38 anni, dopo giorni di tormento e incertezza, ha deciso raccontare la sua verità. Che si può riassumere in questa frase: «SONO STATA ESCLUSA PERCHÉ NON HO PIÙ VOLUTO COMPIACERE SESSUALMENTE IL DIRETTORE DELLA SCUOLA». Ovvero - secondo le accuse - il concorso sarebbe stato pilotato per escludere scientificamente l'ex amante del presidente della commissione d'esame.
Una bomba. Che investe in pieno il PROFESSOR PAOLO TAPPERO, 70 ANNI, UNA CARRIERA SPECCHIATA DI ALTO PROFILO: «Non voglio neppure commentare - risponde al telefono di casa - la candidata non è stata ammessa perché il suo compito era insufficiente. Non ci sono misteri. Non c'è stata alcuna irregolarità. L’Università impugnerà la sentenza al Consiglio di Stato».
Sono due piani diversi, ovviamente. Quello amministrativo e quello che ancora bisogna capire. «Il ricorso al Tar riguarda solo la parte formale del concorso - spiega la candida esclusa - dietro però c'è un'altra storia. Ed è una storia schifosa. In cui, mi rendo conto, anch’io non faccio una gran bella parte. Però ho deciso. Sono pronta a raccontarla al primo giudice che vorrà chiamarmi».
All’improvviso devono essersi rotti degli equilibri. Dopo giorni di incontri, voci, pettegolezzi. Lo scandalo tocca anche la commissione esaminatrice. Sono nomi illustri. Come quello del professor Carlo Torre, criminalista e consulente di parte anche nel caso Cogne. Con lui c’erano Sara Gina e Claudio Cardellini. Tutti sospesi dell’incarico. Almeno per il momento. Sospeso anche il professor Paolo Tapparo. Come l’assegnazione dei posti. Molti speravano che rimanesse un segreto da corridoi. Ora la facoltà di medicina dell'Università di Torino trema. È la scuola di anatomia voluta da Cesare Lombroso, il pioniere della specialità. È la sede del museo di antropologia criminale, un fiore all’occhiello dell’Università di Torino. È l’istituto in cui hanno insegnato grandi professori come Renzo Gilli, Mario Carrara, Mario Portigliatti Barbos. Di grandissimi studenti, come i premi Nobel Rita Levi Montalcini e Renato Dulbecco.
«Come è caduta in basso», commenta un professore affacciato sull’orlo dello scandalo. C'erano una volta undici candidati che sognavano un posto di prestigio. Ora è tutto fermo. In bilico. Una doppia battaglia legale dovrà chiarire cosa è successo veramente nell’aule della scuola di specializzazione.

 

FONTE: LA STAMPA . VEDI QUI:
http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/primopiano/200808articoli/7925girata.asp

 
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